Recensione: Sony NEX-6, buona qualità con margine di miglioramento

nex6-open

Impossibile non notare che ultimamente si parla sempre più spesso di mirrorless. Questo segmento di mercato è nato quasi come un esperimento, rimanendo in sordina per alcuni anni, fino ad arrivare al vero e proprio boom verso la fine del 2012. In Asia il business generato dalle compatte a lenti intercambiabili è ancora più consistente che in Europa ed America, ma anche in occidente ad ottobre dello scorso anno questo aveva raggiunto circa 1/4 del volume delle DSLR. Le vendite del primo trimestre successivo sono state più deludenti, le festività sono un volando per le vendite, ma la contrazione continua ad esserci per le mirrorless che sembrano recuperare terreno con maggiore fatica, mantenendosi sempre a notevole distanza rispetto le reflex tradizionali.

mirrorless-vs-dslr-sales

Il fatto è che parlando di DSLR ormai ci si riferisce quasi esclusivamente a Canon e Nikon, specie se si guarda alla fascia alta del mercato, dove il regno delle loro Full Frame è praticamente incontrastato. Il mercato delle mirrorless, invece, è decisamente più democratico e, anche grazie al ritardo accumulato dalle due big, vi si trovano molti più brand a farsi una sana concorrenza. Il consorzio Quattro Terzi è stato pioniere ed oggi mette bene a frutto il suo vantaggio con il più ricco set di corpi ed obiettivi plurimarca, ma Sony rientra di diritto tra le più lungimiranti poiché ha colto in tempo il potenziale di questo segmento e lo ha concretizzato nella fortunata linea NEX: compatta, ben rifinita, ricca di funzionalità e con ampio sensore APS-C.

nex6-fronte

Caratteristiche principali

Tutto è iniziato con la NEX-5 (recensione), posizionata nel segmento consumer medio del mercato, a cui ha fatto seguito la entry-level NEX-3 e poi la top di gamma NEX-7 (recensione). Le serie 5 e 3 hanno visto numerosi aggiornamenti, fino ad arrivare alle attuali NEX-5R e NEX-3N, ma la vera sorpresa del 2013 è stata la nuova Sony NEX-6. Posizionata tra la 5 e la 7, come il numero lascia facilmente intuire, eredita alcune caratteristiche della top di gamma, come l’ampio mirino elettronico OLED ed il display Xtra Fine LCD da 3″ inclinabile, ed altre della più recente 5R, tra cui il sensore da 16,1Mpx ed il modulo Wi-Fi, unite a degli elementi di novità per la linea NEX.

Corpo ed ergonomia

Il corpo della NEX-6 è praticamente identico nelle dimensioni a quello della NEX-7, solo leggermente meno spigoloso e più leggero di circa 50 grammi. Impugnandola si avverte comunque una buona sensazione di solidità, dovuta alla compattezza, ai materiali e ad un assemblaggio molto curato. Come da tradizione ghiere e pulsanti si azionano con un feedback preciso, sottolineando la percezione di qualità.

nex6-ergonomia-retro-manu

L’impugnatura è sporgente per migliorare l’ergonomia ma rimane piuttosto risicata. Si tiene in modo simile alla NEX-7 – con il mignolo all’esterno – e non è neanche troppo scomoda, tranne per le volte in cui capita di urtare l’obiettivo con le nocche. Probabilmente è colpa del 16-50 del kit che ha una ghiera frontale leggermente più larga del barilotto o forse anche delle mie mani ma, nel complesso, mi è sembrata un po’ meno comoda della NEX-7, pur rimanendo su livelli decisamente apprezzabili per una mirrorless così compatta. L’uso ad una sola mano è semplicissimo durante lo scatto, complice la leggerezza, e si riescono anche ad azionare la maggior parte dei controlli, essendo disposti nell’area destra.

