La Nikon D600 ha bisogno di un aspirapolvere

La Nikon D600, la più piccola ed economica full frame della casa giallo nera, è stata tutto sommato ben accolta. Corpo leggero, sensore sony dalle pregevoli doti, buona costruzione ed ampio ventaglio di funzionalità, compreso un AF sufficientemente evoluto. A dispetto di una repentina disponibilità sul mercato, praticamente immediata a ridosso della presentazione ufficiale, i primi entusiasmi si sono prontamente raffreddati.

Non ne abbiamo parlato in prima istanza perché spesso, più di quanto si immagini, le maldicerie sui modelli più temuti dalla concorrenza, cavalcano indebitamente sulle spalle dei media, prima ancora che se ne abbiano dettagli certi e prove attendibili. Ancora oggi manca una presa di posizione ufficiale da parte di Nikon, seppure ormai, non vi siano più dubbi leciti riguardo la veridicità dei numerosi report apparsi in rete.

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Il sensore della D600 mostra una naturale tendenza a sporcarsi. A riempirsi di polvere anche quando non si effettui alcun cambio d’obiettivo. Una condizione assolutamente insolita e che si fatica a giustificare sul piano tecnico. Da dove arriverà tutto questo “sporco”?

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Nei soli mille scatti consecutivi di questa video prova, si è ottenuta l’immagine che vedete poco sopra, seppure, è bene chiarirlo, la porzione di sinistra sia volutamente accentuata tramite l’intervento sulle curve. La problematica in questione è stata rilevata da tutte le testate di settore ed ognuna propone la propria teoria, da infiltrazioni sul corpo macchina a polvere già sita al suo interno, sollevata dai movimenti dello specchio e dalle vibrazioni dell’otturatore. Nell’incertezza del momento riportiamo comunque l’informazione in quanto il difetto affligge tutte le unità prodotte e ì richiederà, quasi certamente, un intervento tecnico. Lo stesso però, potrebbe anche essere particolarmente banale, come la striscia di nastro isolante nero che Canon, pochi mesi fa, ha installato all’interno del display superiore delle Canon 5D Mark III, per evitare che le luce passante falsasse le valutazioni dell’esposimetro.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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