L’A5 della Apple TV 3G nasconde una sorpresa: prove di 32 nanometri

Tra i vari motivi dei consumi e del calore non proprio ai minimi termini del nuovo iPad c’è anche il processore: oltre al rinnovato comparto grafico quad-core, c’è anche un altro motivo, meno noto ma non per questo meno importante, ovvero il processo produttivo. L’A5X, come l’A5 “liscio”, è prodotto a 45 nanometri, processo di fabbricazione con un po’ di anni alle spalle e ormai da molti in fase di dismissione per i suoi consumi elevati rispetto ai processi a 32 nanometri o di misure ancor più inferiori. Eppure, le cose potrebbero cambiare a breve, anzi, stanno già cambiando: Chipworks ha scoperto una simpatica sorpresa nella nuova Apple TV. Il tranquillo A5 single-core, in realtà, ci ha un po’ mentito.

La prima sorpresa è nel fatto che in realtà non ci si trova davanti a un vero e proprio processore single-core, ma a un dual-core con uno dei nuclei disattivati. Questa, a dire il vero, non è affatto una sorpresa, se si seguono un po’ i movimenti in questo ambiente: per i chipmaker è prassi riutilizzare prodotti pre-esistenti “castrandoli” ad-hoc in fase di produzione, vale la regola del maiale di cui non si butta mai via niente. Intel e AMD applicano spesso e volentieri questo principio, e in caso di problemi a due dei core ecco che un quad-core diventa un dual-core, artificialmente intervenendo semplicemente a livello di BIOS/EFI o fisicamente togliendo qualsiasi collegamento col resto dei componenti alle parti disabilitate. Anche nel caso di Apple e Samsung ci si trova davanti a una scelta di questo tipo, con un core disattivato, sebbene qui non si possa sapere se è per difetti o per scelta delle due parti. Propendiamo per la seconda opzione, e con l’altra sorpresa spieghiamo il perché.

Questo A5 single-core, infatti, non è solo un dual “imborghesito”, ma è pure prodotto a 32 nanometri. Sì, esatto, proprio così. Non è il processo produttivo più recente, Intel con Ivy Bridge sta per scendere a quota 22, ma di certo rispetto ai 45 nanometri è un miglioramento consistente. Un migliore processo produttivo favorisce l’evoluzione del processore e della sua architettura, in primis maggior potenza con consumi ridotti rispetto alla precedente generazione. Ciò che sarebbe servito al nuovo iPad, insomma, dove un A5X a 32 nanometri avrebbe quantomeno alleggerito un po’ le richieste energetiche. Ma perché allora si è scelto di fare il cambio solo con la nuova Apple TV? Probabilmente si tratta di un banco di prova: con un prodotto meno di grido, è possibile anche permettersi qualche rischio, sapendo che qualora le cose vadano male il rumore in Rete non sarà eccessivo e si può sempre tornare al vecchio processo produttivo per le CPU. Viceversa, se questo cambiamento fosse stato fatto per l’iPad di terza generazione si correvano rischi decisamente maggiori, sia in termini produttivi che mediatici. Ciò però non significa che il tablet Apple sia completamente fuori dai giochi: in modo silenzioso, anche l’iPad 2 nelle più recenti unità sembra essere stato sottoposto all’aggiornamento, come riporta Anandtech. Essendo in questo caso un dual-core al completo, sarà un banco di prova ancor più interessante della nuova Apple TV, in particolare per capire i benefici relativi al consumo energetico.

Dovremo aspettarci un cambiamento a breve anche per iPhone 4S? Dubitiamo, i motivi per cui hanno scelto altri prodotti per effettuare questo cambio li abbiamo detti poco sopra, con la fascia alta non si può rischiare. L’A5 del 4S, dunque, è destinato a rimanere a 45 nanometri ancora per un bel po’ di tempo. Più interessanti le possibilità per il prossimo iPhone e anche per il prossimo iPod touch, i quali sicuramente avrebbero di che beneficiare dal nuovo processo produttivo, senza la necessità di una batteria di capacità troppo maggiorata e con un eventuale leggero ritocco verso l’alto della frequenza operativa della CPU. Questo sempre che per il Melafonino non si stiano riservando il tanto aspettato e non arrivato A6… Ma questa è un’altra storia.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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