Cala la quota di mercato dell’iPhone in Italia ed Europa: il suo peggior nemico è la crisi

iPhone, un successo ormai costante, la vera gallina dalle uova d’oro per Apple. Le performance di vendita del dispositivo sono sempre all’altezza delle aspettative, talvolta le superano anche, nonostante la concorrenza sempre più forte di Android. Ma un altro temibile concorrente sta iniziando a far sentire la sua morsa sullo smartphone di Cupertino, e non si tratta di Windows Phone o altri: non è un sistema operativo, non è una piattaforma mobile. Eppure sta avendo ripercussioni sulla quota di mercato dell’iPhone, come segnala Macrumors.

Osserviamo prima di tutto i dati: nell’area anglofona, principalmente Stati Uniti, Regno Unito e Australia, l’iPhone continua ad andare spedito nelle vendite, con incrementi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente davvero consistenti: negli USA il balzo di market share è stato dal 25 al 36%. Più in generale, in buona parte del mondo il Melafonino gode di ottime vendite e grande soddisfazione da parte di operatori e rivenditori per i ricavi ottenuti. Non è così da tutte le parti: in Francia, Germania, Italia e Spagna l’iPhone ha perso quote di mercato. Il calo più vistoso è quello tedesco: dal 27 al 22% di market share. Meglio va Oltralpe, dove il calo è stato di appena un punto percentuale. Per il nostro Paese non vengono riportati i dati, ma si parla di discese abbastanza simili a quelle viste negli altri due mercati.

Non stupisce che il Regno Unito mostri ancora un buon trend di vendite in confronto agli altri paesi europei: è lì che si palesa il peggior concorrente dell’iPhone, la crisi dell’Eurozona. La stretta che ha colpito la moneta unica europea e le economie di svariati Stati, tra cui il nostro, sta avendo effetti sui consumi e i primi a essere intaccati sono i prodotti di fascia alta come l’iPhone. C’è sfiducia, si tende al risparmio e i tanti rincari che stanno colpendo i beni essenziali riducono, se non impediscono in determinati casi, anche l’acquisto a rate, di per sé stesse già delle forme ulteriori di debito. Di conseguenza o si cerca di andare avanti col dispositivo che si ha già in attesa di tempi economicamente più fortunati oppure se è necessario cambiarlo si va su fasce più basse. Non si tratta di cali di gradimento: non sono vistosi e improvvisi. Sono lenti e graduali, che mostrano un altrettanto graduale impoverimento del potere d’acquisto. Alla fine, vista la situazione, c’era da aspettarsi che prima o poi si sarebbe visto qualche effetto concreto nella fascia alta di mercato. Sicuramente non in tutte le zone si nota così tanto, non tutti l’hanno percepito, ma il calo generale dei consumi c’è e non riguarda solo Apple.

C’è da preoccuparsi di questo calo dell’iPhone? Parere personale: in questo periodo credo ci sia altro di più urgente di cui preoccuparsi. Con uno smartphone non più nuovissimo si vive bene lo stesso, con un lavoro precario e gli aumenti esponenziali di tasse e beni primari decisamente meno.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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