Recensione: Nikon Coolpix A, compatta prosumer con obiettivo fisso 28mm f/2.8

Nel mercato fotografico degli ultimi anni sono due le categorie che hanno prodotto le novità più interessanti: le mirrorles e le compatte evolute. Le case che più hanno spinto su questi settori sono Sony, Fujifilm, Panasonic e Olympus, le quali hanno guadagnato un netto vantagio rispetto a quelle società che portano avanti (e proteggono) un duopolio in ambito DSLR. Se non si fosse capito stiamo parlando di Nikon e Canon: la prima ha deciso di puntare sul sistema Nikon 1, che ha come punti di forza la velocità operativa, l’AF e la compattezza, mentre la seconda ha scelto un più tradizionale sistema APS-C. La casa giallo-nera ha ottenuto risultati tutto sommato soddisfacenti con il sensore da 1″ e ha evitato di cannibalizzare il proprio settore reflex entry level. Canon, invece, non ha avuto particolare fortuna con la EOS M, la quale non è riuscita a convincere il mercato ed i fotografi per via di prezzi di listino molto elevati ed un sistema di messa a fuoco deludente. Curiosamente oggi che un nuovo firmware ha apportato notevoli migliorie proprio all’AF, la EOS M si acquista a prezzo di saldo.

Caratteristiche Principali

La Coolpix A segna l’ingresso di Nikon nel settore delle Compatte premium. Il sensore APS-C da 16.2 megapixel (lo stesso della D7000), la lente da 18.5mm (28mm equivalente) con apertura massima f/2.8 e un corpo di qualità sono le caratteristiche che la posizionano ai vertici di questo settore. Ovviamente è possibile scattare in formato RAW (NEF è il formato “grezzo” proprietario Nikon), si possono controllare facilmente tutti i parametri utilizzando ghiere dedicate e anche la messa a fuoco può avvenire in manuale tramite l’anello intorno all’obiettivo. A completare il quadro il flash pop-up integrato e la slitta a caldo (ISO 518).

coolpix-a-fronte

Corpo ed Ergonomia

In una macchina fotografica che compete nel settore delle compatte premium ci aspettiamo dimensioni e peso contenute, la Nikon Coolpix A non delude le aspettative, posizionandosi tra le più piccole del segmento. Il peso di 299 gr, inclusa la batteria, la rende molto maneggevole e le dimensioni permettono di trasportarla anche nelle tasche delle giacche (o in quelle di pantaloni larghi, in caso di necessità). Sempre a favore della portabilità abbiamo un obiettivo collassabile, che, da chiuso, sporge poco più di un centimetro. L’impugnatura è assicurata da un inserto posteriore per il pollice e una sporgenza frontale che permette di appoggiare il medio e l’anulare ma non il mignolo. In caso di necessità, per scatti veloci, si riesce ad utilizzare bene anche con una mano sola, a patto di non dover usare il tasto fn2 ma solo quello frontale fn1, che si raggiunge facilmente con l’anulare. La zona superiore è in lega di magnesio ed alluminio mentre i pannelli anteriore e posteriore sono in plastica, ma di ottima qualità. La Coolpix A è solida e ben costruita, risultando piacevole sia alla vista che al tatto.

coolpix-a-ergonoå©mia

Display

Lo schermo è una vecchia conoscenza in casa Nikon (D7000, D3200, D5100, D5200), ma non per questo insufficiente. Grazie a 3″ e 921.000 punti offre un valido supporto sia in fase di scatto che di revisione. Anche sotto la luce forte e diretta rimane visibile, a patto di non essere troppo angolati e di controllare la luminosità: ho impostato manualmente il massimo e anche in pieno sole i risultati sono stati buoni.

Una caratteristica da tenere in considerazione è che non mostra l’esposizione in tempo reale ma bisogna controllare l’esposimetro come sulle DSLR.

