iPod touch sì o no? Perché il “piccolo” della famiglia iOS merita ancora il suo spazio

Tra tutti i dispositivi iOS, quello che sicuramente da un po’ sta ricevendo meno attenzioni è l’iPod touch, che in termini di novità si è dovuto accontentare a ottobre scorso di una semplice colorazione bianca per il frontale. Ho già espresso altre volte la mia idea riguardo questo rallentamento di sviluppo: essendo l’iPod touch ormai ben più di un lettore multimediale, grazie a iOS e all’App Store, potrebbe aver assunto ritmi più vicini a quelli di una console portatile per quanto riguarda gli aggiornamenti hardware. Non è questo, però, ciò che si teme di più. Alcuni temono proprio un suo ritiro dal commercio nel prossimo futuro. Da una riflessione simile a riguardo di iFans parte la mia.

Questi timori nascerebbero dai rumors più disparati relativi a una versione da 7″ dell’iPad. Ammesso e per ora non concesso verrà fatta una variante “compatta” del tablet Apple, le due categorie di prodotto sono alquanto differenti. Non è possibile, infatti, pensare a un dispositivo da 7″ per sostituirne uno da 3,5″, la differenza in termini di portabilità è troppo ampia. Inoltre, proprio il fatto di essere il punto di congiunzione tra la linea iPod e quella iOS lo rende ancor più importante per Apple, in quanto apre il suo sistema operativo mobile a una platea ben più vasta di quella che possono garantire iPhone e iPad. Contrariamente agli altri modelli della famiglia iPod, per i quali si è assistita nel corso del tempo una sostanziale contrazione, i dati di vendita per il touch sono stati e rimangono soddisfacenti, soprattutto tra i più giovani, che vedono di buon occhio questa possibilità relativamente low-cost di avere un quasi-iPhone, per molte parti dell’esperienza d’uso. E non solo i giovani, alla fine. L’iPod touch è un dispositivo trasversale, come lo sono l’iPhone e l’iPad, si rivolge a chiunque (ovviamente, con una predilezione per chi non ha già l’iPhone). Personalmente, come ho già detto in altre occasioni, lo ritengo tra i dispositivi più vicini al concetto di PDA, o Personal Digital Assistant, con prestazioni e versatilità positivamente lontane anni luce da quelli che un tempo erano considerati lo stato dell’arte del settore palmari.

Perché, dunque, una gallina dalle uova d’oro come questa dovrebbe essere sacrificata sull’altare di un iPad mini? Anzi, come giustamente osservano su iFans, se davvero arrivasse il tablet 7″ da Cupertino, posizionandosi nella fascia 199-299, potrebbe essere l’occasione per rendere l’iPod touch ancor più appetibile. Una versione base da 16 GB a 149 € (previo riposizionamento verso il basso anche del nano) avrebbe tutte le carte in regola non solo per dare al dispositivo un roseo futuro, ma anche un nuovo e pesante colpo a quelli che ormai si possono sempre più definire i suoi concorrenti più vicini, il Nintendo 3DS e la Sony PS Vita. Un A5 dual-core (a 32 nm) e 512 MB di RAM, quanto basterebbe per avvicinarlo a livello prestazionale all’attuale iPhone 4S ma al contempo tenerlo lontano dal prossimo Melafonino, il quale è ragionevole pensare cercherà di raggiungere vette di performance maggiori. Altro aspetto su cui è possibile lavorare per contenere i prezzi è il display, lasciandolo a 3,5″ nel caso l’iPhone, come si vocifera (da anni, a dire il vero…), passerà a dimensioni maggiori. Il tutto per aprire un nuovo ciclo generazionale dalla durata di 2 anni, fornendo una piattaforma stabile, matura ed economica. Insomma, non riesco proprio a vedere l’iPod touch sul letto di morte, tutt’altro: una parte importante del futuro di Apple passa anche e soprattutto da qui, e ignorare ciò sarebbe per l’azienda di Cupertino un pessimo autogol.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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