Recensione: Sony NEX 7 un concentrato di fotografia e video

Tra i vari sistemi mirrorless del mercato quello che appare più consolidato è il Micro Quattro Terzi. Grazie alla sua relativa anzianità ed al supporto di due produttori già in fase di startup (Panasonic ed Olympus) ha raggiunto rapidamente una buona maturità. Le reflex esistono da molto più tempo, comprese quelle digitali, e continuano ad offrire un parco ottiche decisamente più vasto e variegato, specie Canon e Nikon, ma tra le mirrorless un altro sistema sta raccogliendo molti consensi grazie a grandi sensori APS-C, corpi compatti ed una ricca dose di funzionalità evolute. Mi riferisco alle NEX di Sony: aggiornate con costanza, ben posizionate a differenti livelli di mercato, con ottime qualità fotografiche ed un parco ottiche ristretto, ma in evoluzione. Mancano ancora alcuni pezzi importanti, come un normale luminoso, ma il fatto che produttori terzi come Tamron e Sigma abbiamo già presentato obiettivi per NEX fa ben sperare. E in futuro altri nomi interessanti si aggiungeranno all’elenco, tra cui la coreana Samyang (famosa per le sue ottiche fisse economiche, luminose e di buona qualità) che dovrebbe rilasciare la prima lente con attacco NEX nel 2013. Per lo stesso periodo, stando alla roadmap di Sony, ci saranno già altri 5 obiettivi fatti in casa.

lenti sony nex

L’anno scorso ho avuto modo di provare la NEX 5, quella che allora era la testa di serie in casa Sony per il mercato delle compatte a sistema. Nel corso degli ultimi mesi si sono susseguiti altri due modelli: la entry-level C3 e la rinnovata 5N. Ma in cima all’olimpo delle NEX ora c’è un altro numero: il 7. Se poco tempo fa le mirrorless sembrano quasi un esperimento, oggi sono una realtà affermata ed in continua evoluzione, sia per qualità che per quote di mercato. Anche gli amatori più evoluti ed i professionisti stanno accarezzando l’idea di un corpo da viaggio, molto più compatto e leggero di una reflex APS-C, ma con qualità fotografiche equiparabili. Ecco perché i produttori stanno puntando moltissimo in questo settore e le stesse ragioni hanno spinto Sony a realizzare la NEX 7, di seguito messa a confronto con la più piccola C3.

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Caratteristiche principali

Con i suoi 24,7 megapixel detiene un primato assoluto, non solo tra le mirrorless ma anche tra le DSLR nel formato APS-C. Condivide lo stesso sensore della Sony SLT-A77, ma in questo caso non ci sono perdite di luce dovute allo specchio translucido, per cui i risultati ad alti ISO sono teoricamente migliori. La risoluzione non è certamente il metro assoluto con il quale giudicare una fotocamera e la NEX 7 ha molte altre frecce al suo arco. Eredita tutto quanto c’è di buono dalla 5N e ne colma le poche lacune: c’è una porta accessori, un corpo più ergonomico, il flash integrato, molti più tasti fisici e quello che può senza dubbio essere definito come il miglior mirino elettronico esistente. Tutto questo, e molto altro, racchiuso in un design sobrio e professionale. sony-nex-7-fronte

Corpo ed ergonomia

A vederla così non si direbbe, ma la NEX 7 non è affatto voluminosa. Anzi, il corpo è veramente molto sottile  considerando il grande sensore e la presenza di un display inclinabile. L’unica zona leggermente voluminosa è l’impugnatura. Apprezzo molto questa scelta di Sony che permette di avere una presa comoda anche su un corpo così piccolo. Dopotutto, come ho avuto modo di sottolineare nella recensione della Panasonic G3, non ha senso ridurre al minimo l’impugnatura quando anche la più compatta delle ottiche sporgerà dal corpo di qualche centimetro. Per avere un’idea delle ridotte dimensioni della NEX 7 l’ho messa a confronto con la Canon 600D (recensione) che è già piuttosto piccola.

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La zona superiore e quella frontale sono in lega di magnesio, mentre il resto è realizzato in plastica. L’impressione complessiva è di una buona solidità, magari non ha il feeling “metallico” della Fuji X10 (recensione) ma l’ergonomia è decisamente migliore, anche grazie alla robusta gomma sull’impugnatura e nella zona d’appoggio posteriore.sony-nex-7-top

Per le mani medie di un uomo adulto l’altezza complessiva del corpo è comunque troppo ridotta per riuscire ad appoggiare tutte le dita. Il mignolo rimarrà sicuramente all’esterno, ma vista la generosa profondità (per una mirrorless, si intende) ed un’altrettanto valida sporgenza che blocca il pollice sul retro, la presa è comoda e salda. Il peso complessivo con batteria, memoria ed obiettivo del kit è di 530gr che appaiono ben bilanciati anche nell’uso con una sola mano.

sony-nex7-ergonomia Nell’immagine superiore è agganciato il supporto oculare per il mirino (in alto a sinistra), il quale produce una sporgenza sul retro di circa un centimetro. Può essere fastidioso in alcuni casi, ma non è obbligatorio usarlo e senza di questo il corpo della camera risulta più compatto e regolare. Si può dunque decidere se montarlo o meno a seconda dei casi e della necessità (come nell’immagine di seguito). sony-nex-7-display

Display e mirino

Per una mirrorless il display è un elemento cruciale e quello della NEX 7 non delude. Con i suoi 921.000 pixel offre una risoluzione che potremmo definire “standard” per i 3″ sulle fotocamere semi-pro/pro e grazie alla tecnologia Sony TruBlack garantisce luminosità e contrasto eccellenti. Pur essendo perfettamente a filo con il corpo, il display si può sollevare per 90° o abbassare fino a 45°. Permette anche un leggero spostamento verso il fotografo, di poco più di un centimetro, ma rimane una soluzione meno flessibile rispetto gli schermi incernierati lateralmente. Quel che manca, essenzialmente, è la possibilità del ribaltamento frontale, utile nel caso di auto-inquadrature. Anche la soluzione provata dalla stessa Sony con il display della SLT-A77 sarebbe stata utile allo scopo. Il sensore di luminosità permette un immediato adattamento dello schermo alle condizioni ambientali se configurato nella modalità automatica. Ma quando ci si trova in esterno e con forte luce diretta, conviene impostarlo su “tempo soleggiato” che è ancora più luminoso e consente una discreta visibilità. Ricordate di disattivarlo quando non serve perché aumenta anche la saturazione e può influenzare la percezione dello scatto se l’ambiente non è davvero molto luminoso.

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Il mirino TruFinder, anch’esso condiviso con la top di gamma SLT-A77, merita un approfondimento a parte. Intanto la sua dimensione è paragonabile a quella delle reflex FullFrame, per cui offre una visione veramente ampia e gratificante. Come tutti i mirini elettronici ha una visualizzazione al 100% e la possibilità di mostrare in sovraimpressione tutte le informazioni possibili, tra cui l’istogramma della luminosità, la griglia, la livella ed i dati completi di scatto. Sulla sua destra c’è un sensore di prossimità che lo attiva automaticamente appena si avvicina l’occhio. I suoi assi nella manica sono risoluzione e resa colore, entrambi visibili immediatamente. I 2,4 milioni di pixel restituiscono un’immagine precisa, senza sbavature e artefatti, ed anche i colori sono molto più realistici rispetto gli altri mirini elettronici in commercio. Solo in condizioni di luce molto bassa si intravede della “granulosità”, ma la resa complessiva è ampiamente migliore di qualsiasi altra EVIL in commercio. È addirittura preferibile a moltissimi mirini presenti reflex APS-C, a meno di non andare su modelli top di gamma come la Canon 7D. Con la corsa alla miniaturizzazione delle mirrorless non è facile trovarne una con mirino incorporato: nella NEX 7 non solo è presente, ma è anche il migliore che sia mai visto.

Nelle reflex il mirino ci mostra l’area inquadrata “al naturale” per cui ci affidiamo al metering ed alla nostra esperienza per prevedere il risultato dell’esposizione nell’immagine catturata. Con le EVIL (o comunque in LiveView) possiamo vedere in anteprima l’effetto delle modifiche dei parametri di scatto sull’esposizione della fotografia, prima ancora di scattare. Nella NEX 7 ciò avviene molto bene e con una risposta rapida, sia nel mirino che nello schermo posteriore. E grazie al sistema Tri-Nav (che spiegheremo più avanti) l’uso completamente manuale è possibile e produttivo anche per chi non ha una grandissima esperienza. Tuttavia questo effetto potrebbe non piacere a tutti, perché può succedere di vedere un’immagine nera o bianca finché non si adattano tempo, apertura ed ISO alla condizione attuale, e Sony ha pensato anche a questo inserendo nelle opzioni la possibilità di disattivare l’effetto in anteprima ottenendo un risultato molto più simile a quello delle reflex: ovvero i parametri non influenzeranno la preview ma verranno “fissati” nell’immagine finale solo al momento della cattura.

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Menu e controllo

Come di consuetudine, il menu principale può essere visualizzato sia nel display che nel mirino, il quale è sostanzialmente un secondo display. È disponibile con sfondo bianco o nero, che io preferisco perché maggiormente visibile ed elegante. L’impostazione è quella classica delle NEX con sei aree principali che contengono l’elenco delle opzioni: modo ripresa, fotocamera, dimensione immagine, luminosità/colore, riproduzione e impostazione. Nella fase iniziale appare un aiuto (in italiano) sostando per qualche istante su ogni singola voce. Una volta presa confidenza con il mezzo si può anche disattivare, ma sarebbe stato preferibile poterlo richiamare all’occorrenza, selettivamente, su una specifica opzione. Complessivamente, seppur molto più ricco, è simile a quello dalla prima NEX che ho avuto modo di provare, ma se allora mi parve un po’ ostico, poiché leggermente differente “dallo standard reflex”, ritrovarlo a distanza di un anno (e con più mirrorless testate alle spalle) mi ha dato un’impressione molto diversa: sembra improvvisamente più immediato e comprensibile.

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Dove la NEX 7 differisce nettamente da tutte le altre NEX è per i controlli fisici. Il sistema che Sony ha chiamato Tri-Nav è veramente una manna per il fotografo “evoluto” ed è una spanna sopra anche a moltissime DSLR di alta gamma. Si basa su tre ghiere di impostazione parametri: due affiancate in alto ed una in basso (intorno al pad direzionale). Lavorando in manuale si controllano direttamente tempo, apertura e sensibilità, mentre con i metodi a priorità (A-S) la terza ghiera diventa la compensazione di esposizione. Il tutto è veramente immediato, semplice e produttivo. Ovviamente usando metodi completamente automatici le ghiere perdono, in tutto o in parte, la loro funzionalità ma la NEX 7 sembra progettata per chi ama controllare dettagliatamente ogni aspetto. Come si può notare, non tutti i tasti hanno una icona esplicativa della loro funzione e ciò dipende, in larga parte, dalla possibilità di personalizzare praticamente ogni cosa. Dei due tasti circolari sul lato destro del display quello superiore è di norma utilizzato per l’accesso al menu principale, mentre quello inferiore può essere dedicato ad una funzione a scelta (io ad esempio preferisco richiamare le impostazioni AF). Il tasto centrale del pad attiva il modo di ripresa che viene mostrato graficamente come nelle altre NEX, riprendendo l’aspetto della classica ghiera fisica. Volendo anche questa funzione può essere spostata altrove (è anche la prima delle sei voci nel menu principale) ma trovo che la disposizione originaria sia molto valida, semplice e rapida, specie per chi arriva da una DSLR. I modi disponibili sono i classici PASM, l’auto intelligente, scene (sono molte e ben illustrate con tanto di immagini), riduzione sfocatura (per gli interni senza flash, scatta 6 foto e le combina per ridurre il mosso), panoramica ad arco (tenendo premuto e ruotando crea immagini panoramiche sia orizzontale che verticale), panoramica 3D (come il precedente ma genera un file da visualizzare sulle TV 3D.