Display e mirino

Sony ha sempre dimostrato incredibili capacità ingegneristiche e di miniaturizzazione ed è stata tra le prime a realizzare un mirino elettronico così piccolo da essere inserito nel corpo delle sue mirrorless e al tempo stesso così ampio e risoluto. Molti altri produttori hanno corpi compatti con EVF (Electronic View Finder) ma quello che Sony ha realizzato per la NEX-7 – e che ora ritroviamo nella 6 – è un vero concentrato di tecnologia. Nella parte frontale non ha sporgenze e sul retro va solo 2,5mm oltre il filo dello schermo, eppure all’interno offre una visuale con 1.09x di ingrandimento e 100% di copertura.

nex6-viewfinder

Il mirino Tru Finder è più ampio rispetto quello offerto dai competitor ma anche in relazione alle migliori reflex APS-C in commercio. Si tratta di un display OLED da 2,3 milioni di punti con una risoluzione di 1024 x 768 pixel e capacità di visualizzare in tempo reale l’anteprima dell’esposizione, ideale per scattare in manuale. Inoltre è possibile personalizzare le informazioni da mostrare all’esterno e in sovrimpressione, le quali comprendono anche l’utilissimo istogramma della luminosità. Presente anche la regolazione delle diottrie ed un oculare removibile in gomma. Aumenta vistosamente la sporgenza ma può risultare utile, in particolare per chi indossa gli occhiali. Grazie al sensore di prossimità il mirino si attiva immediatamente quando ci si avvicina, spegnendo temporaneamente il display. Volendo si può anche adoperare in configurazione tipica da DSLR, con solo informazioni di scatto sul retro e immagine nell’oculare.

nex6-retro

Probabilmente a causa della sporgenza del mirino non è stato possibile inserire un display con capacità di ribaltamento di 180° verso l’alto, come quello della NEX-5R che consente le auto inquadrature. È stata invece impiegata la stessa soluzione già vista nella NEX-7, con schermo inclinabile di 45° verso il basso, comodo per le foto a braccia alte sopra la testa, oppure di 90° verso l’alto, per quelle più discrete da mezzo busto.

nex6-display-su

Il pannello da 3″ ha 921,000 punti e risulta sempre visibile con l’impostazione automatica, ma ha anche la modalità Tempo Soleggiato per compensare gli ambienti troppo luminosi. Le informazioni leggibili nel display sono moltissime e Sony ha anche previsto diverse modalità per visualizzarle. Sono tutte elencate in un apposito menu, dove l’utente può decidere quali attivare e quali disattivare, per poi alternarle rapidamente in fase di ripresa con la pressione del Tasto DISP.

nex6-display

Menu e controllo

Nella recensione della NEX-7 ho spiegato dettagliatamente, nonché elogiato, il sistema Tri Nav di Sony: tre ghiere per controllare apertura, tempo, sensibilità. Scattando sempre in modalità manuale ho apprezzato moltissimo avere i tre principali parametri direttamente, senza dover prima premere pulsanti o entrare nel menu. Tra l’altro questa caratteristica mi è stata utilissima anche nella registrazione dei video, dove la sensibilità può diventare importante quando non si vuole – e spesso non si può – modificare apertura e tempo durante la ripresa. Nel progettare la NEX-6 vi è stata la chiara volontà di creare un fotocamera che riportasse ad un pubblico più vasto possibile le qualità della NEX-7. Per ottenere questo risultato è stato necessario un riposizionamento di prezzo, con poche rinunce sul piano tecnologico, ma anche un layout dei controlli più tradizionale, che potesse risultare immediatamente comprensibile a chi ha familiarità con le DSLR. Per cui: via la terza ghiera dei parametri e benvenuta quella per il modo di scatto.

