La luce per un fotografo è come l’ossigeno per un essere umano: una necessità vitale. Proprio per questa importanza bisogna imparare a comprenderla e dominarla, affinché le sue variazioni possano comunicare emozioni differenti. Nella fotografia di paesaggio le luci del tramonto e dell’alba vengono sfruttate per ottenere colori intensi e forti contrasti. Altre luci possono trasmetterci un senso di mistero o di curiosità, come la particolare Ora Blu. Per quanto riguarda i ritratti – ma non solo – è molto interessante esplorare i due estremi della luminosità.

Nella fotografia LowKey e HighKey la luce viene estremizzata, una scelta particolare spesso legata alla volontà di comunicare specifiche emozioni nell’osservatore.

HighKey
Solitamente con HighKey – “in tono alto”, volendo utilizzare l’italiano – ci si riferisce ad un immagine dove le tonalità chiare sono predominanti. Non basta però “sbiancare” una foto per ottenere un buon effetto, sono necessari anche i contenuti, con toni più scuri, per bilanciare l’immagine e rendere le aree bianche realmente comunicative. Apple è solita utilizzare questa tecnica in tutta la comunicazione legata ai propri prodotti, in modo da sottolineare un segnale positivo.

macbookair

Escludendo le foto in studio, la messa in pratica di questa tecnica non è poi così semplice. Per un buon HighKey non basta fotografare un qualunque soggetto con sovraesposizione di 2/3 di stop (evitando di bruciare le alte luci) e poi giocare in post produzione. Per una buona riuscita è necessaria un’attenta programmazione. È consigliabile scegliere soggetti chiari ed il più possibile neutri, privi di contrasti eccessivi. Il secondo accorgimento riguarda la luce: essa dovrà essere forte e diffusa per far poter eliminare le ombre dure.

The Old Man and the Sea

Nel caso soprastante potete notare una predominanza dei toni chiari generale, ma una presenza forte e centrale di toni scuri che cercano di far trasparire la durezza e la forza d’animo dell’uomo immerso nell’acqua. La luce non era nulla di speciale: una semplice giornata nuvolosa.

Mi lascio andare in una piccola digressione personale. Dal punto di vista ritrattistico, ma anche paesaggistico, non bisogna sottovalutare tutti quei momenti dove abbiamo una luce piatta e diffusa, come nelle giornate nuvolose, completamente coperte. In questi casi possiamo portare a casa dei Bianco e Nero molto comunicativi, con una grande quantità di informazioni e dettaglio. Le luci piatte consentono di avere esposizioni “perfette”, con istogrammi bilanciati ed ottimi per far emergere in post-produzione anche le ombre più scure o le luci più chiare

Come potete notare dall’esempio superiore, non basta avere una luce diffusa ma serve anche un background luminoso e piatto per conferire maggiore importanza al soggetto e non a quello che gli sta intorno. Se ciò non fosse possibile, in fase di ripresa si può sovraesporre leggermente, in modo da poter eliminare il più possibile lo sfondo successivamente, in post-produzione, con variazioni localizzate di luminosità e contrasto. Si potranno così ridurre tutti quei dettagli non interessanti per la composizione.

Riassumendo in punti, per un buon HighKey abbiamo bisogno delle seguenti condizioni:

  • Luce diffusa e chiara
    • in esterni: un cielo nuvoloso e chiaro
    • in interni: con dei softbox, ombrelli o pannelli riflettenti si può bilanciare meglio la differenza di luminosità tra soggetto e sfondo
  • Soggetto e/o sfondo chiari
  • Giocare con i Flash di rimbalzo, possibilmente su superfici bianche e non lontane (anche un foglio di polistirolo da 1mq può essere utilizzato come superficie riflettente)
  • F/stop molto bassi e tempi alti, sia per sovraesporre leggermente la scena che per ridurre la PdC e quindi i dettagli dello sfondo

LowKey
Una volta compreso il concetto di HighKey, il LowKey viene di conseguenza. In questa tipologia di foto vi è una predominanza di toni scuri, con occasionali sferzate di luce ad animare il soggetto. Una fotografia in tono basso non è solamente costituita da porzioni di frame nere, bensì dal contrasto che si viene a formare tra lo sfondo scuro ed il soggetto chiaro.

