Recensione: LaCie Rugged Thunderbolt USB 3.0 con SSD da 120GB, pronto a tutto

Tra i tanti dischi esterni che ho provato negli anni, uno di quelli che continua a darmi soddisfazioni e sicurezza è il LaCie Rugged All-Terrain. Recensito quasi due anni fa continua ad essere un compagno infaticabile. Non è certo tra le più compatte unità da 2,5″, ma è tutta colpa del robusto strato di allumino che lo protegge e dalla gomma che lo circonda. L’ho utilizzato davvero in ogni ambiente e condizione, stressato costantemente per l’acquisizione video e impiegato anche per ospitare i progetti di Final Cut Pro X durante i montaggi. Grazie alla Firewire 800 dava il meglio di sè sui Mac pre-IvyBridge e con le USB 2.0 e Firewire 400 ci si garantiva la compatibilità su ogni piattaforma.

Oggi che i Mac dispongono di porte decisamente più prestanti, la naturale evoluzione di quel disco è rappresentata dal LaCie Rugged USB 3.0 Thunderbolt, il quale comprende le due migliori connessioni attuali.

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Visivamente più piccolo di quello che sostituisce, il nuovo modello è disponibile con SSD da 120GB o 256GB, oppure con HDD meccanico da 1TB. Vista la sua vocazione velocistica abbiamo deciso di testare quello con disco allo stato solido, così da poterlo spingere al limite. La costruzione rimane semplicemente eccellente ed è particolarmente caratteristica la sua struttura modulare, composta da un monoblocco di alluminio che racchiude il disco, inserito in un colorato bumper antiurto.

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Volendo è possibile smontare completamente la struttura, rimuovendo le 4 viti che fissano il case. All’interno abbiamo trovato un Micron RealSSD C400, altrimenti noto ai consumatori con il nome di Crucial M4, unità SATA3 molto performante con controller Marvell 6Gbps.

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Se se ne dovesse aver bisogno, all’interno del disco si trova l’applicazione che consente di attivare la crittografia AES a 256 bit, in modo tale da garantire la riservatezza dei dati. Oltre al software Private-Public, vi si trova anche quello di backup nonché la possibilità di attivare 10GB gratuiti di storage su Wuala, il servizio Cloud di LaCie. Di norma non adopero nulla di tutto ciò, preferisco utilizzare i dischi esterni come puro spazio di archiviazione, tuttavia

è apprezzabile la ricchezza della dotazione che comprende anche i cavi Thunderbolt ed USB 3.0 da 50cm

Prima di passare ai numeri, analizzando le performance del disco con le due diverse connessioni, c’è da precisare che nessuno dei controller SATA->USB 3 o SATA->Thunderbolt sul mercato, hanno dato prova di equiparare le prestazioni di quelli integrati. Pur utilizzando dischi da 6Gbps, insomma, il picco di velocità raggiungibile difficilmente supera i 400MB/s. LaCie dichiara che sia sfruttando la connessione Thunderbolt che quella USB 3.0 il Rugged offre pari prestazioni, ma la nostra prova ha dato un riscontro diverso ed assolutamente inatteso.

Il primo semplice test è stato quello di posizionare sull’unità esterna un file da 15GB, provando poi a copiarlo sul disco allo stato solido interno al MacBook Pro 15″ Retina (recensione) con cui sono state realizzate le prove. Ebbene, sfruttando la connessione Thunderbolt la copia ha richiesto 58 sec (circa 270MB/s) mentre tramite USB 3.0 ne sono stati sufficienti 35 (circa 440MB/s). In questo caso il disco LaCie era impiegato nella sola lettura ma veniva comunque utilizzato anche l’SSD interno del Mac, per cui ho ritenuto poco attendibile la prova ai fini statistici, ma passando ad un benchmark più preciso come Disk Speed Test, la musica non è cambiata.

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Le prestazioni in scrittura sono pressoché equivalenti e poco al di sotto dei 200MB/s. In lettura, invece, il disco collegato tramite Thunderbolt si è fermato a circa 385 MB/s mentre via USB 3.0 si sono superati i 435 MB/s. Seppur con uno scarto inferiore, sia questo test che quello effettuato con QuickBench hanno confermato l’impressione iniziale:

il nuovo LaCie Rugged è più prestante tramite USB 3.0

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Visto che la differenza di potenzialità e qualità è solitamente appannaggio della Thunderbolt, non posso che essere scettico di fronte ad un risultato simile. In tutti i casi ho potuto effettuare il test solo sul MacBook Pro 15″ Retina 2012, per cui non è completamente da escludere un problema del computer o di questa specifica unità di prova inviataci da LaCie.

voto 4Conclusioni

Seppur con l’inattesa differenza di velocità ottenuta nelle prove, il LaCie Rugged USB 3.0 Thunderbolt è un disco molto rapido e robusto. La qualità costruttiva è al top e si sacrifica solo un po’ di portabilità rispetto alle unità tradizionali a fronte di una struttura che appare praticamente indistruttibile. La dotazione è molto completa, sia sul piano software che per i cavi, e la possibilità di attivare la crittografia AES a 256 bit aggiunge alla sicurezza hardware quella software. L’unità da 120GB SSD è la più economica e si acquista a circa 199€. Per l’HDD da 1TB (5400rpm) il prezzo sale a 229€ e a 354€ per l’SSD da 256GB. Il prezzo al GB è elevato, ma è difficile trovare di meglio. L’unico prodotto simile è il Buffalo Ministation Thunderbolt che ha un costo analogo, prendendo come riferimento quello da 1TB, ma una struttura nettamente meno robusta. Inoltre il LaCie Rugged USB 3.0 offre anche la possibilità di accedere rapidamente al disco interno, rendendo possibile un eventuale upgrade futuro con unità più capienti, sfruttando il case e la doppia connessione.

PRO
+ Disco incredibilmente robusto, con scocca in alluminio e copertura in gomma
+ Ampia connettività con Thunderbolt, USB 3.0 e retro compatibilità USB 2.0
+ Ricca dotazione di software
+ Include entrambi i cavi, anche il costoso Thunderbolt
+ Autoalimentato con entrambe le connessioni
+ Velocità di lettura molto elevate (via USB 3.0 ha toccato i 435 MB/s)
+ Velocità di scrittura buona (circa 200 MB/s)
+ Case apribile facilmente
+ Contiene un ottimo SSD

CONTRO
- Prezzo al GB elevato

DA CONSIDERARE
| Stranamente inferiori le prestazioni via Thunderbolt

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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