nex6-ghiera-top

Con i metodi PASM bene in vista, accompagnati dai classici auto, scene e panorama, la NEX-6 devia dalla tradizione mirrorless di casa Sony e si affianca maggiormente alle reflex. Tuttavia il cambiamento non va così in profondità e il resto delle impostazioni risultano essere molto simili a quelle degli altri corpi. Caratteristica ereditata dalla sorella maggiore è l’utilissimo tasto Fn frontale, posto vicino a pulsante di scatto. Questo può essere configurato dal menu principale per controllare moltissimi parametri, come messa a fuoco, bilanciamento del bianco, metodo di esposizione, profilo colore, ecc.. Basta una pressione per attivarlo mentre le successive, o i tasti direzione laterali, consentono di passare da una funzione all’altra. Il sistema è meno articolato rispetto quello della NEX-7, visto che qui non abbiamo le 3 ghiere, ma è anche più semplice ed intuitivo dal momento che assomiglia maggiormente ad un classico Quick Menu.

nex6-fn-display

Per chi ama usare il metodo di scatto manuale le due ghiere sono più che sufficienti, mentre il terzo parametro – ISO – si raggiunge con la freccia a destra. Le funzioni del pad direzionale a 4 vie, che poi è semplicemente la ghiera dei parametri secondaria posta sul retro, sono: display (in alto), compensazione di esposizione o punto AF (in basso), modo di avanzamento (a sinistra) e sensibilità (a destra). Dei due tasti posti al lato del display, uno in alto ed uno in basso, quello superiore fornisce l’accesso o l’uscita dal menu. mentre quello inferiore è il secondo multifunzione (B) personalizzabile dal menu. In alto nella zona destra troviamo il blocco esposizione, mentre più a sinistra vi sono il pulsante play, per l’accesso alla modalità riproduzione, e quello del flash.

nex6-menu

Il menu è quello classico delle NEX, con una griglia di 6 icone disposte su due righe e tre colonne. Fin da quando ho provato la prima mirrorless di casa Sony ho evidenziato una certa difficoltà ad interagire con questo menu e devo dire che il tempo non ha portato migliorie evidenti. Si riesce abbastanza preso a capire la logica della suddivisione principale ma la maggior parte dei menu contengono troppe voci e trovare quel che si cerca può essere stancante, specie quando ancora non si conosce bene la macchina. Per fortuna vi si dovrà accedere relativamente poco grazie all’efficacia del pulsante Fn. La differenza più evidente rispetto la sorella maggiore è la scomparsa della prima voce Modo ripresa, dato che qui c’è la ghiera fisica, compensata dalla presenza di un nuova icona: Applicazione.

Wi-Fi ed Applicazioni

Come già la 5R, la NEX-6 ha il modulo wireless integrato. Dopo l’attivazione, tutte le sue funzionalità vengono gestite dalle varie applicazioni scaricabili nel PlayMemories Camera Apps. Si tratta a tutti gli effetti di un App Store di Sony, navigabile direttamente dallo schermo della fotocamera… non che questa sia un’operazione facile. Iniziamo col dire che agganciarsi ad una rete Wi-Fi ed inserire una lunga password usando solo il pad direzionale è davvero scomodo, specie se si sbaglia e si deve ricominciare da capo. Il problema principale è che non c’è il touchscreen, per cui bisogna andare avanti e indietro un milione di volte anche solo per cambiare tra maiuscole, minuscole, numeri. Il secondo problema è che si ha proprio l’impressione di avere a che fare con una pagina web durante la navigazione. Ovviamente riadattata al piccolo display, ma con i movimenti lenti e poco chiari. Non c’è stato un gran lavoro di ottimizzazione insomma, e avere tasti fisici invece del touchscreen accentua la sensazione di difficoltà durante l’uso. Un paio di volte mi è perfino apparso un messaggio “Pagina non disponibile”, da cui si vede chiaramente che si tratta di un mini browser web.

nex6-wifi

Perso un po’ di tempo e pazienza per crearsi un account del PlayMemories Camera Apps, ci si trova di fronte ad un set di applicazioni gratuite ed altre a pagamento. L’idea di fondo è certamente interessante ma l’approccio di Sony non ci è piaciuto. Si scaricano gratuitamente:

