Recensione: Western Digital Thunderbolt Duo 4TB, silenzioso ma non troppo veloce

Sono molti mesi che parliamo delle potenzialità della porta Thunderbolt ma, ancora oggi, rimangono in divenire. I prodotti sono concreti, esistono, così come i vantaggi che ne derivano, ma si rivolgono sempre ad un pubblico ristretto, per costi e funzionalità. Un bel case “popolare” da 2,5″ per usare gli SSD via Thunderbolt continueremo a sognarlo per lungo tempo e, anche se arrivasse, difficilmente costerebbe meno del solo cavo. Eppure periferiche interessanti ce ne sono molte e, qualcuna, si presenta con prezzi più abbordabili.

Quando abbiamo recensito il LaCie 2big Thunderbolt Series da 4TB, siamo rimasti davvero impressionati dalla qualità strutturale del prodotto e dalle buone performance in RAID, un po’ meno dal prezzo, superiore alle 550€. Il Western Digital Thunderbolt DUO 4TB offre caratteristiche più o meno analoghe facendoci risparmiare circa 130€ e questo non poteva che attirare la nostra attenzione.

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L’estetica è davvero piacevole e richiama in tutto e per tutto il family feeling di Western Digital. A differenza del prodotto LaCie, costruito in solido metallo, il Thunderbolt Duo è molto più leggero con una finitura esterna in platica. Sul retro la connessione per l’alimentatore e le due porte Thunderbolt, utili per collegare altri dispositivi in cascata.

wd-thunderbolt-duo-retro

Appena acceso si nota immediatamente una maggiore silenziosità rispetto il concorrente LaCie, quasi non si avverte rumore durante la lettura/scrittura. L’apertura avviene dall’alto: con una pressione si solleva il coperchio, si svita la griglia di copertura con le mani e si possono estrarre i singoli dischi. Anche in questo caso si nota una costruzione più “cheap” rispetto il rivale francese e, seppure la funzionalità rimanga sostanzialmente la stessa.

wd-thunderbolt-duo-interno

I due dischi all’interno sono dei WD20EURS Green Power da 2TB, caratterizzati dalla funzione IntelliPower che, secondo la casa, gli consente di lavorare a 5400rpm o a 7200rpm, a seconda delle necessità del momento.  In dotazione vi è un software che consente di configurare l’unità in maniera semplice ma non ci sembra possedere funzionalità aggiuntive rispetto il semplice Utility Disco.

software-wd

Si può utilizzare in Stripe (RAID 0) come un unico volume da 4TB, prediligendo la velocità, oppure in Mirror (RAID 1) avendo sempre una copia di sicurezza sul secondo disco ma, in questo caso, lo spazio utilizzabile sarà di 2TB. In alternativa la funzione JBOD li può rendere disponibili come unità singole e separate.

In Mirror non ci aspettavamo grandi prestazioni ma i 110MB/s circa di velocità massima sono andati un po’ sotto le aspettative. Evidentemente l’IntelliPower non li ha fatti girare sempre a 7200rpm durante il benchmark.

mirror

Anche le prestazioni ottenute in modalità Stripe non fanno gridare al miracolo, attestandosi poco sopra i 210MB/s:

stripe-benchmark

voto 3,5Conclusioni / Costi
Il WD Thunderbolt Duo da 4TB non è certamente un’unità lenta, tuttavia non sfrutta appieno la banda disponibile dalla connessione. Il 2big Thunderbolt di LaCie (recensione) ha segnato velocità di trasferimento superiori di circa 100MB/s, risultando sicuramente più appropriato per gestire impegnativi carichi di lavoro. Tuttavia il WD ha dalla sua una silenziosità operativa davvero apprezzabile, prestazioni rispettose e un prezzo più vantaggioso (attualmente 417€ spedizione inclusa). In altre parole la scelta tra i due può essere legata all’ambiente, alla destinazione d’uso o al portafogli.

PRO
+ 4TB via Thunderbolt al prezzo più basso
+ Semplicità di configurazione
+ Rumorosità davvero molto contenuta
+ Possibilità di collegamento in cascata
+ Consumi abbastanza contenuti

CONTRO
-  Solo collegamento via Thunderbolt
-  Velocità inferiori alle aspettative
-  Cavo Thunderbolt da acquistare separatamente

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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