Quando uno shortcut ci tira brutti scherzi… il contro-tip

Visto che oggi siamo in vena di tips “strampalati” (nell’ultimo caso abbiamo spiegato come fare una cosa tramite terminale quando si poteva fare già dalle preferenze del Finder), ora ve ne dico un altro che può essere quasi considerato un tip al contrario: ovvero la shortcut che può tirare brutti scherzi.

La domanda alla quale vi chiedo di rispondere è la seguente: vi è mai capitato di vedere apparire nella barra laterale del Finder, zona preferiti, dei file o cartelle che siete sicuri di non aver messo voi?

tab

Se vi è successo almeno una volta (gridate SIII) eccovi la curiosa spiegazione che non ha nulla a che fare con i fantasmi…

Probabilmente usate uno dei tanti browser con le tab, come Safari o Google Chrome, e seguite pedissequamente i principi di navigazione selvaggia che, dopo qualche ora al computer, vi portano ad avere 5 finestre aperte, ognuna delle quali con 10 tab.

Per questo avrete acquisito molto probabilmente il tick da cmd+T (combinazione da tastiera che apre un nuovo tab vuoto). Ma le shortcut hanno una caratteristica: funzionano solo sull’app attiva. Quindi vi capiterà di mettere da parte il browser, prendere un file dalla scrivania o aprite una cartella per vedere l’ultimo download… e anche se la finestra di navigazione rimane in bella vista perché avete schermi sempre più grandi e risoluti, quando prontamente userete cmd+T non aprire un nuovo tab ma:

aggiungi-alla-barra

Il “caso” di cui vi ho fin qui parlato succede a me molto di frequente e solo qualche giorno fa ho fatto mente locale scoprendone la ragione. Ovviamente tutto il post è incentrato su questo caso specifico e non ho preso in considerazione quelli che aggiungono davvero le shortcut e se ne dimenticano (visto che l’età avanza inesorabilmente mi è capitato anche questo), oppure quelli che si dimenticano il dito incantato sul “clic” del mouse e mentre pensano di spostare il puntatore si portano dietro qualche file vagante (questa è più bizzarra, ma capita).

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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