  • Effetto immagine+ (filtri creativi)
  • Fotoritocco (taglio, luminosità, saturazione, contrasto, ecc..)
  • Caricamento diretto (al momento solo per Facebook)
  • Controllo remoto intelligente (con l’app per iOS ed Android)

Se ci fate caso le prime due sono funzionalità che hanno praticamente tutte le fotocamere odierne nel firmware di base e le seconde due sono presenti nativamente in tutte quelle dotate di modulo Wi-Fi. Sono gratuite anche qui ma si devono scaricare manualmente e si ha l’impressione di aver perso un sacco di tempo inutilmente. Se proprio non si volevano preinstallare, magari per farci creare l’account o per darci quelle più recenti, non si poteva almeno creare un pacchetto unico da far scaricare al primo accesso nello store (come fa Apple su iOS)?

L’app di controllo remoto intelligente è quella che ci consente di visualizzare lo schermo della fotocamera dallo smartphone. Il tutto funziona in modo discreto ma non davvero buono. C’è un lag pronunciato, il video non arriva fluido e si può fare poco più che scattare (ovviamente tutto in automatico). Siamo più o meno al livello di sviluppo riscontrato nelle Samsung NX e molto lontano dall’efficienza della Panasonic G6 (di cui parleremo in una prossima recensione).

Per ritornare allo store, c’è da dire che secondo Sony dovremmo pagare:

  • 9,99€ per la funzione “Time-lapse”
  • 4,99€ per avere “Esposizione a forcella Professionale”
  • 4,99€ per un effetto “illuminazione ritratti”
  • 4,99€ per “NR su più fotogrammi”
  • 4,99€ per “Fasci di Luce”
  • 4,99€ per “Cinematic Photo”
  • 4,99€ per la bella funzionalità “Scatto in movimento”

app

Alcune di queste app sono realizzate davvero bene, ad esempio l’esposizione a forcella professionale offre un grado di controllo molto più elevato rispetto quella di base, con bracketing su tempo, apertura, fuoco, flash. Poi c’è l’interessante scatto in movimento, che cattura le diverse posizioni di un soggetto dinamico sulla scena e le fonde in un’unica foto, ed anche il Time-lapse è fatto bene, tuttavia trovo difficile giustificare l’idea dello store finché questo risulti così scomodo e con applicazioni limitate per numero e funzioni. Aggiungere un qualcosa di totalmente nuovo sarebbe interessante ma, allo stato attuale, si ha quasi l’impressione che si debba pagare per completare il software della propria fotocamera.

AF / Drive / Metering

La NEX-6 dispone di un doppio sistema per la messa a fuoco, sia per contrasto che per rilevamento di fase (ovviamente sul sensore). Quello per contrasto è il predefinito e può lavorare su tutto il fotogramma, sia in automatico che selezionando a nostro piacimento un’area spot, mentre il rilevamento di fase va attivato manualmente dal menu e funziona grazie ai 99 pixel dedicati sul sensore. In linea di massima quello per contrasto è già piuttosto efficiente e rapido ma il limite intrinseco della tecnologia non gli consente di sapere anticipatamente dove andare per avere il soggetto a fuoco. Grazie ad una implementazione ibrida delle due tecnologie, Sony ha creato un sistema che sfrutta queste informazioni dai sensori di fase e poi utilizza il contrasto per finalizzare più precisamente la messa a fuoco. La resa complessiva si è dimostrata buona per velocità e precisione, perdendo punti solo in caso di scarsa luminosità. L’unico vero limite operativo è che l’AF di fase va attivato manualmente dal menu e i suoi pixel coprono solo 1/3 del frame nell’area centrale:

