Se ci interroghiamo sul futuro dei Mac Pro non possiamo anche chiederci quali siano le vere potenzialità degli altri Mac. Certamente il Pro è l’unica macchina che monta hardware di classe professionale, dall’alimentatore ai processori, ma non è più l’unica espandibile. I nuovi Mac sono sempre più chiusi al loro interno ma la porta Thunderbolt è ancora troppo poco conosciuta e sfruttata per poterne valutare pienamente le possibilità.
Un caso veramente simbolico è quello apparso su 9to5mac qualche minuto fa, dove si vede un MacBook Air editare allegramente un video in risoluzione 4K con Adobe Premiere. Per quanto il piccoletto sia di generosa capacità, specie nelle versioni top di gamma, non sarebbe mai in grado di gestire in tempo reale un flusso video di questa portata, ma con Thunderbolt ed una scheda dedicata le cose possono cambiare drasticamente.
Usando l’adattatore Sonnet per PCI-Express è stata collegata la scheda della RED. Il test è stato eseguito su Windows con BootCamp, immagino per la mancanza di driver per OS X. Senza attivarla anche un semplice playback del video in 4K manda la CPU a palla bloccando tutto:
Poi è stata attivata la scheda esterna PCI-Express collegata al case Sonnet e poi al Mac via Thunderbolt.
Il risultato è che la riproduzione avviene senza alcun problema è con la CPU che rimane entro valori minimi di occupazione, rendendo il lavoro fluido.
La cosa incredibile è che il tutto era contemporaneamente inviato, sempre tramite Thunderbolt, alla scheda di acquisizione UltraStudio 3D di BlackMagic per realizzare il video dell’intero test che vedete di seguito:
Iniziamo quindi a vedere le reali potenzialità di questo nuovo collegamento, e sono a dir poco impressionanti. Certo un Mac Pro è un Mac Pro, ma fa pensare che un piccoletto del genere possa essere portato sottobraccio e poi collegato con un solo cavo ad una infrastruttura che ne amplifica la potenza a questi livelli. Ci stiamo avvicinando forse ad un nuova idea di “workstation componibile”?