Il MacBook Pro 15″ Retina può essere considerato come il portatore delle caratteristiche che influenzeranno la futura evoluzione dei portatili professionali Apple, mentre la linea precedente rimane a listino con lievissimi aggiornamenti. A Cupertino hanno deciso di non investire più di tanto nel miglioramento dei Pro tradizionali ed è facile prevedere un futuro in declino fino alla totale sostituzione con i modelli Retina. Ciò non farà piacere a molti, dal momento che vi sono pressioni costanti da parte degli utenti per un minimo di espandibilità e per l’immortale SuperDrive, ma in linea di principio l’obiettivo è quello di introdurre a breve termine un Retina 13″ ed a medio termine di limare i prezzi della nuova linea. I Pro tradizionali rimarranno comunque nell’offerta per almeno uno o due anni da adesso, rimandando le decisioni definitive sul loro futuro a quando si avranno più informazioni e feedback dagli utenti.
Avendo abbandonato il MacBook tradizionale ormai da qualche tempo, per i 13″ rimangono due scelte per gli utenti Apple: Air e Pro. Il primo si caratterizza per leggerezza, spessore ridotto, maggiore risoluzione video ed SSD di serie, il secondo per CPU più prestanti, maggiore espandibilità e porte fisiche (in particolare Firewire 800 ed Ethernet). Su entrambi l’arrivo di Ivy Bridge ha portato una novità abbastanza importante: l’USB 3.0. Con una velocità nominale ben 10 volte superiore a quella della versione precedente, è facile immaginare i vantaggi per l’utente finale che abbia necessità di archiviazione esterna, in particolare per l’Air dove la memoria interna è piccola e manca la Firewire (ma a luglio arriverà l’adattatore Thundebolt->Firewire). A parte la SuperSpeed USB, non ci sono particolari differenze tra i modelli 2011 e 2012 di Air a Pro e volendoli sintetizzare si deve guardare al comparto CPU/RAM/GPU.
L’architettura Ivy Bridge porta CPU più performanti e RAM più veloci (le 1600MHz sono però supportate anche dai modelli 2011) ma lo speed-bump complessivo non è necessariamente determinante. Anche la GPU Intel HD 4000 è un bel salto generazionale rispetto la precedente, decisamente una buona soluzione grafica per essere integrata in piastra. La domanda di aggiornamento da chi possiede un modello equivalente del 2011 sarà naturalmente piuttosto risicata, ma i benchmark di Geekbench 2 che mettono a confronto i Pro ed Air 13″ 2012 con i precedenti, evidenziano comunque un buon miglioramento.
Inoltre c’è da considerare che questi non valutano affatto l’influenza del disco allo stato solido, per cui, viste le ridotte differenze tra Air e Pro, è facile immaginare che nella configurazione base i portatili ultrasottili spiccheranno per una migliore esperienza d’uso complessiva.
La più grande novità per i Pro 13″ sarebbe stata la presenza di un pannello con risoluzione parificata con quella dell’Air, ma così non è stato. Ad eccezione di quei pochi che gioverebbero in modo determinante dallo speed-bump del 2012, rimane forse l’USB 3.0 uno dei maggiori punti di richiamo, specie sull’Air per la già citata assenza della Firewire 800. Se invece si arriva da un modello 2010 allora l’aggiornamento diventa più consistente e, se vogliamo, questo tipo di progressione è abbastanza tipica per Apple e si estende molto spesso anche anche agli iDevices come iPhone ed iPad: ovvero un ciclo di ricambio in cui si salta una generazione.