L’assenza del mirino ha portato a delle dimensioni compatte ma anche a degli ovvi compromessi sull’usabilità. Probabilmente è questo il motivo che ha spinto Nikon a non mostrare l’anteprima dell’esposizione in tempo reale, lo schermo funge così da mirino e tenta di mostrare quello che abbiamo di fronte nel modo più realistico possibile. Sulla slitta a caldo si può montare il mirino ottico opzionale, ma oltre a costare circa 400€ non offre informazioni all’interno e copre solo il 90% del frame: è da tenere in considerazione solo per esigenze particolari. Una delle caratteristiche interessanti della Coolpix A è la maf manuale, però con il live view non è molto agevole senza utilizzare l’ingrandimento in tempo reale e in questo modo si perde la visione d’insieme dell’inquadratura. Un sistema simile al Focus Peaking avrebbe aiutato notevolmente.

coolpix-a-menu

Controllo, Impostazioni, Menu

La ghiera PASM permette di scegliere il modo di scatto preferito dal fotografo e la possibilità di personalizzare alcuni parametri salvati nei profili U1 U2 è sicuramente interessante. Le modalità scene auto sono fuori target considerando che la Coolpix A si propone ad un pubblico esperto o almeno evoluto, ma evidentemente non si sono voluti far sfuggire nulla.

coolpix-a-top

Il layout sul retro è razionale e chi ha esperienza con una DSLR Nikon si troverà subito a suo agio. Una novità, presa in prestito da Canon, è la rotella che nasconde anche quattro tasti direzione, molto utile in quanto svolge la funzione di ghiera dei diaframmi in modalità manuale. I tasti Fn1 Fn2 sono molto utili anche se purtroppo non vengono tenuti in considerazione nel salvataggio nei profili U1U2. Per questo motivo essendo Fn2 impostato di base con l’accesso rapido ai valori di sensibilità ISO è sconveniente programmarlo in altro modo, perché si perderebbe di vista questo importante parametro. Unica eccezione è nel caso in cui si utilizzi l’auto-iso e quindi è possibile sfruttare questo spazio per un altro comando. Il tasto Fn1 durante i giorni di prova è stato utilizzato per impostare il tipo di scatto (singolo, continuo, ritardato, video), in questo modo risulta possibile attivare rapidamente la modalità video premendo Fn1+rotazione ghiera in senso orario. Ho trovato questo metodo il più veloce per sopperire alla mancanza di un pulsante dedicato alla funzione video. Il tasto menu [i] permette di avere una serie d’impostazioni in accesso veloce, come la qualità, il tipo di AF o il bracketing.

coolpix-a-display

Ritornando sulla questione auto-iso non condivido la scelta di doverlo attivare attraverso il menu recenti personalizzato, nel caso migliore, invece che rapidamente girando la ghiera secondaria come su D800. Altre mancate ottimizzazioni dell’operatività riguardano la compensazione dell’esposizione, che deve essere attivata con due mani premendo il tasto dedicato a lato display insieme alla rotazione della ghiera. Sarebbe stato utile sfruttare direttamente la ghiera secondaria sul retro per correggere l’esposizione con una sola mano, ovviamente in tutte le modalità tranne che in M. Nota positiva per lo switch laterale che permette di impostare velocemente la messa a fuoco in auto, manuale o macro.

