Recensione: Logitech Harmony Touch, il telecomando universale definitivo è touchscreen

Nei salotti delle nostre case è sempre più frequente trovare una grande quantità di dispositivi. Intorno al televisore c’è almeno un decoder, satellitare o terrestre, un player multimediale, DVD o BluRay e, in alcuni casi, un amplificatore o una sound bar. Io avevo 5 telecomandi ed è era davvero fastidioso passare continuamente dall’uno all’altro. L’anno scorso mi sono deciso ad acquistare il Logitech Harmony One, un telecomando universale che ha cambiato radicalmente l’esperienza d’uso di tutto il comparto TV. Il costo è importante ma i vantaggi innumerevoli. Non solo per me ma anche per la mia famiglia che riesce finalmente a sfruttare ogni apparato e le relative funzioni.

La settimana scorsa ho avuto modo di provare il nuovo Harmony Touch il quale riprende i principi base dei precedenti ma si presenta con un design più moderno, un guscio più compatto e leggero ed un’ampio schermo touchscreen. Nella confezione si trova la base di appoggio/ricarica, con annesso alimentatore, e il cavo USB per il collegamento al computer.

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Per la configurazione dei telecomandi della linea Harmony, Logitech ha predisposto un’applicazione stand-alone (disponibile anche per Mac) che utilizzavo con il mio modello “One” ma che non riconosceva il “Touch”. Ho dovuto così ripiegare sulla versione web-based accessibile del sito myharmony.com, la quale richiede il plugin Silverlight. Inizialmente ero un po’ contrariato ma pochi secondi sono stati sufficienti per verificare la maggiore versatilità, velocità e modernità di quest’app rispetto quella nativa. Sarebbe decisamente preferibile avere un tool di configurazione nativo e che funzioni anche senza nessun collegamento, tuttavia serve solo una tantum e la presenza di una login garantisce la comoda possibilità di accedere ai propri settaggi da ogni postazione e senza doversi ricordare di fare un backup.

Mi era stato richiesto di importare i preset del vecchio telecomando ma ho voluto eseguire la procedura completa in modo da constatare eventuali miglioramenti nella procedura. Il primo step è sempre quello di inserire nel sistema tutti i dispositivi in uso. Nel mio caso erano il TV, la sound bar, la Apple TV, il decoder Sky ed il lettore Blu-Ray. Oltre a questi cinque dispositivi se ne potevano aggiungere altri 10, per un totale di 15. Basterà inserire il nome del produttore ed il codice del modello affinché questo venga identificato.

dispositivi

Con la Apple TV vedrete un segnale di avviso, il quale informa che se avete abbinato il suo telecomando questa non risponderà al controllo di nessun altro. Questo è proprio lo scopo dell’abbinamento ma dovrete ricordarvi di disattivarlo per poter utilizzare l’Harmony. Altro breve appunto riguardo il decoder Sky: l’applicazione ne ha molti in elenco ma per un funzionamento ottimale vi consiglio vivamente di trovare nel menu del decoder l’esatto modello in vostro in possesso e di inserire quello anziché i generici SKY, MySKY o altro. Nel mio caso era il Samsung 9E0E04 ed anche se riuscivo già a controllarlo con Sky Italia / My Sky HD, usando il codice prodotto ho notato una migliore reattività per i comandi consecutivi.

Il database dei quelli supportati nativamente è sterminato (oltre 225.000) e non mi è capitato che non riconoscesse qualcosa, tuttavia può succedere con i marchi poco noti, prevalentemente le importazioni cinesi a basso costo. Niente paura comunque, ci si impiegherà un po’ di più per far apprendere all’applicazione i singoli tasti ma si potrà gestire anche un prodotto non già presente in archivio. La procedura di acquisizione tasti risulta utile anche per “perfezionare” le configurazioni delle attività, come vedremo a breve.

