Manuel Giacometti e le sue mirrorless Olympus alle Paralimpiadi di Londra 2012

Equipaggiamento e tecnica sono solo l’inizio. Qualsiasi sia il soggetto, è il “cuore” del fotografo che rappresenta la bellezza (Shamirs, Manuel Giacometti)

È così che Manuel Giacometti intende la fotografia. Ed è così, aggiungo io, che dovrebbe essere. Attrezzatura e tecnica rappresentano la base, spesso imprescindibili in ogni disciplina artistica, ma solo ricercando l’emozione possiamo produrre le immagini migliori.

Il fotografo fiorentino, attivo in numerosi progetti presentati sul proprio sito shamirs.com, ha seguito con l’Associazione Sportiva-Mente Liberi no profit i giochi paralimpici fin dal 2006. Ha iniziato con Canon, a Torino 2006 e Bejing 2008, per poi passare a Nikon in occasione di Vancouver 2010. Per i giochi di Londra 2012 ha preso però una decisione controcorrente, portando con sé solo le piccole mirrorless Olympus. Abbandonati super sensori full frame e corpi da molte migliaia di euro, Manuel ha sfruttato il moltiplicatore 2x dei corpi Micro Quattro Terzi e le possibilità di focheggio manuale supportate dagli ingrandimenti dei display e dei mirini elettronici, per creare un corredo davvero particolare.

Ci siamo conosciuti a causa della mia recensione della Olympus OM-D EM-5, il corpo principale cha ha utilizzato a queste paralimpiadi, quasi sempre con un Tamron 300 mm f2.8 IF Manual Focus. L’ottica diventa equivalente ad 600 mm per il crop dovuto al sensore Micro Quattro Terzi ma mantiene la profondità di campo originaria (maggiori dettagli nel secondo articolo del ciclo Fotografia for Dummies). Oltre alla EM-5 ha sfruttato altri due corpi Olympus Pen (E-PL1 ed E-P1), molti obiettivi manuali e tante altre cose interessanti che ci spiegherà in una prossima pubblicazione che non mancheremo di segnalarvi.

Attrezzatura utilizzata

Manuel sta lavorando ad un documento che riassume l’intera esperienza, corredato da fotografie ed informazioni di scatto. Con la sua impresa non fa altro che confermare la validità dell’affermazione iniziale: l’attrezzatura non è tutto.

Ci ha lasciato in anteprima un paio di fotografie, un rapido assaggio del lavoro completo che uscirà prima in formato ebook e poi, nel 2013, sarà anche stampato nel libro che riassumerà l’intera esperienza, dal titolo: Expedition Paralympic games London 2012: throught Human Possibility.

Paralimpiadi Londra 2012

Giochi Paralimpici

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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