L’E3 2012 è ormai agli sgoccioli e, prima di lasciare i riflettori alla WWDC 2012, vorrei dedicare qualche parola a Nintendo che, personalmente, ritengo sia un po’ la Apple del settore videoludico, sia per la capacità innata di innovare il settore e reinventarsi, sia per la storia delle due società, accomunate da un lungo periodo buio che le ha portate quasi alla chiusura.

Nintendo nasce nel 1889 come azienda produttrice di giochi di carte e meccanici, per poi dedicarsi alla realizzazione di videogiochi nel 1977. La sua prima console fu il Famicon, meglio conosciuto col nome di NES (Nintendo Entertaiment System) in Occidente, il cui successo fu clamoroso, grazie anche a un parco titoli vasto e di ottima qualità. Dopo qualche anno, però, arrivò Sony con la sua prima Playstation che, anche grazie alla diffusione delle copie pirata dei giochi, scalzò la grande N dai vertici del mercato, tanto da farla precipitare nel suo periodo più oscuro: il GameCube non ottenne le vendite sperate e il supporto dei produttori di terze parti voluto ed usciva una versione di GameBoy ogni anno quasi uguale a quella precedente. Nintendo basava le sue vendite solo sulle sue proprietà intellettuali più famose, come Mario e Zelda, ma non attirava più altre software house anche a causa di hardware poco potente rispetto alla PlayStation 2 e alla Xbox lanciate qualche tempo dopo sul mercato.

Ma proprio quando la notte si fa buia, si riesce a vedere meglio qualche spiraglio di luce: gli ingegneri nipponici si rimboccarono le maniche e svilupparono dapprima il Nintendo DS (oggi arrivato alla sua incarnazione 3D non stereoscopico), la prima console portatile con due schermi di cui uno touch resistivo e successivamente con il Wii, la prima console al mondo a reinventare il concetto di controller: grazie al WiiMote (e al suo accessorio Wii Motion Plus) per la prima volta i gesti effettuati da un giocatore si riflettevano nel videogioco. Unico difetto del Wii, fu la mancanza di supporto alla grafica HD, tanto da costringere le software house al porting di giochi per PS2 o allo sviluppo di giochi ad hoc, ma senza poter adattare giochi del calibro di Assassin’s Creed, sviluppati per PS3 e Xbox 360 e in HD, alla piccola console bianca.

All’E3 2011, Nintendo svela Wii U, il successore del Wii, da cui mutua il nome, il colore della console (che sarà disponibile anche in nero dal day one) e il supporto al WiiMote, aggiungendo il supporto alla grafica in full HD, un sistema di gioco online modernizzato (e perfettamente integrato con quello per il 3DS) e un nuovo controller, il Wii U GamePad o WiiPad, di fatto un vero e proprio tablet con schermo resistivo (con un poco di sforzo in più avrebbero potuto crearlo capacitivo) attorniato dai classici controlli per i videogiochi: due leve analogiche cliccabili, i trigger posteriori, una croce direzionale e i quattro pulsanti standard.

Il pad non funziona solo com controller e come secondo schermo per accedere più facilmente ad alcune funzionalità dei videogiochi che lo supportano, ma anche come schermo wifi: nel caso in cui il televisore di casa serva a qualcuno, Wii U manderà il videogioco in streaming sul controller, permettendoci di giocare in un’altra stanza.

L’idea, che di fatto unisce il know how della grande N nello sviluppo di console casalinghe con quello acquisito nel corso degli ultimi anni per lo sviluppo dei vari DS e del 3DS, ha riscosso da subito molto successo, tanto che software house del calibro di Ubisoft stanno convertendo tutti i giochi di prossima uscita per adattarli al duplice schermo del Wii U (come Rayman, Assassin’s Creed III e un adattamento di Batman Arkham City) e ne stanno sviluppando di esclusivi (come il promettente e ansiogeno Zombi U). Persino Microsoft si è impensierita, tanto da dover sviluppare il progetto Xbox SmartGlass, che trasforma qualsiasi tablet in un’estensione della sua console.

C’è solo una risposta per chi si chiede se il Wii U sia una console dell’attuale generazione o un’anticipazione della prossima: Wii U è la prossima generazione di Nintendo, che da sempre non ha fatto delle prestazioni il suo cavallo di battaglia che, invece, è rappresentato dall’innovazione: negli ultimi anni, al WiiMote sono seguiti Kinect e PlayStation Move, al Wii U GamePad il progetto SmartGlass. Nintendo innova e apre le strade, le altre la seguono e, come è giusto che sia per dei prodotti che sono lanciati sul mercato successivamente alle sue console, la superano, ma la grande N è sempre lì, pronta a reinventarsi e a innovare il mercato.

Se poi pensiamo che sia Microsoft che Sony ritengono che le proprie console abbiano ancora più di due anni di vita, il Wii U rischia di essere un passo avanti rispetto all’attuale generazione di console.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.