nex6-AF-display

Nelle modalità a scatto continuo delle NEX (ma anche di altre mirrorless) siamo abituati a vedere due diverse opzioni: una più lenta che calcola fuoco ed esposizione ad ogni frame ed una più veloce che li fissa nel primo. Anche la NEX-6 ha questa doppia modalità, con 3fps nello scatto continuo completo e 10fps con quello a priorità sul primo fotogramma. Tuttavia, grazie al sistema ibrido già menzionato, la fotocamera riesce ad appoggiarsi all’AF di fase anche nella modalità più rapida, a patto che il soggetto non fuoriesca dall’area di copertura centrale. Per quanto riguarda il buffer è soltanto nella media, con un massimo di circa 10 scatti in RAW e RAW+JPG, che salgono a 40 in JPG, ma solo selezionando il metodo di scatto più lento e con una SD molto rapida (così che si abbia il tempo di liberare subito il buffer).

Da non dimenticare l’utilissima funzione Focus Peaking, ormai un cavallo di battaglia delle NEX, che aiuta nella MAF manuale evidenziando i contorni delle aree correttamente a fuoco.

Nessun problema con la misurazione dell’esposizione “Multipla”, che è l’impostazione predefinita, ma si può anche selezionare “Centro”, per calcolare una media con priorità all’area centrale, e “Spot”, che considera solo l’area centrale. La compensazione dell’esposizione è molto semplice, sia nei metodi automatici che in quelli a priorità, e l’anteprima in tempo reale nel display e nel mirino consente di avere maggior controllo sul risultato. Tra i metodi di avanzamento c’è anche l’esposizione a forcella, con la quale catturare 3 immagine consecutive aventi differenti esposizioni, con scatti da 0,3EV a 3EV.

nex6-flash

Flash

Il pulsante di sblocco del piccolo flash a popup è posto sul retro, in zona centrale. Si solleva pochi centimetri sopra il corpo e grazie alla sua struttura si può anche inclinare per indirizzare il lampo verso il soffitto. Come nel caso della NEX-7 la sua potenza è davvero minima (numero guida 6) risultando utile solo come soluzione di emergenza. Per il controllo wireless di unità esterne serve un accessorio opzionale. Può essere impostato su auto, disattivato, forzato, lento, sincronizzazione seconda tendina, occhi rossi e wireless, ed è disponibile la compensazione.

nex6-iso100

Qualità d’immagine

Dopo i 24 Mpx della NEX-7, Sony ha sviluppato un sensore più equilibrato per le sue recenti fotocamere. I 16 Mpx della NEX-6 sono un buon compromesso per un sensore APS-C con la tecnologia attuale e questo emerge chiaramente dalle immagini. La gamma dinamica da 13,1EV, calcolata da DxOMark, si sposa con una buona resa anche su ISO elevati. Inoltre i file RAW mantengono buone informazioni ed un livello di rumore piuttosto contenuto anche nelle zone più buie dell’immagine, offrendo un buon margine di recupero in post produzione.

Recupero zone d’ombra OriginaleSchiarita

nex6-iso100-dark

Fino a 200 ISO il rumore digitale è impercettibile nei RAW, anche nelle zone d’ombra. A 400 ISO si nota un po’ di grana nelle aree scure ma gli 800 ISO regalano immagini ancora gestibilissime. I JPG fino a 400 ISO sono sviluppati relativamente bene dalla fotocamera, ma già ad 800 ISO i dettagli fini sono leggermente impastati a favore della pulizia dell’immagine. Da qui in poi, insomma, conviene sempre conservare il file grezzo per ottenere il massimo dalle fotografie.

nex6-800iso

A 1600 ISO i file RAW sono ancora ricchi di informazioni e conservano ottimamente il colore. Il rumore digitale è certamente presente, ma basta uno sviluppo diretto con Adobe Camera Raw senza alcuna correzione per ottenere una fotografia piacevolissima anche in stampa.

