Recensione: iBooks Author, impariamo a creare libri multi-touch

Durante l’Apple Event tenutosi ieri a New York sono stati presentati, e immediatamente rilasciati al pubblico, iBooks 2 per iOS ed iBooks Author per Mac. Apple ha messo a punto un proprio formato di ebook ed un software di authoring gratuito e molto semplice e con queste nuove frecce al suo arco sta tentando di ammaliare sia il settore dell’educazione che quello dell’editoria privata. Uso questo termine poiché gli attuali i precedenti termini riguardo i diritti di sfruttamento dell’opera a pagamento erano piuttosto restrittivi per l’autore, come evidenziato dal punto B(ii):

B. Distribuzione dell’Opera. Come condizione della presenta Licenza e nel rispetto dei relativi Termini e condizioni, la Vostra Opera può essere distribuita secondo quando segue::
(i) se l’Opera viene fornita gratuitamente (senza alcun costo), potete distribuirla mediante qualsiasi mezzo disponibile;
(ii) se l’Opera prevede una tariffa (comprese le opere che sono parte di qualsiasi prodotto o servizio fornito per abbonamento), potete distribuire l’Opera solamente mediante Apple e tale distribuzione è soggetta alle seguenti restrizioni e condizioni: (a) Vi verrà richiesta la sottoscrizione di un contratto scritto separatamente stipulato con Apple (o con le società affiliate o controllate di Apple), previamente a qualsiasi distribuzione commerciale della Vostra Opera; e (b) Apple può decidere, per qualsiasi motivo e a propria discrezione, di negare la distribuzione dell’Opera.

Ora il problema è stato risolto con una modifica dei termini,

Mettiamo per un attimo da parte tali questioni, che vedremo di approfondire in seguito, e concentriamoci su aspetti più tecnici. Intanto Apple non ha usato un formato standard per i nuovi ebook interattivi, cosa che ha fatto gridare allo scandalo i soliti contro-ad-ogni-costo. Certo l’utilizzo di standard è cosa buona e giusta ma qui la differenza è proprio nei contenuti e nella loro fruibilità che avviene in modi semplicemente impossibili con i classici epub, ad esempio. Allora cosa facciamo, non andiamo avanti nell’editoria elettronica perché c’è uno standard? I vecchi ebook continuano ad esistere ma c’è questa nuova possibilità che offre molto di più in termini di multimedialità. Se piacerà e prenderà piede è tutt’altro discorso ma per ora era una semplice necessità per poter avere i “Libri Multi-Touch”, come Life on Earth, uno di quelli gratuiti già disponibili.

Il software di athoring per questi nuovi ebook è già bello che pronto ed anche gratuito. Ovviamente non si tratta di opera caritatevole ma semplicemente di una via già collaudata per spronare gli autori, anche i privati non professionisti, a sperimentare questa nuova possibilità di pubblicazione e guadagno. In pratica sembrerebbe che Apple voglia bissare il successo planetario dell’App Store anche nell’editoria, dopo averci provato nel settore desktop con il Mac App Store. Il rischio che sedicenti scrittori possano riempirci di schifezze è plausibile, d’altronde capita anche in libreria dove c’è il filtro delle case editrici. Fortunatamente c’è il meccanismo che permette di scaricare gratuitamente un estratto per valutare, un po’ come una “trial” (cosa che manca sugli altri store Apple, ricchi di versioni Lite e di acquisti in-app).

Appena si avvia iBooks Author si capisce che l’impostazione è molto molto simile a quella di Pages e ci viene richiesto di scegliere uno dei 6 (pochi) stili grafici esistenti. Sicuramente ne arriveranno degli altri con futuri aggiornamenti ma sono comunque delle strutture modificabili e non rigide, per cui si può partire da uno qualsiasi per avere già pronti degli stili e poi proseguire per la propria strada.

Anche l’interfaccia ricorda in modo particolare tutto il pacchetto iWork, per cui si respira immediatamente un’aria familiare. I contenuti sono divisi in modo organico e con una struttura semplicissima e la cosa che colpisce è che si riesce ad essere immediatamente produttivi nell’impaginazione dei contenuti. Un doppio clic allo sfondo per attivarlo, un drag&drop di una nuova immagine per aggiornarlo, un copia e incolla dei testi e questi mantengono direttamente lo stile di destinazione senza doversi impazzire; tutto è veramente molto semplice.

La barra “Raccolta” sulla sinistra contiene gli elementi primari del libro, tra cui troviamo la copertina, un eventuale filmato o immagine introduttiva (da esportare in formato mkv), l’indice (che si crea da solo) ed il glossario. Riempiendolo di termini questi possono poi essere richiamati nel libro dall’utente ogni volta che compaiono: semplice e funzionale, come piace a noi. Per i contenuti si possono creare Capitoli, Sezioni e Pagine, ognuno di questi con diversi stili (ad esempio pagine a una, due, tre o quattro colonne di testo.