coolpix-a-collegamenti

AF – Messa a fuoco

L’AF delle mirrorless e compatte evolute è decisamente un fattore critico, le performance sono troppo spesso deludenti e non offrono una velocità adeguata per cogliere il momento fotografico per cui sono state progettate (ed acquistate). La Coolpix A è buonanon è troppo lenta e con un po’ di accortezza risulta efficiente. Lo switch AF funge da vero e proprio limitatore della messa a fuoco (da 50cm a infinito) rendendo l’operazione più rapida, mentre impostato su macro abbiamo l’intero range disponibile (da 10cm a infinito) e la messa a fuoco è più lenta. Usando la posizione “AF” a meno di non avere un soggetta tra 10cm e 50m, è possibile ottenere quasi sempre una buona messa a fuoco, anche in situazione di luce scarsa grazie all’illuminatore AF integrato. Di recente (sulla EOS M) abbiamo visto che è possibile migliorare l’AF tramite un aggiornamento software, in passato l’ha fatto anche Fujifilm, quindi sono plausibili dei miglioramenti futuri ma anche con le impostazioni dell’attuale firmware i risultati sono coerenti con il tipo di macchina. L’AF-F indica la messa a fuoco continua e poteva risultare utile anche per avere l’area selezionata sempre a fuoco, peccato che premendo lo scatto la macchina ri-focheggia rendendone inutile l’utilizzo per le foto. Per quanto riguarda il suo utilizzo nei video rimando alla sezione specifica. Il tracking permette di seguire il soggetto nel suo movimento, svolge bene il suo compito con buona luce e contrasto, comunque l’utilizzo non sarà probabilmente frequente. La funzione per il riconoscimento del volto inizia a focheggiare sui volti a circa 2 metri e in avvicinamento, è risultata sufficientemente precisa. Il pad a 4 direzioni, nascosto dalla rotella, permette di selezionare l’area di messa a fuoco su tutto il frame, ma può risultare lento quando è necessario spostarsi molto, per questo negli scatti in movimento ho spesso utilizzato il punto centrale e poi ricomposto l’immagine. L’area centrale è richiamabile semplicemente premendo il tasto ok al centro della rotella/pad. Una caratteristica molto importante è la maf manuale, una volta attivata tramite lo switch dedicato abbiamo a disposizione una scala sulla destra del display. Il movimento è preciso e morbido, a patto di non stringere troppo l’anello, peccato che la qualità dell’immagine in live view con luce molto scarsa non sia adeguata per focheggiare con sicurezza. La limitazione del display è la maggiore pecca della messa a fuoco manuale, a volte zoomare a schermo permette di avere il giusto dettaglio ma si perde la visione del frame intero. In conclusione le performance di messa a fuoco della Coolpix A non deludono sul fronte AF e offrono un’interessante alternativa manuale, i piccoli difetti e ottimizzazioni possibili non inficiano di molto i buoni risultati.

Metering – Esposizione

L’esposizione automatica è molto buona: utilizzare il matrix la maggior parte delle volte porta al risultato migliore, è comunque possibile selezionare sia spot che media ponderata al centro.

Originale – Sviluppato (Luci -80, Ombre +50)

Guardando la foto osserviamo come l’esposizione matrix ha preservato le informazioni sulle luci, senza bruciarle. Ricordiamo che nel caso le luci risultassero bruciate anche nel RAW, non sarà possibile recuperare le informazioni in quella porzione della foto. Per questo è importante che la fotocamera preservi tali dati e la Coolpix A sembra riuscirci bene. Anche le zone d’ombra se subiscono un recupero in Lightroom (+50 dello slide ombre) mantengono un dettaglio molto buono e un rumore contenuto.

test-luci_ombreOK

La funzione bracketing, richiamabile abbastanza velocemente dal menu “i”, è utile se facciamo uso di fusioni manuali e/o HDR. Infatti è possibile utilizzarla anche a mano libera grazie alla raffica (4fps) e alle vibrazioni praticamente assenti. Un metodo utile se facciamo uso di questa tecnica frequentemente è impostare l’autoscatto a 2″ con 3 scatti automatici in rapida sequenza (il tutto regolabile nel menu autoscatto).

Qualità d’immagine

dxo_compare_coolpix_a

Dal confronto dei test di DxOMark notiamo come la Coolpix A è migliore in tutti i parametri rispetto alle rivali Ricoh GR e Fuji X100, questo è dovuto all’impiego dell’ottimo sensore APS-C utilizzato anche nella Nikon D7000 (recensione).