1600 ISO: Foto completaDettaglio ADettaglio B

nex6-1600iso

Le foto a 3200 ISO presentano un livello di rumore più elevato ma comunque al top della categoria APS-C e certamente meno invasivo rispetto la NEX-7. Si hanno a disposizione anche i settaggi da 6400, 12800 e 25600 ISO ma è consigliabile fermarsi a 3200 ISO per avere immagini ben lavorabili e stampabili con risultati soddisfacenti. Oltre questa soglia bisogna accentuare troppo la riduzione del rumore, ottenendo fotografie con un livello di dettaglio adeguato esclusivamente per la condivisione via web. In tutti i casi è bene partire sempre dal file RAW perché il JPG ottenuto direttamente dalla NEX-6 a 3200 ISO risulta eccessivamente piatto e privo di informazioni a causa di un algoritmo di cancellazione del rumore troppo sbilanciato verso la pulizia. Il test seguente dimostra la differenza tra un JPG ottenuto dalla fotocamera ed uno sviluppato a partire dal medesimo file grezzo tramite Adobe Camera Raw ed una riduzione del rumore più bilanciata.

3200 ISO: RAWJPG on cameraJPG sviluppato con ACR

nex6-3200iso-raw

Dalle stesse immagini si nota anche l’eccessiva distorsione a barilotto dell’obiettivo a 16mm, anche se sia questa che la vignettatura sono facilmente correggibili in Post Produzione e Adobe Camera Raw possiede già il profilo precaricato. Per quanto non eccezionale, come ci aspetta da un obiettivo da kit, il nuovo 16-50 motorizzato offre comunque una qualità ottica superiore al precedente 18-55, specie in quanto a nitidezza, sia al centro che ai bordi. La riduzione di dimensione è un gradito miglioramento per una mirrorless e la focale equivalente al 24-75mm è un ulteriore elemento di attrattiva grazie al buon grandangolo di partenza. Tutto sommato c’è poco da lamentarsi facendo un confronto con il precedente 18-55, ma i rimpianti non mancano.

nex6-obiettivo

La costruzione è piuttosto leggera, la qualità ottica rimane nella media bassa degli obiettivi da kit e le due ghiere Power Zoom non offrono un piacevole feedback nel controllo. Sia l’anello frontale sull’obiettivo che il selettore più arretrato muovono digitalmente lo zoom, peccato che la risposta sia poco precisa dal momento non se ne può controllare la velocità e l’avanzamento risulta troppo rapido. Impostando la messa a fuoco manuale l’anello sull’obiettivo può essere usato per focheggiare ma anche in questo caso la risposta digitale risulta poco fluida e diretta. La qualità dei sensori Sony non si discute e il parco ottiche delle sue mirrorless ha ottenuto una discreta crescita dopo un primo periodo di siccità. Sarebbe dunque opportuno iniziare ad offrire dei kit più interessanti, magari con dei fissi luminosi, specie con corpi macchina di segmento elevato come questo, in modo valorizzarne maggiormente le qualità e conquistare un pubblico più esigente.

Da segnalare che la NEX-6 non possiede lo switch fisico AF/MF che abbiamo visto nella NEX-7 intorno al pulsante di blocco esposizione, anche se il passaggio risulta comunque piuttosto rapido grazie al pulsante Fn frontale.

nex6-video

Video

Aspetto certamente interessante delle NEX è quello delle possibilità offerte nel campo video. Ci troviamo di fronte ad un livello di funzioni e qualità del tutto analogo a quello della sorella maggiore, con due principali differenze. La prima è un livello di rumore ad alti ISO leggermente inferiore, merito anche della riduzione di megapixel, il secondo è l’assenza di un ingresso audio da 3,5mm per il microfono esterno. È un vero peccato dal momento che questa è la prima NEX ad avere abbandonato il connettore proprietario Sony in favore di una slitta standard, tuttavia è sempre presente la porta accessori che supporta anche il nuovo microfono stereo con cancellazione del rumore DCM-XYST1M.