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Il pad direzionale include anche tre scorciatoie dirette per modificare le impostazioni visibili sul display (con molte modalità possibili), il metodo di scatto (singolo, continuo, autoscatto, autoscatto continuo, ecc..) ed un ulteriore accesso per la compensazione dell’esposizione (con una modalità grafica differente rispetto la modifica diretta con la ghiera). Il movimento a destra del pad non è segnalato con nessuna icona, questo perché funge da ulteriore tasto funzione personalizzabile (da me dedicato alla qualità d’immagine). Particolare anche la funzione dello switch che si trova in alto, subito a destra del pulsante di riproduzione. Posizionato su AF/MF la pressione del tasto circoscritto permette di passare rapidamente dal metodo di fuoco automatico a quello manuale, mentre su AEL attiva/disattiva il blocco esposizione. Come se non bastasse anche questo comportamento può essere modificato dal menu.

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Ma il tasto funzione più interessante è un altro e si trova nella zona frontale, vicino al pulsante di scatto. A questo possono essere assegnate quattro funzioni, attivabili con pressioni consecutive. Potrebbe sembrare scomodo ma in realtà funziona piuttosto bene perché si ricorda l’ultima posizione, per cui se lo usiamo frequentemente per il bilanciamento del bianco (che io ho in prima posizione), ogni attivazione ci riporterà esattamente lì. All’occorrenza basta un’ulteriore pressione per passare alla seconda funzione, poi alle terza ed alla quarta. Tuttavia la quarta posizione può essere associata ad un menu personalizzato nel quale inserire un ulteriore elenco di controlli! L’unica limitazione è che si può scegliere tra un set predefinito di funzioni e non andare a pescare un qualsiasi voce di menu… avrei ad esempio voluto posizionare il settaggio della luminosità del display nell’elenco, ma non è presente.

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Di solito nelle fotocamere, anche in quelle più evolute e costose, andando a modificare le varie impostazioni ci si accorge che i tasti personalizzabili finiscono troppo presto e che alcune funzionalità utili rimangano relegate nei menu. Con la NEX 7 per la prima volta mi è capitato il contrario ed alcuni dei tasti custom li ho lasciati vuoti perché avendo finito le opzioni di “prima necessità” ho pensato di aspettare un po’ per capire cos’altro potrebbe essermi davvero utile. E le sorprese positive non finiscono qui perché c’è un ulteriore aspetto molto importante da considerare, ovvero che tutte le varie opzioni sfruttano egregiamente il sistema Tri Nav, includendo in un’unica schermata tutte le possibilità immaginabili. Facciamo un esempio concreto con il bilanciamento del bianco: una volta attivato la prima ghiera in alto definisce l’ambiente (tempo soleggiato, ombra, personalizzato, ecc…), la seconda ghiera superiore e quella sul pad permettono di regolare manualmente il colore con spostamenti orizzontali (verde/magenta) e verticali (blu/ambra), mentre il pulsante circolare in basso a destra del display attiva il settaggio personalizzato del bianco scattando una foto. Praticamente ogni opzione del bilanciamento è direttamente disponibile in un’unica schermata e con accessi diretti, senza menu e complicazioni. E la stessa logica si presenta sui menu AF, AE, ecc.. Onestamente è la migliore strutturazione di controlli che io abbia mai avuto il piacere di provare, includendo anche fotocamere eccellenti come Nikon D3 o Canon 7D. Da segnalare, infine, il pulsante dedicato alla registrazione video, sempre disponibile in ogni modalità, situato in alto a destra.

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AF / Metering / Drive

La messa a fuoco avviene per contrasto su 25 aree ed è veramente rapida e precisa, perdendo efficacia solo in condizioni di bassissima luminosità o nelle aree piatte. Impostata in modalità spot flessibile e con la selezione del punto AF sul pulsante in basso (come mostrato nella seguente figura), risulta molto pratica in ogni circostanza. È presente anche una modalità inseguimento oggetto che si comporta egregiamente, anche se purtroppo questa va attivata dal menu (non si può volere tutto dalla vita no?). Altrettanto efficiente è il rilevamento dei volti, anch’esso disponibile tra le voci del menu “Fotocamera”.