Centro – Angolo

I crop al 100% mostrano l’ottima qualità della coppia sensore-obiettivo di cui la Coolpix A è dotata, anche alla massima apertura abbiamo un dettaglio decisamente buono al centro del frame e sufficiente al bordo. La vignettatura è l’unico difetto evidente di questa lente, sopratutto a f/2.8, e ad ISO elevati la correzione in post-produzione può portare ad un evidente rumore al bordo rispetto al centro, oltre che a una perdita di saturazione. Ovviamente non è un difetto primario, ma può essere fastidioso in situazioni con sfondo uniforme, come accentuato dalla nostra tabella qui di seguito.

vignettatura

La distorsione è di tipo a barilotto ma non è troppo vistosa, una volta corretta non si perdono troppe informazioni ai bordi e quindi si può comporre senza troppi problemi dovuti all’eventuale taglio dei soggetti al margine del frame.

NormaleCorretta con profilo lente ACR

La tenuta ad alti ISO rispecchia quella, ottima, della D7000 come osserveremo con degli scatti di prova. La sensibilità a cui l’immagine è decisamente utilizzabile è ISO 3200, mentre a 6400 siamo molto vicini al limite ma in caso di utilizzo per web o piccole stampe stiamo certi di avere un file usabile.

coolpix-a-iso1400

coolpix-a-iso2800

Scattando in RAW e con una buona post-produzione, anche la sensibilità di 6400 può essere sfruttata nelle stampe piccole con ottimi risultati.

coolpix-a-iso6400

Il bokeh indica lo sfuocato dietro (e davanti) al soggetto che lo isola dallo sfondo, questa è una caratteristica molto più evidente su sensori full-frame e con lenti con focali medio-lunghe dall’ampia apertura. Nonostante la Coolpix A sia dotata di una 18.5mm f/2.8 riusciamo ad avere un buon sfocato, a patto di avvicinarci al soggetto (a 50cm iniziamo ad avere un buon risultato). Questo però porta l’AF al suo limite operativo e si deve spostare lo switch in modalità macro per diminuire la minima distanza di messa a fuoco a 10cm. Il passaggio uò risultare scomodo se ci avviciniamo velocemente a un soggetto in un momento fugace, è quindi importante conoscere questo comportamento ed essere pronti a passare in modalità macro manuale. 

bokeh

La Coolpix A non ha il filtro passa-basso, questo ha portato un miglioramento nel dettaglio dei file ma anche introdotto il problema, potenziale, del moiré. Durante tutta la prova non sono riuscito a riprodurre il problema in modalità foto, per questo ho concluso che si verifica in situazioni molto particolari e/o in quantità tali da non risultare percepibile nella maggior parte dei casi. Ovviamente potrebbe capitare moltiplicando il numero degli scatti in tutti gli anni di vita della fotocamera, ma considerando che nei pochi casi in cui capiterà esiste lo strumento apposito di Lightroom (e View NX2) non credo sia una problematica importante. Considero più importante la limitazione della velocità di scatto, che si ferma a 1/2000 di secondo. Questo non permette di utilizzare il diaframma più aperto in condizioni di luce elevata (e neanche molto forte) o in controluce. Eppure la soluzione sarebbe potuta essere relativamente facile, infatti la Coolpix A è sprovvista anche di una impostazione ISO LO1 (ISO 50) che sarebbe stata molto utile per bilanciare il tempo di scatto di 1/2000 (impostando ISO 50 l’esposizione sarebbe stata pari a utilizzare ISO 100 e 1/4000 come tempo di scatto). Un’altra soluzione, applicata da Ricoh sulla GR, è stata quella di dotare l’ottica di un filtro ND integrato ma non è stata la strada scelta da Nikon. La limitazione rimane e a volte è veramente fastidiosa.

Connessioni, Memoria, Batteria

La batteria (EN EL20 come su Nikon 1) è stata valutata capace di 230 scatti (standard di valutazione CIPA), leggermente inferiore alla ricoh GR (290) e fuji x100-x100s (300). Le prestazioni della Coolpix A e dei diretti concorrenti non sono esaltanti e se abituati alle DSLR ci si ritrova a secco prima del previsto. L’impossibilità di spegnere il display è certamente una delle cause maggiori dell’alto consumo energetico. Ovviamente il problema è comune, non indica una mancanza specifica della macchina in questione.

coolpix-a-batteria-sd

Le connessioni disponibili sono l’uscita HDMI, la porta micro-USB (che non ricarica la batteria) ed il connettore per il GPS Nikon GP-1.

