In mezzo ai tanti rumor che circolano sull’iPad 3, finalmente c’è qualcosa che si può dar per certo: avrà una scomoda compagnia. E per una volta non sono i soliti siti statunitensi a rivelarcelo, ma il “nostro” Corriere Della Sera in una intervista a Eric Schmidt. L’obiettivo dichiarato di Google per il 2012 è infatti di presentare il suo tablet, a cura, gestione e brand propri. Potremmo definirlo, sfruttando un po’ il brand utilizzato anche per gli smartphone, un Nexus Tab.
Non dovrebbe stupire, una mossa del genere: Google sta cercando sempre più di alzare il livello della sfida con Apple, e lo stesso avviene dall’altra parte. Oltretutto, un tablet col marchio dell’azienda di Mountain View darebbe ancor più senso all’acquisizione di Motorola Mobility, tuttora in corso. Schmidt ha dato tempi precisi: entro 6 mesi la “tavoletta” arriverà. In questo lasso di tempo sicuramente si potrà concludere l’acquisto e Google avrà a disposizione le catene di montaggio di Motorola per la produzione del Nexus Tab (ricordo: è solo un nome di fantasia, usato per non essere ripetitivo con la parola tablet). Difficilmente però si potrà parlare di lavoro congiunto tra le due aziende per ciò che riguarda la progettazione: probabile che l’azienda di Schmidt, Page e Brin fosse già al lavoro da tempo, a prescindere da Motorola, e che il prodotto sia sostanzialmente verso le fasi finali dello sviluppo.
Per Google questo tablet rappresenta una grande sfida, sia con Apple che con sé stessa. Con Apple in quanto vuole competere ai massimi livelli con l’iPad. Con sé stessa perché fino ad oggi Android su tablet è stato anche inficiato dai vari OEM, i quali hanno avuto per troppo tempo carta bianca su aspetti principali come gli aggiornamenti, creando così frammentazione e confusione. Un Nexus Tab darebbe all’azienda ciò che cercava, sia per quanto riguarda la battaglia anti-iPad, sia per la soluzione almeno parziale del problema frammentazione. È molto probabile che i primi a pagarla saranno proprio gli altri tablet Android, i quali si ritroveranno di fatto un pericolosissimo concorrente nella stessa casa comune. Ma del resto, nella “brutale concorrenza” contro Apple, come l’ha definita Schmidt stesso nell’intervista, non c’è spazio per sentimentalismi: in guerra tutto è lecito.