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In condizioni normali l’aggiunta dei dispositivi che si intende controllare richiede un paio di minuti e si è subito pronti per la configurazioni delle attività. Un tempo pensando ad un “telecomando universale” veniva in mente quel prodotto che poteva essere programmato per simularne altri. Si configurava e poi c’erano dei tasti fisici per scegliere se controllare il dispositivo 1, 2, 3, 4, ecc… In questo modo si usava un solo telecomando ma si era costretti a comandare ogni dispositivo alternativamente (o l’uno o l’altro). La soluzione offerta dai dispositivi moderni come quelli della serie Harmony cambia radicalmente la filosofia consentendoci di programmare il telecomando in base all’uso e non al prodotto.

attivita

Se vogliamo guardare la TV potremmo aver bisogno di controllare con alcuni tasti i canali del decoder e con altri il volume dell’impianto di amplificazione. In quest’occasione “tipo” i dispositivi in gioco erano tre ma non ci sono particolari limiti se non quelli imposti dalla quantità di tasti fisici. In realtà neanche questi, perché si possono configurare funzionalità aggiuntive che appariranno in un elenco scorrevole nell’ampio display da 2,4″. Qui le prime due voci saranno sempre “123” (per visualizzare il tastierino numerico) e “gesti” (dove si può controllare la riproduzione con degli swipe e tocchi), le altre sono arrangiabili a piacimento.

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Durante la configurazione delle attività sarà l’applicazione a chiederci quale dispositivo dovrà ricevere i comandi per il controllo dei canali e quale quelli per il volume, in questo modo si otterrà un primo settaggio funzionante nell’arco di pochissimi clic.

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In 10 minuti avevo già configurato le mie prime 4 attività per TV digitale terrestre, satellitare, Apple TV e Blu-Ray. Con il telecomando sempre collegato via USB si avvia la sincronizzazione che lo programmerà in pochi minuti. Al termine saremo pronti per iniziare a sperimentare il suo utilizzo sul campo.

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Le attività saranno elencate singolarmente, con una grande icona ed il testo correlato. Per passare dall’una all’altra è sufficiente uno swipe sul display touch – molto sensibile – ed un tap per confermare la scelta. Prima di perdere le staffe se qualcosa sembra non funzionare a dovere è importante sapere come funzionano questi telecomandi universali. Scegliendo un’attività verranno caricati tutti i preset configurati sui singoli tasti ma, per prima cosa, il telecomando eseguirà una sequenza di azioni preparative. Scegliendo l’attività SKY, ad esempio, ecco cosa succederà senza che noi ce ne accorgiamo:

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La sequenza può richiede anche alcuni secondi, perché il telecomando sa che il TV impiega un po’ per accendersi ed aspetta il giusto prima di inviare il segnale di impostazione della sorgente. Questo elenco è personalizzabile a piacere, si possono aggiungere ulteriori comandi, ritardarne alcuni altri o modificarne l’ordine. L’intervento manuale è necessario raramente (mai, nel mio caso) ma si deve tenere a mente cosa succede “dietro le quinte”, perché se si lancia un’attività bisogna attendere un po’ affinché questa venga completata. Si parla di una manciata di secondi, durante i quali il telecomando deve rimanere rivolto verso i dispositivi per poter completare la sequenza di azioni. Può anche succedere che lo stato di partenza dei vari elementi non sia compatibile con quello previsto dal telecomando, ad esempio se il TV era stato già acceso da noi (non da lui per altre attività, perché in quel caso lo saprebbe). Non c’è assolutamente da spaventarsi, è una cosa che può capitare e capiterà più volte, anche se, banalmente, qualcuno passa davanti nel momento sbagliato. Per questo sul display del telecomando vi è sempre un’icona centrale ben visibile con un punto interrogativo. Con un clic si avvia la procedura guidata che tenta di risolvere automaticamente il problema e nella maggior parte dei casi ci riuscirà.

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In alcune altre circostanze sarà necessario dire di “no” ed ulteriori domande ci porteranno inevitabilmente a risolvere qualsiasi inconveniente: la tv è accesa? è sintonizzata sul giusto canale? ecc..

