Recensione: Samsung EX1, sfida alle compatte prosumer, tanti numeri e qualche pecca

Verso la fine dell’estate ho avuto modo di usare per qualche giorno una fotocamera probabilmente poco nota ma dalle grandi qualità. Conoscevo già le sue caratteristiche tecniche ma appena impugnata ne ho potuto apprezzare anche la robusta costruzione e la buona impugnatura. Se vi dicessi di una compatta con sensore da 1/1,7″ in grado di memorizzare 10 megapixel, con un’ottica stabilizzata da 24-72mm ed apertura di f/1.8-2.4 avrei menzionato solo alcune delle sue peculiarità. A completare il quadro si trova un valido display AMOLED da 3″ e 614000 punti completamente articolato, controlli manuali con ricca dotazione di pulsanti e ghiere e possibilità di memorizzazione in formato RAW. Tutto questo, ed anche qualcosa in più, è il bagaglio della Samsung EX1 una delle compatte professionali più interessanti del 2011.

Il corpo è veramente solido ed il peso di 365gr contribuisce a rafforzare la sensazione di robustezza. È più grande rispetto alle compatte tradizionali ma perfettamente in linea con prodotti analoghi come la Olympus ZX-1. Rimane sufficientemente piccola con i suoi 114 x 65 x 30 mm anche se l’ottica è leggermente sporgente da spenta e risulta impossibile da trasportare nelle sottili tasche dei pantaloni. Rispetto Nikon P7100 e Canon G12 è comunque più snella pur conservando una ricca dotazione di tasti.

Il Display AMOLED è un piacere per la vista e risulta chiaro anche di giorno. Buona la diagonale di 3″ ed anche la risoluzione è adeguata. È incernierato sulla sinistra e per questa ragione può essere orientato quasi in ogni direzione, risultando utile anche nelle auto-inquadrature. Il menu Samsung è ricco di funzioni ed anche di elementi grafici come icone, animazioni e suoni. È sicuramente molto curato ma risulta un po’ pesante se lo si maneggia troppo spesso… di sicuro si finirà per disattivare gli effetti sonori (io l’ho fatto).

I controlli posteriori sono piuttosto classici e per cui di immediata comprensione. L’immancabile pad direzionale è circondato da una ghiera di controllo (l’altra è sul fronte) e fornisce anche l’accesso diretto alla modifica delle informazioni sul display (sopra), al flash (sinistra), alla sensibilità (destra) ed all’attivazione della modalità macro (in basso). La messa a fuoco minima in questo caso può essere effettuata a 5cm dall’obiettivo.

In basso si trovano due pulsanti, il primo per l’accesso alla modalità di riproduzione ed il secondo (Fn) è personalizzabile dalle impostazioni. Non manca più in alto il classico menu alla cui destra si trova l’accesso diretto alle opzioni di esposizione. Poco più in cima un tasto rosso dedicato al controllo della registrazione video e quello per il blocco AE/AF.

Anche l’area superiore risulta piuttosto ricca e chiara. Sulla sinistra, un po’ defilato dal resto, si trova il meccanismo di sblocco per il piccolo flash a popup, compatto e non troppo potente. Al centro la slitta a caldo, ben coperta, consente l’installazione di accessori tra cui un mirino ottico e ben tre flash direttamente prodotti da Samsung di differente potenza, con numero guida di 15, 20 o 42 (vedi accessori).

La zona destra è quella adibita al controllo. Le ghiere sono due, una definisce il modo di scatto (auto, scene, video, PASM e doppia stabilizzazione) e l’altra l’avanzamento (singolo, raffica, bracketing ed autoscatto da 10″ o 2″). Il tasto di accensione è incluso nella ghiera sinistra e, dopo l’attivazione, si accende un LED circolare azzurro di bell’effetto. Più avanzato si trova il pulsante di scatto a doppia corsa, piuttosto preciso, al cui esterno si trova il classico controllo per lo zoom. Anche in quest’area tutto risulta funzionale, immediatamente chiaro e comprensibile. La modalità di doppia stabilizzazione unisce quella ottica ad una digitale per aumentarne l’effetto in caso di necessità.

Nella parte frontale si trova un illuminatore ausiliario per la messa a fuoco (ovviamente per contrasto) e la già citata seconda ghiera di controllo. In pratica attivando la modalità manuale si riesce a lavorare direttamente su tempi e diaframmi senza passare dal menu. E la ricca dotazione di tasti favorisce anche la gestione degli altri parametri di scatto velocemente. La leggera prominenza sagomata ha un buon grip, ragione per la quale l’impugnatura risulta comoda a dispetto delle ridotte dimensioni.

L’operatività è generalmente rapida, sia nella messa a fuoco che nello scatto e nei menu. Il punto di messa a fuoco in modalità spot si modifica in un attimo tramite il tasto centrale del pad direzionale, un po’ come avviene nelle Nikon. L’AF per contrasto è adeguato per velocità e i suoi limiti vengono fuori più che altro con luce scarsa dove anche l’illuminatore ausiliario non riesce sempre a risolvere. Come per altri prodotti analoghi l’attivazione della memorizzazione in formato grezzo richiede maggiori tempi nel salvataggio e non è sempre l’ideale in caso di fotografia d’azione. Per fortuna però i file JPG sono ben processati ed anche la gestione del rumore produce risultati di qualità buona a 800ISO. Oltre questa soglia conviene scattare in RAW per affinare meglio in post produzione.

