Oggi parleremo di un Plug-in per Photoshop molto particolare, il suo nome è ALCE che sta per Advanced Local Contrast Enhancer. Il plug-in ci permette di controllare in una maniera estremamente semplificata il contrasto locale delle nostre fotografie.
Questo strumento ci permette di dare maggior risalto a dettagli minuti, quali la trama di un tessuto o i solchi della pelle, oppure aumentare l’impatto generale dell’immagine gestendo selettivamente il contrasto. Prima di entrare nello specifico del plug-in volevo darvi qualche definizione generale per fare chiarezza e distinzione sul significato di nitidezza, contrasto e acutanza.
Nitidezza
Essendo un fattore influenzato da varie caratteristiche è difficile darne una definizione semplice ed al tempo stesso esaustiva. Di solito viene correlata al potere risolvente di una lente, il quale può essere calcolato verificando la sua capacità di riprodurre delle linee sottili e molto ravvicinate in modo preciso e distinguibile. Ovviamente un alto potere risolvente non è l’unico fattore da considerare, bisogna tenere presente altri aspetti come il contrasto e l’acutanza che influenzano ugualmente la “nitidezza apparente”. Per questa misurazione viene solitamente si impiegano degli schemi standard, come test ISO 12233 di seguito mostrato.
Molto spesso i risultati di questo test vengono analizzati e successivamente rappresentati tramite un grafico MTF, avendo così una maggior facilità di lettura e di confronto.
Contrasto
Rappresenta la differenza di densità tra le zone chiare e quelle scure. Se queste sono sono contigue allora ci si riferisce al contrasto locale. Più nello specifico ci si riferisce alla funzione di trasferimento di frequenza (MTF) spesso rappresentata tramite un grafico con il contrasto sull’asse delle y (da 0% a 100%) e la posizione nel frame sulla x (dal centro ai bordi). Spesso in questi grafici troviamo 4 differenti linee:
Le linee continue si riferiscono ad una rilevazione radiale, al contrario quelle tratteggiate si riferiscono ad una misurazione tangenziale. Un’altra suddivisione è data dai colori, in questo specifico caso abbiamo le linea rosse che si riferiscono ad una risoluzione di 10 line/mm e quelle azzurre a 30 linee/mm.
Microcontrasto
Spesso chiamato anche acutanza, descrive la nitidezza apparente di un’immagine dovuta alla limitata sensibilità dell’occhio umano. È facile che un’immagine scattata con un obiettivo meno risolvente ma con un microcontrasto più elevato venga infatti considerata “migliore” seppure contenga molte meno informazioni. Di seguito potete vedere un esempio, volutamente esasperato, nel quale istintivamente potreste preferire l’immagine a destra, seppure il dettaglio inferiore mostri come quella a sinistra sia notevolmente più dettagliata e fedele.
Ad ingannarci è lo “sharpening”, la misura fisica del gradiente che si ha tra due microzone a diversa luminosità. Dobbiamo tener presente che nessun algoritmo può restituire i dettagli che si perdono in fase di ripresa, ma agendo sul microcontrasto possiamo enfatizzare i dettagli rimanenti aumentando così la sensazione generale di nitidezza
ALCE ci permette di fare tutto ciò, ossia ci consente di agire sul contrasto locale e sul micrcontrasto, per migliorare la percezione dell’immagine rendendola più incisiva dal punto di vista comunicativo. Personalmente l’ho usato con successo su molti ritratti “vietnamiti” dove volevo accentuare i segni sulla pelle, in modo da rendere ancor più comunicativo il volto del soggetto.
Il plug-in opera sostanzialmente attraverso una successione di azioni in Photoshop che vengono generate automaticamente. L’unica cosa che viene lasciata al fotografo è la decisione del raggio d’azione e la relativa opacità del livello generato. Il raggio d’azione è un fattore importantissimo, che va capito appieno per poter sfruttare correttamente le potenzialità dell’algoritmo ed una sua variazione influenza in modo determinante i risultati, per questo consiglio di seguire questo ottimo video tutorial:
Quando ALCE terminerà il lavoro genererà un livello aggiuntivo sull’immagine. Dal momento che potremmo preferire quella ritoccata solo in alcune zone, dove si vuole enfatizzare i dettagli, si può aggiungere una maschera di livello e cancellare con il pennello a piacimento per visualizzare l’immagine sottostante. Un lavoro da pochi secondi per chi conosce un po’ Photoshop. Oltre a questo primo metodo “semplificato” possiamo personalizzare l’effetto di ALCE tramite la correzione dei canali RGB, CMYK o LAB. Molto importante è proprio il canale K e vi invito a scoprire perché tramite il videotutorial ALCE scopre il fattore k.
Di seguito un piccolo esempio del risultato (passare con il mouse per vedere il cambiamento):
Conclusioni / Costi
Per un ritrattista, un paesaggista o qualsiasi altra categoria di fotografi a cui apparteniate, ALCE risulta un plug-in davvero produttivo se utilizzato a dovere. Non c’è nulla di miracoloso nelle sue funzioni, conoscendo bene Photoshop ed avendo tempo e tanta pazienza si possono riuscire ad ottenere gli stessi risultati dal momento che ALCE in definitiva esegue semplicemente una lunga serie di azioni. Tuttavia questo permette di snellire notevolmente il workflow ottenendo in un decimo del tempo un miglioramento mirato e selettivo di parti specifiche dell’immagine. A seconda delle necessità il prezzo di 33.60€ può essere considerato più o meno alto, nel nostro caso lo valutiamo corretto per la qualità dei risultati ottenibili e per il minimo sforzo richiesto in termini di tempo.
PRO
Risultati strabilianti (se correttamente applicato)
Video-tutorial molto validi
Continuo sviluppo da parte dei creatori
CONTRO
Il tempo di esecuzione delle azioni può essere abbastanza lungo
Con tempo, conoscenza e pazienza, può risultare inutile
Vi lascio con uno slideshow con alcuni esempi di applicazione di ALCE: