Recensione: ioShutter di Enlight Photo, un concorrente di Triggertrap ma poco agguerrito

ioShutter di Enlight Photo si propone come una delle diverse soluzioni possibili per controllare da iPhone la propria reflex, aggiungendo funzioni utili quali scatto remoto, intervallometro e molte altre feature che di seguito analizzeremo. Qualche mese fa abbiamo recensito un apparecchio molto simile a quello che vi proponiamo oggi: si tratta dell’ormai famoso TriggerTrap (recensione) che, giunto già alla seconda versione, è un avversario molto duro contro il quale ioShutter si deve confrontare. L’idea alla base del prodotto a marchio Enlight Photo sono praticamente le medesime:

  • dongle composto da cavetto jack 3.5mm, box di conversione segnale, attacco reflex
  • app per iOS che gestisce l’apparecchio e ne abilita le funzioni.

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Il dongle

Costruito interamente in materiale plastico di buona qualità, si differenzia dalla soluzione messa in atto dai creatori di TriggerTrap per una forma più allungata, leggera e sottile. Il jack che consente il collegamento all’iPhone  è accuratamente studiato per non infastidire la connessione con svariate tipologie di cover. L’attacco reflex invece, nella variante Canon da noi testata ha un comodo anello metallico che va ad incastrarsi saldamente nell’apposita porta ed evita disconnessioni accidentali.

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Finora il prodotto sembra un’alternativa degna di nota, ma, da una riflessione più approfondita, ci si accorge che la soluzione di Enlight Photo di saldare il cavo di connessione direttamente al resto dell’apparecchio non è una scelta positiva per l’utilizzatore. Sicuramente eviterà sconnessioni accidentali, ma costringe ad acquistare versioni differenti di ioShutter qualora si abbiano corredi con attacchi telecomando differenti. Al contrario di quanto è stato fatto nel prodotto in analisi, il team di Triggertrap ha creato una soluzione modulare, composta da dongle universale + svariati cavetti di connessione per la reflex, così da poter acquistare un solo modulo anche per due sistemi diversi.

App remota

La parte complementare, senza la quale il prodotto è privo di utilità, è l’applicazione ioShutter disponibile in AppStore in due versioni: Lite (gratuita) e PRO (8,99€). Sebbene l’app sia una parte fondamentale di questo strumento, pare che il team di Englight Photo l’abbia presa un po’ troppo alla leggera, realizzando un software al di sotto delle aspettative e di gran lunga inferiore alla concorrenza.

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Non solo la UI non è curata, ma non è per nulla funzionale ed immediata. Tralasciando l’aspetto grafico, sul quale si potrebbe disquisire a lungo, ciò che mi ha personalmente deluso è la scarsità delle funzioni disponibili nella versione lite (previa registrazione).

  • Timer: funzione countdown che consente lo scatto ritardato di 20 o 60 secondi;
  • Bulb: funzione per scatti bulb da 60/90/120s;
  • Lapse: funzione per timelapse con scatti ogni 5 secondi per 5 o 10 min oppure ogni 30s per 10min;
  • Sound: scatta una foto quando rileva un suono;
  • Shake: scatta una foto quando rileva uno scuotimento dell’iPhone.

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Come ci si può facilmente accorgere, non solo le funzioni disponibili sono quasi un terzo di quelle disponibili nell’app di TriggerTrap, ma nella versione Lite non sono minimamente programmabili. Bisogna acquistare la versione PRO per abilitare la possibilità di settare intervalli o impostazioni personalizzabili. Oltre a ciò l’applicazione PRO non offre ulteriori funzioni degne di nota, se non uno sfondo color cuoio che a mio parere non migliora l’estetica. A livello di usabilità, il pulsante centrale con cui si avviano molte delle funzioni disponibili, sebbene come idea sia azzeccata, risulta a volte impreciso e non di facile utilizzo.

Mediante un non troppo immediato slide verso sinistra, si apre un cassetto virtuale a cui accedere a tutte le funzioni, ma i tastini sono piccoli rispetto allo spazio vuoto disponibile e potrebbero rivelarsi scomodi nell’utilizzo sul campo. In ultimo ho notato che è necessario fare attenzione ad impostare il volume dell’iPhone al massimo perché ioShutter funzioni in maniera appropriata.

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Reflex e dispositivi supportati

ioShutter è disponibile attualmente solo per iOS ed è possibile utilizzarlo su iPhone 3GS, 4, 4S e 5, iPod touch a partire dalla 4a generazione, tutti gli iPad e iPad mini, ma non è supportato per ora su Android. A livello di reflex invece il dispositivo può essere montato su reflex a brand Pentax, Samsung GX, Hasselblad serie H, Canon EOS e Nikon.

2,5Conclusioni

Nella recensione del TriggerTrap si è concluso dicendo che non è un prodotto puramente “innovativo”, in questo caso dobbiamo dire che ioShutter lo è ancora meno perché è meno curato ed ha un prezzo più elevato. A tutti coloro che hanno intenzione di muoversi verso l’acquisto di un intervallometro o un prodotto che offra funzioni simili a quelle viste qui, consiglio di valutare attentamente non solo il prodotto in sé ma anche la condizione di utilizzo. A mio avviso l’affidabilità di una soluzione dedicata, come un intervallometro fisico (vedasi i vari modelli di Phottix disponibili), può rivelarsi molto più adatta per scattare lunghi timelapse, magari in condizioni climatiche particolari. ioShutter, così come tutti gli altri dispositivi che si appoggiano agli smartphone per controllare la propria reflex, non sono da considerare prodotti adatti ad ogni circostanza e ad un uso professionale, ma un semplice strumento con il quale divertirsi ad estendere qualche funzionalità delle propria macchina fotografica. Purtroppo però, ioShutter non lascia il medesimo spazio alla creatività che si dispone con TriggerTrap, motivo per il quale non possiede le carte in regola per aggiudicarsi la sufficienza.

PRO
+ Buona qualità costruttiva
+ Attacco alla reflex con un solido gancio metallico
+ Jack di connessione piccolo: non crea ostacoli con le cover
+ Il dongle in unico blocco evita accidentali disconnessioni

CONTRO
- Prezzo elevato (circa il doppio del migliore Triggertrap)
- L’app Lite è molto limitata e quella PRO costa troppo (ben 8,99€)

DA CONSIDERARE
| Il cavetto di collegamento unito al dongle non consente di utilizzarlo su sistemi diversi cambiando solo il cavo, come avviene per il rivale diretto

Matteo Maggioni

Ho 26 anni e ho frequentato ingegneria industriale presso il Politecnico di Milano. Appena posso mi trovate in giro nelle falesie e nei siti boulder di Lombardia e Svizzera. Fotografia e video sono passioni che coltivo da diversi anni. Mi piace scattare foto alle persone e lo stile che mi contraddistingue è il reportage.

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