L’ottica offre un’ottima luminosità su tutte le focali, partendo da f/1.8 e rimanendo su f/2.4 in tele. Non è troppo estesa con i suoi 72mm ma gli amatori probabilmente non soffriranno per questo aspetto in virtù di un grandangolo interessante di 24mm. Non soffre di particolari aberrazioni ottiche ad eccezione della distorsione a barilotto piuttosto pronunciata all’estremo grandangolo. Nella seguente immagine è evidenziata la capacità di zoom ed il lampione sulla sinistra mostra anche la succitata distorsione.

Risultati nella norma anche per la stabilizzazione ottica, seppure dai miei test ho potuto evidenziare una resa effettiva di circa 2 stop contro i 3 della scheda tecnica. Dove la EX1 mi ha deluso è nell’esposizione e nel taglio di dettagli nelle alte luci e nelle ombre scure. È particolarmente frequente che le immagini catturate risultino poco accurate in quanto ad esposizione, spesso troppo chiare. Si riesce a lavorare molto bene sia in manuale che con un minimo di compensazione al momento, oppure scattando in RAW dove quello stop di differenza rispetto l’ottimale si riesce a recuperare senza perdite. Il taglio nelle zone troppo esposte ed in quelle particolarmente scure si può notare in questa immagine e con i due dettagli sulla sinistra:

Ovviamente si tratta di un caso limite in cui c’è un forte contrasto con presenza sia di luci che ombre estreme, per cui la compensazione non era possibile. Negli altri casi con un po’ di accortezza al momento dello scatto (o con il bracketing) si riesce a contenere largamente questa eventualità.

Le seguenti immagini sono ottenute dai file grezzi con impostazioni della camera e di sviluppo standard. Si tratta di particolari al 100% (potete scegliere la sensibilità con i link superiori) e cliccando sull’immagine attiva si può scaricare il JPG dell’intera scena (sviluppato e salvato alla massima qualità, circa 5MB a foto).

RAW: 80 ISO100 ISO200 ISO400 ISO800 ISO1600 ISO3200 ISO

ISO80

A dispetto di un display così pratico e delle ottime caratteristiche della EX1, il comparto video è decisamente sottodimensionato. Registra solo a 640 x 480 pixel con audio mono, per cui se cercate una piccoletta tuttofare sicuramente non è il prodotto adatto.

Da segnalare anche che su Mac non vi è il supporto diretto ai file RAW generati da questa fotocamera mentre con Adobe Camera RAW (Lightroom, Photoshop, ecc..) si lavorano tranquillamente. È comunque presente nella dotazione un CD con i software Samsung.

voto 3,5Conclusioni
La Samsung EX1 ha tutte le carte in regola per stare di diritto nel settore delle compatte prosumer. Sulla carta offre veramente tanto per il fotografo amatore e professionale ed anche la costruzione ed il controllo sono decisamente all’altezza. In poco spazio ha un po’ tutto quello che si potrebbe desiderare, molti tasti diretti, ottica luminosa e dall’ottimo grandangolo, stabilizzazione e sensore di generose dimensioni nel campo delle compatte. Inoltre il display articolato di ottima resa è un plus interessante. Probabilmente se un prodotto analogo fosse stato sfornato da Nikon o Canon sarebbe stato un best-seller, dopotutto le punte di diamante delle due case sulla carta hanno sempre qualcosa in meno, vuoi il display, il grandangolo o la luminosità dell’ottica. Una esposizione non sempre corretta ed una gamma dinamica un po’ tagliata agli estremi sono il tallone d’Achille di questa EX1 per il professionista mentre per l’amatore o il fotografo occasionale le funzioni video ridotte all’osso saranno sicuramente un limite fastidioso. Probabilmente una EX2  potrà migliorare in questi aspetti ed andare così a competere con le migliori della propria categoria. Per il momento assegniani un voto di 3,5 stelle, seppur con dispiacere in quanto il primo approccio aveva lasciato sperare molto di più.


Costi
Il prezzo della Samsung EX1 è di circa 300€ e risulta sicuramente interessante per la sua categoria, probabilmente uno dei più bassi. Tuttavia al momento preferirei rinunciare ad alcune delle sue caratteristiche prendendo la Canon s95 a 245€ spedizione inclusa, non avrà il display articolato e lo stesso grandangolo ma la qualità fotografica è migliore.

PRO
 Sensore CCD ampio con buon livello di dettaglio
 Rumore contenuto fino a 400ISO ed ancora usabile ad 800 (anche 1600 in RAW)
 Scatto in RAW (purtroppo non compatibile con iPhoto ed Aperture)
 Ottica molto luminosa e dal grandangolo esteso
 Display AMOLED ampio, luminoso, dettagliato e completamente articolato
 Stabilizzazione ottica (e volendo anche digitale)
 Tanti controlli fisici diretti e personalizzazioni
 Costruita con molta cura con buon design ed ergonomia

CONTRO
 Esposizione non sempre corretta
 Perdita di dettagli nelle alte luci e nelle zone d’ombra
 Scadente comparto video (solo 640×480 in mono)

DA CONSIDERARE
 RAW non gestibili nativamente sul Mac (serve Adobe Camera RAW o il software Samsung fornito nel CD)
 Probabilmente è meglio prendere la Canon s95 per la qualità dei risultati

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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