Capisco bene che potrebbe sembrare un meccanismo ostico e complesso, prevalentemente perché lo è davvero e non potrebbe essere diversamente. Fortunatamente Logitech si è impegnata molto per rendere semplice la procedura di configurazione ed immediata la risoluzione di ogni intoppo, così l’esperienza d’uso migliora giorno dopo giorno. Ci vuole un po’ finché alcuni meccanismi vi diventino automatici ma alla fine, converrete, ne sarà valsa la pena.

Con le prime prove noterete senza dubbio la possibilità di affinare le varie attività aggiungendo o modificando dei comandi. A me mancava il tasto MySKY sul decoder, per dirne uno, ma è bastato un attimo per programmarlo alla perfezione con la procedura di apprendimento già menzionata, e con un drag&drop l’ho associato al pulsante che preferivo (DVR che risultava vuoto).

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Il telecomando ha una forma regolare molto gradevole ed il profilo è ben sagomato per risultare comodissimo in mano. Il retro e la base sono leggermente gommati ed i tasti fisici ampi, ben distanziati e retroilluminati. Tramite il menu di impostazione si potranno modificare i colori, le icone delle attività, il tempo di spegnimento, l’ordine dei comandi aggiuntivi e molto altro. Sopra lo schermo, che basta sfiorare per rianimare il telecomando dallo stato di stand-by, si trovano anche due tasti a sfioramento che consentono di accedere ad una lista di canali preferiti o all’elenco primario delle attività.

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La durata delle batterie è difficile da definire dal momento che la base d’appoggio funge anche da ricarica e non ci si dovrà preoccupare più di tanto. Certo non è come un telecomando normale ma direi che resiste tre o quattro giorni con il mio uso medio. In tutti i casi le batterie agli ioni di litio sono di ultima generazione ed anche se lo poggiate in ricarica tutte le sere, come faccio io, non se ne comprometterà la longevità. L’aspetto negativo, semmai, è che la batteria è di tipo proprietario. Comunque ci si può accedere dalla base, smontando una vite e rimuovendo la copertura posteriore, e in caso dovesse esaurirsi dopo alcuni anni se ne può acquistare una nuova compatibile su Amazon con prezzi compresi tra 10€ e 20€.

Di seguito un video in cui ne illustro le funzionalità.

voto 4,5Conclusioni

Sapete che prima di pubblicare una recensione su SaggiaMente i prodotti vengono testati veramente ed in modo più dettagliato possibile. Questo non esclude matematicamente un errore di valutazione ma certamente evita di lasciarsi andare alle prime impressioni. Devo dire di non aver riscontrato nessun aspetto realmente negativo nel telecomando al di fuori del costo. Quando un anno fa ho acquistato il primo Harmony non sapevo esattamente come funzionasse e ammetto di aver avuto alcune perplessità in merito l’uso e la configurazione, ma questo non gli ha impedito di diventare irrinunciabile dall’oggi al domani. Trovo che il nuovo Harmony Touch rappresenti un passo in avanti per la sua struttura robusta, leggera e compatta ma anche per la maggiore fluidità d’impostazione ed uso. È certamente un po’ più distante dal classico telecomando rispetto ai modelli precedenti, lo si nota anche dall’assenza del pad numerico fisico, e questo potrebbe essere causa di una maggiore resistenza all’apprendimento da parte dei meno avvezzi alla tecnologia. Personalmente ho preferito molto di più questo approccio con abbondante uso del display touch e maggior spazio per gli altri tasti fisici, che risultano quindi ampi e comodi. Dovendo segnalare un aspetto negativo del Logitech Harmony Touch l’unico veramente degno di essere evidenziato rimane il prezzo: ben 160€ su Amazon (spedizione inclusa). Questo può essere più che sufficiente per scoraggiarci all’acquisto ma una volta preso ed utilizzato ha dimostrato tutte le qualità tali da meritarsi un voto molto alto.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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