Primi test per Fusion Drive, sembra mantenere le promesse

Di Fusion Drive abbiamo già avuto occasione di parlarne, è una funzionalità che suscita molta curiosità e che non vediamo l’ora di provare per verificare se quanto affermato da Apple in termini di prestazioni non sia solo un mero messaggio promozionale. Le prime prove effettuate, però, sembrano accertare la buona fede dell’azienda di Cupertino.

I test sono stati condotti dal canale YouTube Techfast Lunch & Dinner sul nuovo Mac mini, anch’esso configurabile con Fusion Drive. Il modello dotato di questa modalità è stato posto a confronto con un altro mini dell’attuale generazione ma col semplice disco rigido meccanico da 5400 rpm.

Sin dall’avvio, la bilancia pende per Fusion Drive: 15,7 secondi contro i 34,1 del solo hard disk. Nemmeno per le operazioni di lettura e scrittura c’è stata storia, dato che la modalità software ibrida ha presentato picchi di 400 e 300 MB al secondo rispettivamente, mentre il drive tradizionale si è fermato a 100 MB/s circa. Risultati abbastanza simili sono stati riportati anche da Ars Technica in una breve prova. Segno che Fusion Drive sembra far bene il suo operato, sfruttando al meglio le unità a disposizione a seconda del caso. Ricordiamo che non si tratta di un singolo drive ibrido come quelli di Seagate, ad esempio: sono un hard disk meccanico e un SSD separati, uniti poi a livello logico dal sistema operativo in una singola unità. Sistema operativo e applicazioni vengono sempre caricati sulla parte a stato solido, mentre tutto il resto va sul più capiente disco rigido. Una porzione dell’SSD viene inoltre utilizzata come cache per i dati richiamati più frequentemente, in modo da caricarli in modo rapido. Il discorso fatto qui vale per il Mac mini, ma ovviamente è sull’iMac che ci sono le maggiori aspettative. Differenza da sottolineare nell’approccio a Fusion Drive per l’all-in-one di Apple è l’uso di memoria flash NAND al posto dell’SSD, soluzione volta a un contenimento degli ingombri interni e utilizzata già negli Air e nei Pro Retina.

A questo punto la curiosità di provarlo aumenta sempre più, e speriamo di farlo quanto prima, per dire la nostra e approfondire meglio il discorso visto che comunque si tratta di prove ancora iniziali, a cui sicuramente seguiranno analisi più complete da siti specializzati come Anandtech. Non mancheremo di riportarvi ulteriori sviluppi su Fusion Drive, osservando in particolar modo eventuali tentativi di abilitazione come quelli già avvenuti alcuni giorni fa su Mac e unità non ufficialmente supportati dalla funzionalità. Chiudiamo l’articolo con la videoprova di Techfast Lunch & Dinner, per chi fosse interessato:

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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