Video

Questa fotocamera non è stata creata per il video, è evidente e probabilmente è anche giusto così. In ogni caso, anche se non sarà l’aspetto per cui i sui clienti la utilizzeranno, è necessario specificare che offre delle caratteristiche oneste e una buona qualità complessiva. Le risoluzioni e i framerate disponibili sono i seguenti:

  • 1920 x 1080p (30, 25, 24 fps)
  • 1280 x 720p (30 fps)
  • 640 x 480 (30, 25, 24 fps)

L’autofocus continuo (AF-F) è utile in parte durante le registrazioni, i pregi sono la silenziosità e la fluidità, ma pecca un po’ troppo sulla precisione soprattutto con poca luce e/o poco contrasto. Nel periodo di prova ho tentato di mettere in crisi l’AF-F e soprattutto con gli oggetti ravvicinati tentenna vistosamente, questo lo rende utilizzabile solo nei video amatoriali o lavorando in iperfocale. Durante la cattura del video non è possibile modificare l’apertura o qualsiasi altra impostazione, anche la messa a fuoco manuale risulta disabilitata. Utilizzando la modalità manuale è necessario impostare ogni parametro prima della ripresa, invece nel modo A la sensibilità ISO è gestita automaticamente (in non è possibile attivare l’auto-iso). Non è presente l’ingresso per microfoni esterni, ma viste le altre limitazioni la Coolpix A non verrà considerata molto nel campo video e difficilmente se ne sentirà la mancanza. Il moiré, al contrario che nel modulo fotografico, nel video risulta presente in alcune condizioni, come si può vedere in questo fotogramma:

coolpix-a-moire

voto 4Conclusioni

Le mie impressioni sulla Nikon Coolpix A sono state complessivamente molto positive. Si tratta di una bella macchina fotografica, compatta e dalle ottime capacità fotografiche grazie all’elevata qualità dell’ottica e del sensore. L’AF è un fattore critico nelle fotocamere di questo tipo e la Coolpix A si comporta bene, offrendo una velocità sufficiente ed un’ottima precisione, anche se in modalità macro soffre per la lunga escursione dalla minima distanza ad infinito. Nel consigliare o meno questa fotocamera non è possibile evitare il discorso prezzo, a mio avviso non completamente giustificabile con le sue pur ottime caratteristiche. Tuttavia prima di provarla è facile percepirla come più costosa di quello che è in realtà non sia. I suoi circa 1000€ con garanzia Nital sembrano molto meno pesanti dopo averla provata ed utilizzata, spostando il rapporto qualità/prezzo verso una posizione molto più equilibrata di ciò che si possa immaginare. Non siamo di fronte ad un acquisto fortemente consigliato, ma il voto è comunque buono (4 stelle) perché se state cercando una compatta dalle ottime qualità e non vi spaventa né l’ottica fissa né il costo, allora la Coolpix A è quello che fa per voi.

PRO
+ Sensore dalle buone prestazioni, anche ad alti ISO
+ Obiettivo nitido ed usabile anche a TA
+ Messa a fuoco automatico buona per la sua categoria
+ Ghiera per la MAF manuale
+ Esposimetro molto efficiente
+ Ottima qualità costruttiva
+ Compatta ma sufficientemente ergonomica
+ Interfaccia razionale, reattiva e personalizzabile

CONTRO
- Velocità di scatto max 1/2000 ed assenza di filtro ND (difficile scattare a TA con sole forte)
- La vignettatura può essere troppo pesante a TA e ad alti ISO
- L’assenza del mirino si fa sentire in presenza di luce troppo scarsa o troppo forte

DA CONSIDERARE
| Potrebbe diminuire di prezzo nel medio periodo a seconda del mercato
| Comparto video solo di supporto
| L’ottica fissa non è per tutti

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.