Recensione: Planet Zoom and the World Inside per iPad

Nato dalla mente di Daniele Bianchini, Planet Zoom è un gioco arcade strategico basato sulla fisica del moto parabolico. Di giochi basati sulla fisica dei proiettili ce ne sono diversi, basti pensare al pluripremiato Angry Birds, e infatti non è certamente questo il punto di forza del titolo che, al contrario, punta molto su una grafica accattivante ed insolita così come insolita ed originale è anche la trama. In offerta sull’App Store per tutto il fine settimana, Planet Zoom è il risultato di oltre un anno di lavoro indipendente dalle grandi software house che dominano il mercato, ed è proprio per questo che teniamo a presentarlo ai lettori di SaggiaMente. L’essere un titolo indie tuttavia non basta perché vengano usati altri parametri di giudizio, quindi ecco di seguito pregi e difetti di Planet Zoom and the World Inside.

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voto3 Plot
La trama, seppur semplice nel suo sviluppo, nasce da un’idea originale. In una galassia immaginaria esiste un pianeta-cornice rettangolare, Planet Zoom appunto, colonizzato sia all’interno che all’esterno. Un bel dì gli abitanti dell’orlo interno decidono di interrogarsi su quale sia la parte superiore del pianeta e da questo dubbio sorge una sanguinosa guerra tra il Dottore Pazzo e l’innominato eroe della storia. Tanto la storia in sè è semplice tanto al contrario l’ambientazione è riuscita. Un mondo tipicamente steampunk piuttosto originale e caratteristico, dalla particolare struttura rettangolare (che ricalca il display dell’iPad) e con un sistema fisico abbastanza complesso. I mob presenti nel gioco infatti percorreranno la cornice ancorati ad essa e al centro della schermata una luna farà da centro di gravità, rendendo abbastanza complesso anche il familiarizzare con il mondo di gioco. Lo sviluppatore ci ha fatto sapere che ci sarà un secondo se non anche un terzo capitolo in cui la storia riceverà ulteriori dettagli e i personaggi acquisiranno altri tratti caratteristici.

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voto4 Comparto grafico
Non si può negare che lo sviluppatore con questo titolo sia riuscito a realizzare una grafica molto originale. Partendo dai modelli dei mob fino all’ambientazione, tutto quello che si può osservare sullo schermo è molto particolareggiato e fin da subito si vede un grande impegno. Molto suggestiva anche la scala di grigi in stile vecchio film utilizzata per tutto il gioco: seppur usata molto di rado nei giochi per dispositivi Apple riesce a rendere Planet Zoom, a nostro parere, molto più affascinante di quanto sarebbe stato se realizzato a colori. La caratteristica steampunk inoltre dona quel quid in più all’universo di Planet Zoom, che risulta così molto godibile. Un piccolo spoiler che vi possiamo dare sarà l’aggiunta, nel secondo capitolo, di qualche colore ad indicare le diverse fazioni.

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voto4 Gameplay
Al contrario della storia il gameplay è piuttosto complesso, forse troppo. Fin dal tutorial la difficoltà è parecchio elevata ed è difficile prendere subito confidenza con le dinamiche di gioco, elementi che sottolineano quanto Planet Zoom non sia un titolo da casual gaming, ma possa al contrario richiedere tempi modesti per concludere una partita (oltre i trenta minuti). Ai lati opposti del rettangolo sono poste le basi del nemico, sulla sinistra, e la nostra, sulla destra; una luna presente al centro costituirà l’ostacolo principale per distruggere il castello nemico ma al contempo costituirà anche uno strumento fondamentale: attraverso la gravità della stessa potremo infatti regolare i colpi del nostro cannone, attività che non sempre risulta intuitiva. Il nemico avrà a disposizione, oltre al castello (ne incontreremo sei differenti nel corso del gioco, corrispondenti ai vari obiettivi da eliminare) anche due fabbriche di veicoli, aerei e di terra, con i quali minerà la sopravvivenza della nostra base. Il giocatore controllerà un cannone, che è allo stesso tempo da base centrale e base di attacco, funzionante a vapore, secondo i dettami della cultura steampunk, ubicato nella parte opposta dello schermo. Avremo a disposizione quattro cannoni, ciascuno con caratteristiche e potenza differenti, ognuno dei quali disporrà di 3 tipi di proiettili (in totale 8) ciascuno con caratteristiche differenti: si va dai classici proiettili ad esplosione immediata, ai proiettili in grado di generare mob alleati di terra in grado di aiutarci nell’obiettivo di distruggere la base nemica. Attraverso un sistema di cashing otterremo denaro dalla distruzione delle macchine da guerra nemiche, denaro che accumuleremo anche in caso di sconfitta e potremo successivamente spendere per sbloccare tutti i cannoni disponibili nonchè potenziare gli stessi secondo i tre parametri di vita, velocità di caricamento e potenza. Un altro spoiler che possiamo regalarvi riguarda la possibilità, che verrà introdotta nel secondo capitolo, di una modalità di gioco in cui sarà possibile controllare anche il sistema nemico, introducendo il giocatore a dinamiche e a strategie differenti per vincere la partita. Lo sviluppatore ci ha fatto sapere che la giocabilità verrà regolata per far si che la difficoltà non sia fin dall’inizio così elevata, questo per far appassionare maggiormente il giocatore e rendere progressiva la difficoltà delle sfide. Pare inoltre che verranno aggiunti, attraverso aggiornamenti, altri proiettili e presumibilmente altri cannoni, con lo scopo di rendere più vario il gameplay.

voto3 Comparto Sonoro
Il comparto sonoro è abbastanza ben riuscito, in linea con lo stile retrò. Ariette jazz e blues accompagneranno le nostre partite. Pur essendo ben realizzate e adatte al gameplay, risultano tuttavia abbastanza ripetitive. Allo stesso modo gli effetti sonori sono abbastanza riusciti e non troppo invasivi. Nel complesso il comparto sono è apprezzabile ma c’è sempre la possibilità di poter ascoltare la propria musica attraverso l’apposito tasto mute all’interno del menù principale.

Conclusioni3,5
Quando abbiamo parlato di come la componente videoludica di iPad sia mal sfruttata dalla maggior parte degli sviluppatori abbiamo sostenuto che, nel momento in cui un gioco è ben realizzato e strutturato, può competere per spessore e per coinvolgimento dell’utente con un ottimo film. Ebbene Daniele Bianchini ha dimostrato di avere l’intraprendenza di realizzare, con le sole sue forze, un titolo in grado di far appassionare e di regalare, nonostante tutti i difetti del caso, diverse ore di gioco. Pur avendo infatti qualche pecca, come abbiamo detto, Planet Zoom rappresenta l’apprezzabile sforzo dei developer italiani di farsi strada all’interno dell’App Store e un tentativo di sfruttare al meglio l’iPad dal punto di vista videoludico. Il nostro consiglio è di provarlo, specialmente ora che è in offerta, e di renderci partecipi delle vostre impressioni. Daniele è stato molto disponibile con noi per qualsiasi chiarimento e fa sapere che allo stesso modo lo sarà con qualsiasi utente abbia il desiderio di condividere le sue perplessità e i suoi consigli.

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