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La misurazione dell’esposizione “multipla” avviene su 49 segmenti dell’immagine e le sue valutazioni si sono dimostrate sempre molto attendibili. Anche quando il mio occhio sul LiveView mi ha portato a compensare un po’ verso il basso (-0,7EV), una volta al computer mi sono accorto che “aveva ragione” la fotocamera. Le altre impostazioni possibili sono spot e centro, tuttavia con la compensazione d’esposizione sempre a portata di mano si risolvono tutte le situazioni e si utilizzano di rado.

La ripresa continua standard cattura 3 fotogrammi al secondo, con un buffer che ne contiene 13 in RAW e 17 in JPG. Ma c’è anche una modalità di avanzamento a 10fps nella quale viene però mantenuta su tutte le immagini la valutazione esposimetrica della prima. Oltre all’autoscatto normale (da 2 o 10 secondi) c’è anche quello “continuo” che cattura 3 o 5 immagini dopo 10 secondi. Infine c’è lo scatto con telecomando (opzionale: RMT-DSLR1) e il bracketing sull’esposizione (+/- 0,3EV o 0,7EV). Tra i menu si trova anche l’otturatore sorriso, uno sfizio simpatico per catturare il sorriso che può funzionare anche da autoscatto “intelligente” (sempre che si voglia catturare uno “smile” ovviamente…).

Flash

La NEX 7 è anche l’unica della serie a possedere un flash integrato a popup. La chiusura è a “fisarmonica” e la struttura un po’ esile, oltretutto non è neanche molto potente (numero guida 6). È presente la compensazione, la sincronizzazione lenta e sulla seconda tendina. A livello di funzionalità c’è tutto ma probabilmente non è all’altezza del resto. Oltretutto il menu di opzioni riporta la possibilità di configurare unità wireless ma funziona solo con l’adattatore opzionale (FA-ST1AM). La slitta a caldo autobloccante è quella standard Sony, per cui si possono montare tutti i flash della serie alpha che sono perfettamente compatibili.

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Qualità d’immagine

I 24 megapixel della NEX 7 sono probabilmente eccessivi in relazione all’efficienza degli attuali sensori APS-C, tuttavia i risultati sul duro banco di prova di DxOMark la vedono superare anche la Nikon D7000, seppur di un solo punto. In effetti nelle foto si nota una ottima gamma dinamica, praticamente comparabile a quella delle migliori DSLR semi-pro.

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Il vero problema della NEX 7 è che l’ottica del kit, SEL1855, non esalta affatto le ottime qualità del sensore (e neanche per qualità costruttiva). Già con il 50mm f/1.8 (SEL50F18) si inizia a ragionare, ma per tirare veramente il massimo la migliore lente NEX attualmente è il SEL24f18 Zeiss, peccato che costa quasi 1.000€ (non l’ho provata ma in genere penso che cifre simili per una lente APS-C siano eccessive). Per fortuna la NEX, come molte altre mirrorless, ha un tiraggio così ridotto che si presta a numerosi adattatori, ci sono per Leica, Pentax, Canon, Nikon… ma il più richiesto è quello per Contax dal momento che si possono sfruttare delle ottiche Zeiss eccellenti come le G35, G45 e G90 (ovviamente con fuoco manuale).

La resa ad alti ISO della NEX 7 è veramente buona se si considerano i 24 megapixel. Scattando in JPG la fotocamera apporta la classica riduzione che influenza molto il dettaglio, anche se fino ad 800ISO i file sviluppati in camera sono davvero buoni, specie attivando il recupero delle tonalità chiare/scure (DRO), la correzione delle aberrazioni, distorsioni e vignetattura (tutte presenti nella NEX 7). Io scatto in RAW+JPG (che fortunatamente sulla NEX 7 viene impostato automaticamente alla massima qualità) ed a 1600ISO si lavora ancora piuttosto bene.

