Dimentichiamo per un’attimo il voler essere politically correct e ditemi se siete contenti del trend, ormai evidente, che porta storiche applicazioni e plugin freeware a diventare a pagamento nel Mac App Store. È già il terzo articolo simile che scrivo e, tutte le volte, mi vien detto di essere io “sbagliato” perché non apprezzo il lavoro degli altri che va, giustamente, retribuito.
Io però rifletto, parlo, critico, ma poi sono il primo ad aver acquistato sia Smultron che, stamattina, Growl.
Proprio così, uno dei più noti plugin per Mac entra nello store di applicazioni per OS X. Poca roba per carità, bastano 1,59€ per acquistarlo, e quasi quasi mi sentirei in dovere di dargliene anche di più visto per quanti anni l’ho usato su tutti i miei Mac senza fare neanche una donazione. E penso di non essere l’unico…
Comunque sia il trend è ormai piuttosto evidente, queste piccole utility costituiscono un vero business. Growl costa poco ma sapete su quanti Mac è installata? No, nemmeno io lo so con esattezza, ma vedo plausibile un dato sopra l’80%. Se è così noto ed apprezzato un motivo c’è, per cui un eventuale successo anche sul piano economico è stra-meritato e glielo auguriamo di cuore (io il mio obolo l’ho dato). Ciò non toglie che da utenti finali sia ormai giunto il momento di trarre una conclusione: temo che i freeware/donationware importanti su Mac spariranno più o meno rapidamente. Spero che quelli di Perian non se ne accorgano perché sarebbe un perfetto candidato per questa migrazione: usatissimo, quasi indispensabile, praticamente titolare di un monopolio. Anche costasse 5,99€, probabilmente, lo comprerebbero tutti.
Tornando a Growl la 1.3 porta una serie di cambiamenti. Non sta più nelle preferenze, per prima cosa. E vi consiglio di cancellare la precedente prima di acquistare la nuova versione (basta tasto destro e “rimuovi” sull’icona in preferenze di sistema). La procedura di installazione ora procede a step: vi chiederà se avviarlo al login e attivare la nuova funzione cronologia.
Al termine Growl finirà nella sempre più affollata barra dei menu e da qui (o dalla cartella applicazioni) si potranno raggiungere le preferenze.
C’è anche una nuova funzione di raggruppamento delle notifiche che entra in gioco dopo alcuni secondi di inattività (30 di default) e “mette da parte” le notifiche quando non siamo di fronte al Mac per farcele vedere al nostro rientro. La sto usando ancora da pochissimi minuti e non so dirvi se nell’uso quotidiano sia veramente utile ma l’idea è interessante, sempre solo che non si riempia la scrivania di popup…
Da notare che alcuni stili vecchi come il mitico Black Grass Growl Style non sembrano purtroppo funzionare.