Le app di iOS crashano più di quelle Android, quando i numeri non fanno differenza

Secondo una ricerca condotta da Crittercism monitorando 214 di app tra novembre e dicembre del 2011, iOS crasha più di Android. L’autore, che riporta la notizia su un articolo di Forbes, precisa che sono state tenute in considerazione le differenze quantitative di dispositivi ed app delle due piattaforme, ma il risultato non cambia. Tuttavia, dal momento che la maggior parte si verificano su iOS 5, tende a giustificare questo primato negativo con la sua gioventù, ipotizzando che con la diffusione di Ice Cream Sandwich su Android, i risultati potrebbero ritornare in sostanziale pareggio.

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I crash sono una cosa piuttosto normale su qualsiasi sistema informatico. Ricordo che, passando a Mac, quando ancora sui PC si usava regolarmente Windows XP, non facevo altro che leggere di un sistema granitico in cui le applicazioni non si “impallavano” mai. Sono bastati pochi giorni per capire che non era affatto così, perché i crash ci sono tranquillamente anche su OS X. Non è così strano che il programmatore di un’applicazione, un servizio, o di qualsiasi altro componente software, dimentichi di gestire una “eccezione” nel modo corretto causando un crash, ma uno dei più grandi vantaggi degli OS moderni (relativamente al settore consumer) è proprio la risposta a tali problemi. Su OS X, come su Windows 7, un’applicazione in crash di norma non comporta il blocco del sistema, cosa che invece accadeva sovente su Windows XP. Una finestrella ci avvisa che si è chiusa riportando i dettagli del problema (troppo spesso incomprensibili per un non addetto ai lavori) e finisce lì. Chi sviluppa può gestire la maggior parte dei problemi inattesi tramite i blocchi di istruzione try/catch, ma qualcosa può sempre sfuggire e in taluni casi può essere anche un errore del sistema operativo o di alcuni suoi componenti a ricadere sulle applicazioni. iOS 5 è in effetti piuttosto giovane ed il primo update importante (5.1) è atteso da tempo. Tuttavia, e qui scendo nel campo soggettivo, non ricordo di un iPhone che andasse in crash con le sue app di default. E la stessa cosa vale per i 3 terminali Android avuti in mio possesso. Sicuramente dei casi esistono ma considerate che anche da questa ricerca emergono risultati nell’ordine dello zero virgola per cento. Non che io voglia minimizzare a tutti i costi, ma considerando che la ricerca è stata condotta considerando le app di terze parti i numeri sono ancora meno incisivi.

Andando a pescare nella memoria ricordo di aver avuto frequenti crash con Zinio quando stavo testando le versioni beta (pre-release) di iOS 5. E qualche volta mi capita ancora che la stessa app si chiuda per una improvvisa interruzione della connessione internet durante il download di una rivista. Quando ho provato la stessa app sull’Asus Eee Pad Transformer succedeva molto di peggio, dal momento che si bloccava nel passaggio da un task all’altro e non mi permetteva più di accedervi se non con una chiusura forzata. Quindi, dov’è quindi il problema?

Senza voler tirare in ballo i solidi discorsi su Android e la parcellizzazione che porta a numerose app incompatibili o mal presentata su diversi dispositivi, personalmente ritengo che i crash siano una cosa insita nella natura stessa dell’informatica e che l’unica cosa che possiamo fare è sperare che gli sviluppatori testino al meglio prima del rilascio al pubblico e siano pronti a corregge i naturali bug quando presenti. E questo vale sia per le app che per il sistema operativo. Per cui: Apple, quando lo rilasciamo questo iOS 5.1?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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