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In linea generale anche i risultati di rumore a 3200ISO sono buoni, quello che manca, rispetto alle possibilità del sensore, è la risoluzione dell’obiettivo del kit.

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Vi propongono di seguito un confronto decisamente atipico tra NEX 7 con obiettivo in kit e la Nikon D700 con 24-70 f/2.8. Ovviamente non ci si può aspettare che una mirrorless APS-C con “plasticotto” possa eguagliare i risultati di una fullframe con lente professionale, specie considerando che la D700 è ancora tra le prime in assoluto in quanto a resa ad alti ISO. L’idea quindi non è quella di capire “chi sia meglio”, dal momento che il risultato in questo senso è scontato, ma piuttosto di valutare il risultato della NEX 7 prendendo “come riferimento” una delle migliori reflex. Riguardo la risoluzione prettamente numerica, la D700 si ferma a 12 megapixel per cui le immagini della NEX sono state opportunamente scalate. La differenza di risoluzione “reale” si nota nel maggior dettaglio sul volto del pupazzo ed è naturale considerando il sensore più grande e l’obiettivo nettamente migliore, ma la D700 è stata anche “aiutata” da un lieve cambiamento delle condizioni di luminosità tra una sessione di scatto e la successiva.

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RAW ISO: 100 – 200 – 400 – 800 – 1600 – 3200 – 6400 – 12800 – 16000

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Ovviamente la D700 non poteva che surclassare sopra i 3200ISO la NEX 7, ma fino a 1600ISO c’è un’ottima tenuta sul RAW in quanto a rumore. Il livello di dettaglio è in parte limitato da una sorgente di luce frontale che “appiattisce” (la vedete nel riflesso del vetro) ma è anche l’obiettivo a non essere all’altezza. Spero quanto prima di potervi pubblicare dei test aggiuntivi con una lente dalle migliori capacità risolutive.

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Batteria / Memoria / Collegamenti

Il vano batteria si trova in basso, insieme allo slot per la memoria (sono supportate SD/HC/XC), e l’autonomia è di poco meno di 400 scatti utilizzando prevalentemente il mirino. Ovviamente con la registrazione video si scarica un po’ prima ma tutto sommato per una mirrorless è un buon risultato. Lateralmente, dietro uno sportellino, si trovano i vari collegamenti con una uscita HDMI, la presa USB e l’ingresso per un microfono esterno.sony-nex-7-collegamenti

Registrazione video ed extra

Un altro ambito nel quale la NEX 7 soddisfa è nella registrazione video. Oltre a lavorare in modo automatico, con una buona risposta di AE/AF, ci offre la possibilità di operare totalmente in manuale, controllando con il Tri-Nav apertura, tempo e sensibilità. Inoltre con il pulsante di blocco/sblocco AF si può attivare immediatamente il fuoco manuale e divertirsi a creare dei filmati dal look cinematografico. La resa è veramente soddisfacente, così come le impostazioni di registrazione. Il formato file può essere impostato su AVCHD su differenti livelli di bitrate, fino al FullHD 1920 x 1080 @50p da 28Mbps. È anche possibile registrare nel più pratico mp4 (che si lavora più semplicemente al computer) fino alla risoluzione di 1440 x 1080 con bitrade di 12 Mbps. L’audio è stereo Dolby Digital e c’è la riduzione del vento (ma con un solo livello e risultati non entusiasmanti). Tra i vari optional ci sono anche due microfoni esterni per migliorare la resa.

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Ecco un esempio di registrazione video con alcuni brevi momenti registrati tra le 18 e le 21, con le ultime immagini girate prima a 1600ISO e poi anche a 3200ISO.

La NEX 7 è ricca di moltissimi extra interessanti, tra cui molte modalità di scatto creativo con anteprima in tempo reale. Si può scegliere l’effetto seppia, miniatura, monocromatico, toycamera, ecc… e vengono tutti mostrati sul display con una resa eccellente in quanto a fluidità. Ovviamente lavorano solo sul JPG ma sono veramente divertenti e si possono utilizzare anche nella registrazione video. Anche la funzione panorama ad arco si comporta molto bene e può essere utilizzata nella risoluzione standard (8192 x 1856) oppure in quella ampia che aumenta la larghezza fino a 12416 x 1856.

