SaggeLettere: da iOS ad Android e ritorno per qualche MP3

Quando una storia fa sorridere ha raggiunto uno degli obiettivi più ambiti. Antonio Rapacciuolo ha condiviso con noi la sua drammatica esperienza che lo ha portato ad acquistare un terminale Android per poi decidere di tornare su iOS. È la sua storia non “la storia”, perché sicuramente ci sarà chi ha trovato le soluzioni ai problemi citati o chi avrà provato un terminale Android migliore, magari il più recente S2. Il motivo per cui pubblichiamo questa storia è che l’ho trovata simpatica e spero che a prescindere dal vostro “indirizzo” sappiate coglierne le sfumature emozionali. In effetti sul punto 10) riservo qualche dubbio: non conosco bene Android ma non credo che sia possibile ciò che viene riportato dall’autore della lettera e nei termini da lui stesso indicati. Però alla fine mi ha divertito e spero valga lo stesso per voi.

Io, gli MP3, le stelline di iTunes, il Samsung Galaxy S e l’iPhone 4S
di Antonio Rapacciuolo 

1) Io ho una lista di brani che preferisco e che sto generando giorno per giorno, li contrassegno con le ”stelline” di iTunes/iPod/iPhone.
2) I brani che ho su iTunes non riesco a sincronizzarli fra iTunes ed il Samsung, non c’è un software ufficiale per Mac.
3) Ho deciso di esportare i brani che mi interessano mettendoli dentro una cartella e poi copiandoli nel telefono. Procedura macchinosa e non automaticamente aggiornabile. Devo fare tutto a mano.
4) Ho fatto una seconda cartella con 4 GB di Mp3 non ancora ascoltati (quelli che devo appunto scremare per poi dare le ”stelline”), ho copiato questa seconda cartella nel telefono.
5) Quando apro il lettore musicale del Samsung lui ordina i brani secondo parametri per me non funzionali (album-artista-brani etc etc) mentre non concepisce il fatto che se li ho messi in una macro-cartella questi DEVONO STARE IN QUELLA CARTELLA E BASTAAA!!! (attimo di follia…)
6) Penso: ”Vabbè… ho tutto mischiato… li ascolto tutti lo stesso, ogni tanto se trovo quelli che già ho sentito li salto…”. E se invece lo scopo dell’ascolto è quello di sentire SOLO i brani ”con almeno un tot di stelline”? Non si può fare…
7) Ok, facciamo così: metto tutto in una cartella sola, vecchi e nuovi, quelli nuovi che non mi piacciono li cancello man mano che li ascolto (Figata! Android mi permette di cancellare i file direttamente sul terminale invece che passando da iTunes o simili! Peccato che questa scappatoia sia solo un modo per risolvere macchinosamente il concetto delle stelline di iTunes…)
8) Passo 3 settimane a cancellare i file che non mi interessano poi mi tocca fare il solito ”formattone” del telefono e mi dico: bene, copio i file rimanenti in una cartella di backup sul computer, poi con un software di comparazione file fra due cartelli estrapolo quelli rimanenti e così assegno, con un programmino che ho scritto in un paio d’ore, 5 stelline ai rimanenti (e notare che mi tocca assegnare solo un valore di stelline mentre con il sistema Apple posso scegliere discretamente da 1 a 5…) che evidentemente sono i più belli.
9) Faccio poi una ”selezione inversa” per assegnare 1 stellina ai brutti.
10) Ricopio i file belli insieme a dei nuovi file ancora da ascoltare sul telefono APPENA FORMATTATO e cosa ti trovo? I file belli vecchi, i file non ascoltati nuovi e i file brutti che avevo cancellato manualmente dal telefono!!!!!!!!! Alla fine scopro che il programma di musica evidentemente non cancella in modo definitivo i file ma li sposta in una partizione dove rimangono dormienti e pronti a risaltare fuori dopo un ”formattone” o ad essere sovrascritti automaticamente se così dovesse ritenere il sistema ”operativo”.
11) Crisi di pianto isterico.

12) Video che zoomma dai miei occhi pieni di lacrime verso l’alto inquadrando il cielo, girando poi l’inquadratura verso il basso rivelando la mia persona in bilico sull’Empire State Building pronto a lanciarsi verso il vuoto per farla finita una volta per tutte.

13) Riprendo il controllo del mio corpo e parzialmente della mia psiche.
14) Decido di recuperare un iPod Mini ROSA di mia moglie, 8 anni di età, 4 GB, batteria morta. Sincronizzo tutto con il computer, il modo mi sorride di nuovo.
15) Metto l’iPod in macchina, la batteria dura 10 minuti e, nonostante abbia una presa USB in macchina che reca la scritta ”iPod”, mi rendo conto che non funziona… Devo usare il cavo mini jack per l’audio e un cavo Apple per caricare l’aggeggio tramite accendisigari, SEMBRO ROBOCOP!!! Vabbè, almeno ho le stelline!!!!
16) Rischio l’incidente mortale per eccellenza perché il cavo audio si attorciglia al cambio, mi toglie la marcia, preso dal panico quasi mi tatuo su uno Starlis che procedeva in senso opposto.
17) Opto per il cavo iPod della Hyunday: vado in concessionario, mi trova subito il prodotto e mi informa del prezzo: 127 MALEDETTISSIMI EURO!!!!!! Stavo per cedere quando mi rendo conto che usando il cavo ufficiale Hyunday non posso accedere alla funzione stelline dell’iPod…

18) Inquadratura di spalle di una persona con pochi capelli e un po’ di pancetta che piange su un lettino da psichiatra, lo psichiatra con fare mellifluo cerca di convincermi che sono stato maltrattato da piccolo.

19) Quasi mi decido a comprare un iPod di quelli nuovi ma il cervello mi dice che forse non è saggio portarsi appresso uno ”smartphone” Samsung, il suo caricabatteria da auto, il caricabatterie da viaggio, quello aggiuntivo per caricare le QUATTRO batterie che mi tocca portarmi appresso per sperare di arrivare alla fine di una giornata facendo tethering via wifi della connessione Internet, l’iPod, il cavo audio, il cavo dati (metti che mi si scarica proprio quando mi serve…), il caricabatterie iPod, le cuffie del telefono (il Galaxy S non funziona bene con le cuffie normali….), le cuffie dell’iPod.

20) Tornato a casa decido di comprarmi un iPhone 4S.

iphone4s

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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