Arrivano i prezzi del Microsoft Surface (non per l’Italia): si poteva far di meglio?

Alla fine anche Microsoft ha svelato le sue carte. Dopo Asus e Lenovo qualche giorno fa, l’azienda di Redmond ha ufficializzato i prezzi del suo Surface, per la precisione della versione RT con processore Tegra 3. La variante Pro, con Intel Core i5, arriverà 90 giorni dopo il debutto del 26 ottobre di Windows 8 (già prenotabile l’update), per cui se ne ritornerà a parlare a fine gennaio (per tutte le caratteristiche rimandiamo all’articolo di giugno).

Tra i paesi della prima ora non ci sarà l’Italia. A rappresentare il Vecchio Continente, Regno Unito, Francia e Germania. Prendendo in considerazione la versione francese, leggermente più cara e probabilmente anche più indicativa per gli eventuali prezzi italiani, emergono le distinzioni in base allo spazio d’archiviazione disponibile e all’inclusione o no della Touch Cover. Si parte da 489 € per la variante base, da 32 GB e senza cover, passando per la variante con cover a 589 € e arrivando infine al full optional da 64 GB a 694 € (prezzi via WPCentral).

Prezzi sostanzialmente in linea col mercato, ma che molti, anche nello stesso mondo Microsoft, considerano migliorabili. Da ricordarsi, infatti, che sebbene Windows abbia una lunga storia sui tablet, ben più lunga di iOS e Android, non è mai riuscito finora ad attecchire in questo settore. Con 8, sviluppato appositamente, si tratta di una vera e propria ripartenza da zero. 100 € in meno per tutti i modelli, senza per forza anelare alla ipotizzata quota 299 che è realisticamente impossibile (a meno di non essere Amazon), avrebbero sicuramente aiutato il prodotto e soprattutto l’ecosistema appena completato ad avere presa sul mercato, ponendosi in ottima posizione nei confronti delle alternative. La sensazione, invece, è quella di aver fatto potenzialmente una falsa partenza. Vero, per la cifra di un iPad da 16 GB si compra un Surface da 32, ma iOS ormai non ha più bisogno di presentazioni, è un prodotto maturo e che vende in quanto tale. Stesso vale per Android. Inoltre da entrambe le parti c’è la possibilità di avere soluzioni dotate di connettività 3G/4G, cosa che il Surface non fornirà al momento del lancio.

La carta esclusiva Office, benché notevole, è temporanea: al di là dei rumor su dichiarazioni poi smentite della filiale ceca di Microsoft, coloro che hanno contatti molto profondi all’interno dell’azienda, come Paul Thurrott di Winsupersite, riportano l’effettivo rilascio nei prossimi mesi della suite su iOS e Android, incluse nei nuovi pacchetti in abbonamento Office 365. In ogni caso, se si sta pensando a un uso enterprise del Surface, c’è una cocente delusione in arrivo: come riportato nella FAQ di Office RT espandendo l’apposita voce, emerge come questa edizione non possa essere usata per contesti lavorativi, che siano generatori di guadagno oppure no-profit. Una frase schioccante che suona come uno schiaffo al settore enterprise, dove le suite per iOS e Android, benché non garantiscano l’assoluta compatibilità coi formati Office, non hanno limitazioni d’uso. Uno schiaffo al settore dove molto probabilmente il Surface sarebbe stato appetibile ancor prima di quello casalingo. La variante Pro colmerà solo in parte questa mancanza, dato che l’i5 porterà assieme a maggiore potenza bruta le inevitabili ripercussioni sui consumi e che, soprattutto, Office si dovrà acquistare a parte, lievitando ulteriormente la spesa.

Il discorso relativo al desktop, invece, potrebbe essere il fattore meno preoccupante. Se da un lato è vero che avere la possibilità di usare il desktop con programmi a finestra e vedersi al contempo inibire l’installazione di applicazioni di terze parti, dall’altro su Windows RT è solamente ai fini dell’uso di Office e del File Explorer. Con la prossima versione del sistema operativo, questa necessità potrebbe venir meno in quanto tutto sarà disponibile sul nuovo ambiente Modern (ex-Metro). Certo è che comunque i fraintendimenti saranno dietro l’angolo, se Microsoft e i produttori di tablet RT non spiegheranno in modo chiaro all’utente medio come il desktop del sistema per ARM non possa essere utilizzato allo stesso modo e con le stesse finalità di quello su x86, senza limitazioni.

Fatta questa serie di considerazioni, non è comunque detto che il contesto nel suo insieme freni il successo del device, a cui anzi auguriamo le migliori fortune e non nascondiamo una certa curiosità. L’abbiamo visto anche con l’iPhone 5, ad esempio: tante discussioni sui costi aumentati, ma le vendite vanno lo stesso a gonfie vele. I primi report sui preordini americani sembrano mostrare una simile tendenza per il Surface. Se il prodotto si rivelerà veramente buono, non è affatto detto che partire con prezzi meno allettanti del previsto risulti un problema.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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