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voto 4,5

Conclusioni

Di solito dico “nessuna fotocamera è perfetta” ed ovviamente non lo è neanche la NEX 7. Avrei preferito un display maggiormente articolato per i video ed un flash migliore con gestione wireless, ma quel che dispiace principalmente è che non viene fornita con un’ottica in grado di sfruttare pienamente la risoluzione del sensore. Ma se ci concentriamo sul corpo macchina c’è veramente poco di cui lamentarsi. Nel corso dell’anno arriveranno altre mirrorless piuttosto gettonate dai fotoamatori, come la Olympus OM-D EM-5 e la Fujifilm X-Pro1. Entrambe hanno interessanti frecce al loro arco, tra cui un look vintage che “va di moda” e che probabilmente non si ritrova nella linee seriose e professionali della NEX 7. Tuttavia tra mirino ad altissime prestazioni, sensore molto valido, ricchissima dote di funzioni ed un corpo compatto ed al tempo stesso pieno di controlli manuali e ben studiati, Sony ha tutte le carte in regola per concorrere nella parte più alta del mercato. Speriamo che il parco ottiche venga rinvigorito nel breve termine, nel frattempo andrò sicuramente a ricercare qualche vecchia lente Contax G per scoprire di cosa la NEX 7 è veramente capace… in tutti casi è impossibile darle meno di 4,5 stelle, già solo il sistema Tri-Nav ed il Tru-Finder hanno un peso consistente.

Costi

Il costo del solo corpo è molto simile a quello con obiettivo in kit, pertanto conviene prenderlo anche se non è sicuramente il massimo. Su Amazon si trova un’ottima offerta del bundle a circa 966,23€ spedizione inclusa. Non è economica, ma costa comunque meno rispetto a prodotti analoghi di Fuji e Olympus. Per chi bada al sodo della fotografia credo che le reflex in questa fascia, come Nikon D700 o la Canon 7D, offrano ancora un migliore appeal. La NEX 7 è però il meglio che io abbia mai provato nel campo delle mirrorless e difficilmente verrà superata nel breve termine in quanto a mirino, controllo e funzioni. Quest’unico corpo soddisfa l’amante delle ultime novità, chi cerca un secondo corpo da viaggio di ottimo livello ed anche per i fotografi che vogliono riscoprire il fascino di vecchie ottiche.

PRO
 Corpo compatto, leggero, robusto e con impugnatura pronunciata
 Controlli completissimi, razionali e personalizzabili
 Mirino elettronico integrato, ampio e ad altissima risoluzione (il migliore)
 Display di buona qualità e reclinabile (vedere poi nei contro)
 Ottima risoluzione (da prima della classe)
 Buona la resa da alti ISO (meglio i RAW)
 Gamma dinamica estesa
 Veloce nei menu e nelle operazioni
 Messa a fuoco rapida efficiente, con MAF sempre disponibile
 Taratura fine AF
 Sistema Tri-Nav per lavorare magistralmente in manuale (anche nella registrazione video)
 Fino a 10fps
 Video FullHD 1080i/p AVCHD/MP4 con differenti bitrate
 Audio Dolby Stereo con ingresso per microfono esterno (due modelli disp. nell’offerta Sony)
 Possibilità di utilizzo di numerosi adattatori per ottiche Contax G, Leica, Canon, Nikon, ecc..
 Funzionalità panorama efficiente e con ottimi risultati
 Numerosi effetti creativi con anteprime davvero realtime (senza lag) anche per registrazione video

CONTRO
Pro Parco ottiche di qualità per NEX molto limitato
Pro Il display permette pochi movimenti (manca il ribaltamento)
Pro Il flash integrato non è molto potente e serve un accessorio opzionale per il controllo wireless

DA CONSIDERARE
Pro Il prezzo non è basso ma è sempre inferiore rispetto le dirette rivali

IMMAGINI DI PROVA

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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