Quando diciamo +SSD -GHz non inneggiamo all’acquisto di computer dalle CPU di basso profilo in favore di prestanti dischi allo stato solido, bensì suggeriamo di ricercare un maggiore equilibrio nella configurazione dei computer al fine di scongiurare la troppo frequente condizione di sbilanciamento delle componenti. In sostanza non facciamo altro che sottolineare l’ovvio, ovvero che in un sistema complesso come un computer si ottengono migliori risultati quando gli elementi in gioco raggiungono un sostanziale bilanciamento senza che vi siano componenti così lente da costituire un freno per tutta l’infrastruttura (il classico collo di bottiglia). Ciò non si traduce necessariamente in una spesa maggiore, come le credenze popolari ci suggeriscono, ma piuttosto in un reindirizzamento dei propri capitali: invece di investire un tot per migliorare la CPU o la RAM (genericamente sufficienti già nei modelli base) ci si propone di utilizzare la stessa somma per inserire un disco allo stato solido. Questo vale per tutti? A nostro avviso sì, fatte le opportune eccezioni, e trovate maggiori dettagli in merito nell’articolo: perché tutti dovrebbero avere un SSD.
Ovviamente non siamo i primi a dirlo e non saremo gli unici, seppure ci piace pensare di aver giocato la nostra parte nell’evidenziare un trend del settore informatico che sarà sempre più evidente nei prossimi tempi. E se notiamo noi questo indirizzo è chiaro che chi gioca in prima persona in questo mercato ne è a conoscenza da tempo e ciò è anche evidente dal fermento nello sviluppo tecnologico e dalle frequenti acquisizioni che stanno avvenendo sotto i nostri occhi.
Abbiamo visto ad esempio OCZ comprare Indilinx, LSI mettere le mani su SandForce, Samsung iniziare a produrre in proprio SSD con Seagate che ha appena acquistato la sua divisione Hard Disk e ci sono voci molto fondate che Apple abbia fatto sua Anobit, azienda che ha sviluppato un sistema per rendere più longeve le NAND SLC. Tutto ci dice che le memorie Flash giocheranno un ruolo sempre più importante nel settore informatico e non solo per i dischi allo stato solido ma anche per il mobile dove la produzione e la fruizione di contenuti multimediali richiede sempre maggiore spazio di archiviazione: siamo partiti con un iPhone da 8GB per finire in pochi anni sul 64GB.
Ci sono indubbiamente dei punti di svantaggio in questa tecnologia ed uno dei nervi scoperti è quello del costo/GB ma c’è anche il fattore sicurezza: molti sospettano ancora che gli SSD siano meno longevi di un disco tradizionale. Il fatto è che a parte i dati calcolati sul piano teorico (MTFB in primis) sono ancora troppo poco diffusi e da così poco tempo che non abbiamo dati reali da analizzare sul piano statistico. Mi è capitato personalmente un SSD Intel fritto in una settimana così come problemi simili li hanno avuti almeno 2 utenti del nostro blog. Ma basta questo a dire che siano meno longevi di un HDD? Quanti dischi tradizionali vi si sono “fritti” nella nostra vita informatica? Io ho perso il conto, in un caso è bastata una caduta da 20cm per far saltare la testina (cosa che con gli SSD non sarebbe successa).
In tutti i casi i pochi svantaggi degli SSD sono già oggetto di discussione da tempo ed il fatto di aver ottenuto in un anno un buon abbassamento dei prezzi delle unità indica che la strada imboccata è quella giusta. Certo rimane un po’ il rischio che la qualità possa abbassarsi in favore della competitività sul piano economico ma pare che i principali player abbiano ben chiari tali rischi e per questo si stanno analizzando sicuramente le possibilità tecniche per creare prodotti economici (come l’ipotesi TLC) ma di contro c’è un forte interesse anche nel migliorare la robustezza e la sicurezza delle MLC introducendo, come hanno fatto OCZ ed Intel, le eMLC (dove e sta per enterprise). Noi finora ci siamo occupati per lo più di prodotti del settore mainstream, diciamo di livello medio/economico, mentre già dall’inizio del 2012 inizieremo ad analizzare con più attenzione anche delle soluzioni di alto profilo destinate al mercato enterprise, come ad esempio la serie Deneva 2 di OCZ recentemente aggiunta al catalogo di BuyDifferent per i professionisti più esigenti. Proprio in questi giorni stiamo testando una di queste unità e subito dopo la pausa natalizia avremo modo di approfondire insieme i vantaggi derivanti da soluzioni di classe enterprise.