Non c’è un modo dedicato al video ma la registrazione può essere attivata in qualsiasi momento con il tasto rosso dedicato. La sua posizione nella NEX-7 era stata un po’ criticata, troppo facile da premere erroneamente dicevano, così Sony lo ha spostato un po’ più a destra ed ora è praticamente impossibile schiacciarlo per errore ma non è neanche facile premerlo rapidamente quando serve.

Il video viene memorizzato in AVCHD che non è particolarmente comodo, perché non genera file direttamente usabili al computer previa importazione. È anche possibile scegliere il più pratico MP4 seppure questo si fermi a 1440×1080 con bitrate di 12Mbps, decisamente inferiore al 1920×1080 @ 50fps da 28Mbps disponibile in AVCHD. I 50p sono molto utili per l’elaborazione, consentendoci anche di realizzare degli slow motion di migliore qualità rispetto alle al tradizionale 25p, ma la caratteristica più interessante è sicuramente il controllo manuale di tutti i parametri anche in fase di registrazione. Solo la sensibilità è un po’ meno raggiungibile rispetto la NEX-7, non avendo qui la terza ghiera dedicata. Da segnalare anche la possibilità di utilizzare l’AF continuo in fase di ripresa che non sarà certamente infallibile e neanche troppo reattivo ma che si comporta più che bene nelle riprese amatoriali, mentre i più smaliziati potranno lavorare in manuale con l’ausilio del focus peaking.

nex6-batteria

Batteria, memoria, collegamenti

La batteria è la NP-FW50, la stessa presente nella NEX-7. La durata calcolata in base allo standard CIPA è di 360 scatti che vengono rispettati piuttosto fedelmente nella prova sul campo, conferendole una buona autonomia. In dotazione non c’è un caricabatterie ma un semplice cavo USB ed un alimentatore da corrente. Sony sta utilizzando questo tipo di soluzione recentemente ma non la trovo per nulla comoda. Ci sono meno oggetti da portarsi dietro ma serve la fotocamera per la ricarica, rendendo scomodo un utilizzo più “avanzato” con due o più batterie. In tutti i casi si può acquistare il caricabatterie tradizionale separatamente. Il vano batteria è in basso, insieme a quello per la SD. Vista la dimensione compatta del corpo non c’erano molte alternative ma continua ad essere scomodo dover accedere in basso per sostituire la memoria. Sony continua a mantenere la compatibilità con il suo standard proprietario, per cui oltre alle SD/SDHC/SDXC si possono inserire anche le Memory Stick Pro Duo e le Pro-HG Duo. Le due porte di connessione si trovano in uno sportellino sulla destra: mini HDMI e mini USB.

