Che idea vi siete fatti di Steve Jobs? In giro leggo alcuni commenti lapalissiani, persone che si sentono in grado di giudicare l’uomo con due righe scarne e senza neanche avere avuto il piacere di conoscerlo. E non mi riferisco solo ai denigratori ma anche a chi lo osanna senza anteporre un minimo di pensiero critico. Ma dopotutto, come recita il famoso spot “Think Different”, persone così o si amano o si odiano, difficilmente si ignorano.

Il mio collega ieri mi ha fatto notare un fatto curioso: una piccola libreria qui nella zona in cui lavoro, ha cambiato l’allestimento della vetrina dopo il 6 ottobre ed ora è costellata di libri su Jobs e la Apple. Quando ho iniziato a leggere Steve Jobs L’uomo che inventato il futuro la mia idea era quella di conoscere di più questa persona che reputo intelligente, complessa e determinata. Sono rimasto deluso nel constatare che quel libro conteneva molto poco dell’essenza dell’uomo ma solo una serie di “fattarelli”. Su consiglio di moti utenti ho iniziato a leggere Nella testa di Steve Jobs e devo dire che questo, per il momento, soddisfa maggiormente la mia curiosità. Ma è anche questo piuttosto lontano dai tempi attuali.

Di speciali e documentari ne ho visti veramente molti, compreso quello dedicato alla “Mela di Woz”. E poi c’è quel film “I Pirati della Silicon Valley” che pennella i due personaggi di Jobs e Gates in modo piuttosto pittoresco. Come già detto in altre occasioni, quel lungometraggio si ferma proprio quando inizia l’era del riscatto di Jobs. Nella prima fase della sua avventura Apple egli aveva già la maggior parte delle doti che oggi tutti gli riconoscono. La caparbietà non gli è mai mancata e questa può essere causa di una scintillante vittoria così come della peggior sconfitta a seconda delle carte che ci si ritrova in mano. L’immaturità di quei primi tempi, che traspare anche dal film, lo ha portato lontano da Apple ma, come egli stesso ha avuto modo di dire successivamente, questa è stata una gran fortuna poiché gli ha permesso di ricominciare da capo e di riflettere sulle scelte sbagliate.

Il Jobs che è rientrato in Apple anni più avanti è una persona diversa, con molta più esperienza, ma che conserva chiaramente i suoi caratteri distintivi. Nei recenti anni non sono mancate le dichiarazioni taglienti, non ultime quelle nei confronti di Adobe per il suo plugin Flash Player, ma escludendo queste e le ridotte apparizioni nei Keynote, sono stati pochissimi i dettagli trapelati rispetto il pensiero del CEO. Se ci fate caso anche durante la guerriglia legale con Samsung la parte comunicativa dell’azienda non si è mai esposta più di tanto.

In questi giorni stanno trapelando a spizzichi e bocconi alcune parti della biografia di Steve Jobs di Walter Isaacson e, da quel che ho letto, credo che ci rivelerà molto dell’uomo e del dietro le quinti di questi ultimi 15 anni in cui ha tenuto il timone della nave Apple. Tra i paragrafi riportati da Associated Press, che ha potuto leggere il libro in anteprima, mi hanno colpito molto le dure parole per Android, verso il quale Jobs avrebbe voluto intraprendere una “guerra termonucleare”. Appare veramente adirato con Google ed il suo “furto di idee”, molto più di quanto avessi mai immaginato e di quanto fosse trapelato alla stampa prima d’ora. Mi sembra di rivedere “lo Steve” dei vecchi tempi, quello senza mezzi termini e che insegue strenuamente i suoi principi e la sua visione. Ormai mancano pochi giorni alla distribuzione della biografia di Isaacson e non vi nego di essere molto curioso di scoprire cosa nascondano le sue 600 pagine.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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