Per chi mastica un minimo di impaginazione, ci sono anche le pagine mastro. Si trovano nel panello Layout e contengono i diversi stili di pagina preimpostati. Agendo in quest’area si ha la possibilità di modificare completamente l’aspetto dei modelli di pagina utilizzati in tutto il documento, personalizzando il volume in pochi istanti: ogni modifica sul layout si ripercuote automaticamente a tutte le pagine che utilizzano quel modello di pagina, così come dovrebbe essere.

Fin qui tutto sembra normale. Efficiente, ma sostanzialmente identico a cioè che accadrebbe per l’editoria più classica. In alto però si notano i due pulsanti “orientamento” (orizzontale e verticale) e scegliendone uno ogni pagina mastro si presenta in modo differente. Ad esempio quella che vedete sopra in verticale è così:

sezione

Per cui le pagine da noi realizzate verranno automaticamente adattate dal software al differente orientamento dell’iDevice ma saremo noi a poter decidere le modifiche nell’aspetto e nella disposizione dei contenuti. Altra caratteristica derivante dalle capacità multi-touch del mezzo di diffusione (ragione per la quale questi libri saranno utilizzabili solo su iOS) è la possibilità di inserire contenuti interattivi, da semplici immagini a video, nonché scene tridimensionali, codice html, ecc…

Collegando un dispositivo iOS al computer su cui stiamo lavorando è possibile inviare una anteprima in tempo reale del nostro lavoro (la quale poi rimane anche dopo averlo scollegato). Il file sul computer viene salvato in .iba durante l’elaborazione, il quale funziona anche da contenitore per tutti i documenti inclusi che non vengono considerati come semplici collegamenti esterni. Questo può essere un po’ fastidioso per chi è abituato al work-flow professionale dove, nella maggior parte dei casi, i file vengono mantenuti all’esterno per maggiore praticità. Da segnalare che questi .iba non sono dei contenitori navigabili in cartelle poiché purtroppo non appare la classica opzione “mostra contenuto pacchetto” che abbiamo ad esempio sulle librerie di iPhoto.

Terminato il nostro lavoro, ecco come appare sull’iPad:

libro

capitoli

La navigazione ed il controllo sono rapidi (testato su iPad 2) e molto più efficienti rispetto ad un classico libro. La possibilità di inserire contenuti multimediali, uno glossario e delle note, rende la lettura immediata ma al tempo stesso la pone su di un livello di interattività che finora si poteva raggiungere solo con delle app dedicate. Ed il tutto con pochissimo lavoro dietro le quinte e, sopratutto, non di tipo troppo specialistico. Certo la professionalità fortunatamente continuerà a fare la differenza, ma chiunque potrà impaginare in modo grazioso il proprio testo ed arricchirlo di funzionalità “immersive”.

voto 4,5Conclusioni
iBooks Author è ancora giovane e mi è capitato qualche errore qua e là, come in un caso in cui un oggetto si è scollegato da solo creandomi un duplicato nella rotazione (bisogna conoscere un po’ le pagine mastro per capire il senso di questa frase). In tutti i casi è un chiaro esempio della capacità di Apple di rendere semplice anche ciò che non lo è affatto. L’interfaccia amichevole nasconde molta potenza e flessibilità e seppure si riesca ad essere immediatamente produttivi, con il tempo si imparerà molto di più sulle possibilità dell’applicazione. Ad un certo punto viene da chiedersi: possibile che iBooks Author sia gratuito? Va bene spingere i libri multi-touch, ma è così interessante che potrebbe essere sfruttato anche per creare libri in formato pdf. Ovviamente Apple è ben consapevole di questa eventualità per cui ha messo un bel vincolo alla funzione di esportazione pdf che produce documenti riquadrati all’interno di un bel watermark “iBooks Author”.

watermark

Sinceramente non li si può biasimare ma ciò sottolinea come tale applicazione nasca specificatamente per lavorare all’interno dell’ecosistema Apple. Probabilmente se facessero una versione capace di esportare liberamente potrebbe tranquillamente essere venduta ad un prezzo interessante. Il mio giudizio è comunque molto positivo per il momento, la uso da ieri per impaginare il nostro piccolo volume sull’evoluzione di OS X e l’ho trovata semplice ma al tempo stesso molto valida per le sue finalità. Certo non è inDesign e non sarebbe utile per la stampa tipografica (manca la gestione del colore e i collegamenti non sono esterni) ma è decisamente ben congegnata e funzionale.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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