nex6-collegamenti

voto 3,5Conclusioni

Ho provato la NEX-7 a marzo dell’anno scorso e a mio avviso è rimasta la migliore mirrorless per tutto il 2012. Con queste ottime premesse avevo grandi aspettative riguardo la Sony NEX-6 e la maggior parte sono state rispettate. Il sensore da 16 Mpx è decisamente all’altezza del suo compito e risulta più equilibrato per la fotocamera, offrendo una qualità d’immagine molto buona ed una tenuta ad alti ISO al pari delle migliori DSLR APS-C. Pur essendo entusiasta del metodo Tri Nav della NEX-7 non posso negare che l’impostazione più tradizionale di questo nuovo modello risulti immediatamente chiara e la ghiera dei modi fisica è una piacevole presenza: basta un’occhiata per sincerarsi del metodo attivo. Il corpo è costruito bene, ghiere e pulsanti si azionano con precisione, come da tradizione Sony, e solo l’obiettivo appare un po’ sottotono. L’ingombro complessivo è sovrapponibile a quello della sorella maggiore ma la NEX-6 è leggermente meno voluminosa ed anche l’impugnatura sembra un tantino più risicata: questione di millimetri. ma avendo usato la NEX-7 per molto tempo l’ho notato immediatamente. Rispetto la top di gamma il prezzo è inferiore di circa 250€, variabile a seconda delgli store, ma l’unica rinuncia evidente sul piano tecnico sembra essere l’assenza dell’ingresso audio, anche se ci aggiungerei il metodo di ricarica via USB. Il layout dei pulsanti rimane piuttosto completo, il mirino ed il display sono i medesimi, la velocità di scatto e le funzioni anche, con grande flessibilità nel controllo video. La NEX-6 offre dei meglio gestibili 16 Mpx, con una qualità d’immagine che degrada meno con l’aumentare della sensibilità. Altri punti a suo vantaggio sono l’AF ibrido e la presenza del Wi-Fi. Riguardo quest’ultimo non si può che esprimere un certo rammarico per l’assenza del touchscreen, che nella 5R rende tutte le operazioni molto più agevoli. Ad un anno di distanza dalla NEX-7 ho ritrovato in questa nuova fotocamera molte delle sue caratteristiche positive e qualche miglioramento, unito anche a qualche passo indietro. I menu continuano ad essere male organizzati, il display ha ridotte possibilità di movimento, l’AVCHD inizia a star stretto viste le potenzialità nel campo video e l’aggiunta del Wi-Fi è poco più che un gadget, molto lontana dall’efficacia vista in casa Panasonic o Canon. Inoltre, insieme al Wi-Fi è arrivata anche l’impopolare scelta di obbligare allo scomodo passaggio nello store per scaricare le app base, come il controllo remoto, e la richiesta di 4,99€ o 9,99€ per ottenere delle funzioni che gli altri brand includono gratuitamente. Queste osservazioni penalizzano un prodotto altrimenti valido sul piano fotografico e fanno propendere il nostro favore verso la più economica NEX-5R (che si acquista a circa 550€). La NEX-6 ha comunque subito un ribasso in questi giorni ed ora si può acquistare per meno di 800€ su Amazon. Si tratta di una spesa importante ma la fotocamera offre risultati in linea con le attese, tuttavia le negatività elencate non le fanno raggiungere un voto pieno di 4 stelle.

PRO
+ Corpo compatto, leggero e abbastanza robusto
+ Qualità d’immagine molto elevata, anche ad alti ISO (usando i RAW).
+ Controlli tradizionali completi e personalizzabili
+ Mirino elettronico integrato, ampio e ad altissima risoluzione
+ Display inclinabile di buona qualità (vedi contro)
+ Fino a 10fps
+ AF Ibrido performante, anche nello scatto a raffica
+ Messa a fuoco manuale coadiuvata dal focus peaking
+ Video FullHD 1080ip fino a 50fps con diversi bitrate
+ Tante funzionalità aggiuntive, tra cui panorama ed HDR (vedi contro)
+ Wi-Fi integrato (vedi contro)
+ Il nuovo 16-50 OSS Powerzoom è compatto e più nitido del precedente (vedi contro)

CONTRO
- I JPG ad alti ISO presentano una riduzione del rumore davvero aggressiva
- Il display non si può ribaltare
- Molte funzionalità non sono incluse e si scaricano dallo store (alcune a pagamento!)
- Il Wi-Fi è poco utile e senza touchscreen è molto faticoso
- L’obiettivo è di costruzione povera e lo zoom si controlla male
- Il flash integrato è poco potente e serve un accessorio opzionale per il controllo wireless
- Manca l’ingresso audio da 3,5mm
- Ricarica via USB

DA CONSIDERARE
| La registrazione video in AVCHD è un po’ scomoda, tant’è che anche nel metodo di riproduzione sulla fotocamera i filmati vengono memorizzati in una sezione differente rispetto le foto
| La NEX-5R potrebbe rappresentare una scelta migliore per il rapporto qualità/prezzo

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.