Fuji e Panasonic uniscono le forze e sviluppano il primo sensore organico

Da una parte abbiamo Sony-Olympus, accordatesi per condividere i sensori della prima e le ottiche della seconda, e dall’altra Fuji-Panasonic. Questi due schieramenti potranno portare importanti innovazioni ed evoluzioni nel settore Micro Quattro Terzi (MFT) e, più in generale, delle mirrorless. Proprio grazie al lavoro congiunto di Fuji e Panasonic è potuto il primo sensore organico. I miglioramenti che tale tecnologia è in grado di apportare sono:

  • 1/6 dello spessore del classico sensore
  • 1,2 volte più sensibile
  • Angolo di incidenza della luce massimizzato
  • ~30EV di gamma dinamica

Se questo nuovo sensore sarà effettivamente migliore dei gia ottimi X trans della Fuji possiamo considerare le mirrorless sempre più “utilizzabili” dai professionisti ed amatori che ancora storcono il naso.

pic_01

Questo nuovo substrato organico permetterebbe di aumentare notevolmente la gamma dinamica oltre che diminuire il rumore generato da un successivo recupero delle luci o delle ombre. E non stiamo parlando di un aumento di qualche stop ma di salto nella fantascienza! Teoricamente si riuscirebbero a toccare quasi i 30EV di gamma dinamica.

Chiarifico il concetto con un esempio: la D800E, attualmente la DSLR con il miglior sensore sul mercato in quanto a gamma dinamica, fornisce 46dB. Il nuovo sensore organico sembra essere in grado di produrre 88dB. Parlando il “fotografichese“, questo raddoppio – o quasi – di decibel porterebbe ad un aumento di 13,9 EV.

Ora, partendo dal presupposto che tali dati potrebbero essere teorici e quindi non influenzati dalla variabilità di una produzione di massa, rimane comunque un valore impressionante che garantirebbe a Panasonic e Fuji la supremazia assoluta e incontrastata, a meno di non assistere a contromosse degne di un prestigiatore.

pic_02

Inoltre a causa delle interconnessioni metalliche tra pixel e pixel, nei sensori attuali la superficie reale è minore. Il substrato garantisce quindi una superfice maggiore che si traduce in una maggior sensibilità (circa 1.2 volte l’attuale).

pic_03

L’angolo di incidenza maggiorato, che è una conseguenza del ridotto spessore del sensore (0.5 micron rismetto ai 3/3.5 dei sensori convenzionali) garantisce una miglior rappresentazione dei colori oltre a dare una maggior flessibilità nella produzione di obiettivi compatti.

Insomma tutte queste migliorie “secondarie” che affiancano l’incredibile gamma dinamica sembrano garantire il next generation level dei sensori a Fuji e Panasonic. Non possiamo che attendere maggiori informazioni e chissà magari qualche macchina di pre-produzione capace di farci vedere in pratica di cosa è capace sul campo questo nuovo sensore.

Gianmarco Meroni

Ingegnere per dovere, fotografo e viaggiatore per passione. Prediligo andare alla scoperta di posti insoliti e non convenzionali per conoscere i luoghi più remoti del pianeta attraverso gli occhi e i sorrisi della sua gente. La foto migliore è quella che non ho ancora scattato, il viaggio più bello il prossimo! Tutto il resto é su Ethnologies.it.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.