SSD e Mac: le possibilità si moltiplicano, i costi si abbattono, ma si può fare di più

Da qualche tempo parliamo meno frequentemente di SSD, ma non ce ne stiamo disinteressando. Il fatto è che la maggior parte dei nostri utenti lo ha già installato nel proprio “vecchio” Mac, oppure ne ha acquistato uno nuovo che ne è già dotato di fabbrica. MacBook Pro Retina e MacBook Air li hanno di serie, mentre sui Mac mini ed iMac è consigliabile aggiungere il Fusion Drive in fase d’ordine, il quale include, come ben si sa, anche un SSD.

Fusion Drive SaggiaMente

Insomma, sentiamo che l’obiettivo che ci eravamo posti, di spronare l’adozione dei dischi allo stato solido quando erano poco conosciuti, non sia più necesario. C’è ancora chi ci chiede consiglio per scegliere il migliore SSD per la propria macchina, ma sempre più spesso invitiamo a scrivere su HelpMac.it, dove ci si può scambiare opinioni direttamente con altri utenti che hanno un Mac simile – o addirittura uguale – ed hanno già fatto l’esperienza di installare l’SSD.

Oltre all’installazione interna, però, l’introduzione di USB 3.0 e Thunderbolt ha reso molto interessante l’utilizzo di dischi allo stato solido su porta esterna. Non è proprio semplice localizzare un case SATA da 2,5″ con queste connessioni, ma qualcosa si riesce trovare. Il problema principale degli SSD però rimane: il prezzo. Seppure i costi siano divenuti molto più ragionevoli, non rappresentano ancora la soluzione ideale per l’archiviazione statica e, forse, non lo saranno mai.

Sempre più di frequente vediamo utenti che “traslocano” librerie di foto, video o musica su unità esterne: ora che si possono elaborare con velocità uguali a quelle interne tramite una normale USB 3.0 – e a prezzi modici – non si tratta più di una banale archiviazione ma di una estensione del proprio spazio. Non si avverte più, cioè, la differenza tra disco esterno ed interno, un po’ quello che faceva già da tempo la eSATA, seppure non abbia mai raggiunto il mercato consumer/mainstream. E neanche una settimana fa abbiamo verificato che è possibile superare i 400MB/s esternamente, con un SSD come il LaCie Rugged USB 3.0 + Thunderbolt (recensione).

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Altra possibilità interessante che potrebbe prendere sempre più piede nel 2013, è quella di creare un Fusion Drive manualmente avvalendosi di dischi esterni. Ipotizziamo di avere un iMac o un Mac mini dotato di Thunderbolt ma senza SSD interno: chi non se la sente di aprire il computer ed invalidare l’eventuale garanzia, può collegare una unità come il già citato LaCie Rugged e creare un Fusion Drive con pochi passaggi. Una soluzione senza dubbio pratica per i Mac desktop, meno per i portatili tradizionali (non Air, non Retina), dove è molto più semplice inserirlo all’interno piuttosto che dover collegare una unità esterna anche per accendere il computer!

Con i MacBook più “moderni”, dotati di SSD integrato, la questione è diversa. Sul mio MacBook Pro 15″ con Display Retina (recensione) ho soltanto 256GB di spazio e l’utilizzo di un SSD esterno nel case inXtron 800U3 mi è risultato fondamentale. Vi ho inserito un OWC 240GB Extreme Pro 6G “di recupero”, da un precedente Mac che ho venduto, ed ora è la mia salvezza per ospitare i progetti di Final Cut Pro X durante la lavorazione, prima di essere archiviati sul WD Thunderbolt Duo da 4TB. Siamo probabilmente nel campo delle esigenze “semi-pro” ma si raggiunge ottima produttività e velocità, anche in movimento. Inoltre le offerte diventano sempre più allettanti se si considera che oggi il Samsung 840 da 500GB si trova a 291,99€ su Pixmania con il codice sconto PIXGEN8.

Tuttavia ci sembra che le possibilità di USB 3.0 e Thunderbolt non siano ancora completamente sfruttate sul fronte dell’archiviazione. Non si potrebbe, ad esempio, realizzare un case compatto per due dischi da 2,5″, creando un Fusion Drive esterno? Qualcosa di simile al Little Big Disk di LaCie (recensione), ma con HDD+SSD (anche 1TB 5400rpm + 128GB solidi). E non si potrebbe forse, sfruttando la combinazione con un HUB interno autoalimentato, eliminare la necessità della spina? Una soluzione del genere l’aveva già pensata OWC in passato con l’Elite Pro Dual Mini, ma è rimasto con le connessioni USB 2.0, Firewire ed eSata, niente USB 3.0 e men che meno Thunderbolt.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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