Piccolo mistero

In sostanza valgono le stesse considerazioni fatte per l’HighKey, opportunamente “invertite”. In questa tipologia di foto occorre avere uno sfondo molto scuro e, ovviamente, sottoesporlo per eliminare quanti più dettagli possibili. Un’altra possibilità è quella di scattare la fotografia di sera (come nel caso qui sopra riportato) dove la luce è quasi assente e si può quindi posizionare il soggetto distante da qualsiasi sfondo e illuminarlo leggermente in modo da far trasparire le sue forme. Questa tecnica è particolarmente utilizzata per la fotografia di nudo, dove si tende a lasciare ampio spazio all’immaginazione dello spettatore.

Possiamo così riassumere i principi per questa tecnica fotografia:

  • Posizionare il soggetto leggermente fuori dal fascio di luce
  • Utilizzare un cavalletto in modo da avere ISO bassi in quanto la qualità di luce sarà scarsa
  • Flash solitamente abbastanza lontani dal soggetto e preferibilmente di rimbalzo
  • Sperimentare con luci di strada (ad esempio i lampioni della città)

Realizzazione in studio
Entrambe le tecniche sono solitamente utilizzate in studio, vista la comodità di avere a disposizione fondali (chiaro o scuri a seconda delle necessità) e quantitativi gestibili di luce diffusa. Per questo e per chi vuole sperimentarli ed ha la possibilità di costruirsi un piccolo set di ripresa vi consiglio di seguire i seguenti schemi come base per i vostri lavori

schemi-highkey-lowkey

I flash o le luci continue vanno regolate in base alla tipologia di scatto. Ad esempio, il metodo più semplice per ottenere una foto con fondo completamente buio in studio è quello di illuminare esclusivamente ed abbondantemente il soggetto (notare che il soft box frontale dovrà essere sottoesposto rispetto la luce laterale).

Post Produzione
Come abbiamo accennato precedentemente, per ottenere questi risultati è necessario iniziare programmare tutto fin dalla fase di ripresa. Non possiamo scattare “normalmente” e pretendere di ottenere gli stessi effetti di quelli visibili in uno scatto pensato e realizzato a regola d’arte. Ciò non toglie che una post-produzione mirata possa comunque farci ottenere degli HighKey o LowKey.

Con semplici correzioni in Lightroom è possibile illuminare uno scatto sottoesposto:

highkey-lightroom

Passando con il mouse sulla foto superiore potrete vedere l’effetto ottenuto con quelle modifiche. Passando poi al Bianco & Nero si può spostare ulteriormente l’istogramma nella zona delle alte luci (a destra) cosi da accentuare la luminosità dell’immagine ed ottenere un discreto HighKey, sebbene lo scatto di partenza non fosse affatto pensato per questo scopo.

lightroom-highkey-bn

Conclusioni
Quello che tengo a sottolineare è che gli HighKey ed i LowKey non sono semplicemente delle fotografie scure o chiare. Sono necessari importanti accorgimenti sia in fase di ripresa che di post-produzione per poter realizzare una fotografia ricca di dinamismo ed espressione. Un ultimo consiglio è quello di ricercare il minimalismo: all’interno del frame dovrete avere solamente il vostro soggetto, cosi da concentrare meglio l’attenzione dell’osservatore ed avere uno sfondo il più possibile omogeneo.

Gianmarco Meroni

Ingegnere per dovere, fotografo e viaggiatore per passione. Prediligo andare alla scoperta di posti insoliti e non convenzionali per conoscere i luoghi più remoti del pianeta attraverso gli occhi e i sorrisi della sua gente. La foto migliore è quella che non ho ancora scattato, il viaggio più bello il prossimo! Tutto il resto é su Ethnologies.it.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.