Era il 2011 quando ho provato per voi lo speaker portatile X-mini e da allora lo uso frequentemente per ascoltare musica e podcast dall’iPhone, sia dentro casa che in mobilità. Da qualche settimana sto testando un’evoluzione di quel prodotto, che mantiene le stesse caratteristiche di base ma aggiunge la connettività Bluetooth.

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Lo speaker X-mini KAI (a sinistra nell’immagine superiore) è leggermente più voluminoso di quello tradizionale. Ha un diametro di circa 6 cm ed un’altezza di 4,5 cm, mentre il peso è inferiore ai 100 grammi. Viene venduto insieme ad una morbida pochette per il trasporto e ad un cavo dalle molteplici funzioni.

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L’utilizzo più semplice dello speaker è quello con collegamento diretto ad una sorgente audio. Alla base del KAI si trova un piccolo cavo con jack 3,5 mm standard, arrotolato in modo da risultare invisibile. Tramite questo si può collegare ad uno smartphone, tablet, computer, stereo, tv o qualsiasi altra fonte sonora.

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A differenza della versione standard di X-mini, nel KAI abbiamo un selettore di accensione a tre posizioni: spento, audio (via cavo) e bluetooth. Il LED di stato è azzurro in caso di regolare attività, mentre lampeggia rosso/azzurro fintanto che non si aggancia ad una periferica bluetooth. Il dispositivo attiva direttamente la ricerca di dispositivi ed il paring, il quale si effettua in pochissimi istanti e senza la richiesta di alcun codice. Con una leggera rotazione antioraria della capsula superiore, il KAI si apre a soffietto, estendendosi in altezza di un paio di centimetri. In questo modo si attiva la modalità BXS (Bass Xpansion System) e l’audio diventa più corposo.

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Nella parte bassa del KAI troviamo svariati pulsanti e porte. A sinistra del selettore di accensione vi è il tasto mute che consente di azzerare l’audio rapidamente, poco più in là vi è il controllo volume/riproduzione, realizzato con quella che sembrerebbe essere una classica “rotella” ma che, in realtà, è semplicemente un tastino con una molla, che può essere spostato a sinistra, a destra o premuto. In questo modo X-mini ha condensato in un unico punto il controllo del volume, del cambio brano e del play/pause, il tutto per l’utilizzo via Bluetooth. Collegandolo via cavo ad un iPhone, invece, questi comandi non sortiscono alcun effetto e tutto il controllo sarà deputato allo smartphone.

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Con una pressione verso destra si avanzerà di brano, mentre una prolungata alzerà il volume. Stessa cosa verso sinistra, dove si potrà passare alla canzone precedente o ridurre il volume, mentre premendo al centro si mette in pausa o si riavvia la riproduzione. Tutto sommato funziona, anche se la modifica del volume è un po’ lenta e bisogna attendere alcuni secondi prima di portarlo dal minimo al massimo, e viceversa.

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Dal lato opposto si trova la porta mini USB, alla quale si collega il cavo fornito in dotazione. Questo ha due connettori diversi dall’altro lato: quello USB consente il collegamento al computer come periferica audio e per la ricarica, quello da 3,5mm è utilizzabile come alternativa più lunga al cavo integrato sul fondo. Vicino alla porta USB si trova anche un’uscita audio, soluzione molto interessante che consente di collegare più X-mini in cascata per aumentare il volume, oppure di usare il KAI come ricevitore Bluetooth collegabile anche ad un impianto stereo.

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L’ultima “chicca” del prodotto è la presenza di un piccolo microfono per le telefonate. Questo funziona sia con il collegamento via cavo che tramite Bluetooth e ci offre un sistema rapido per effettuare chiamate in vivavoce.

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voto 4Conclusioni

Come si sarà facilmente notato X-mini KAI si presta per una grandissima varietà di impieghi. Il polimorfismo è senza dubbio la migliore freccia al suo arco ed è per questo motivo che non passa molto tempo inutilizzato. Via cavo o tramite Bluetooth, il KAI è sempre pronto a dimostrarsi utile ed è il mio compagno preferito per l’ascolto dei podcast. La qualità audio non sarà il massimo ma, vista la dimensione, è decisamente accettabile e piacevolmente “rotonda” una volta aperta la capsula. Anche il volume è piuttosto elevato ma sia questo che la qualità di riproduzione diminuiscono notevolmente con il collegamento Bluetooth. La batteria integrata garantisce circa 7 ore di riproduzione continua, per cui si usa con molta comodità, dimenticandosene. La ricarica via USB è piuttosto lunga (più o meno la stessa dell’autonomia) ma ho provato ad usare l’alimentatore dell’iPhone ottenendo risultati più veloci (circa la metà del tempo). Per le chiamate in vivavoce il collegamento via cavo offre una qualità buona, via Bluetooth l’interlocutore avverte maggiormente il rumore di sottofondo, ma è comunque più che comprensibile. Tutta la produzione X-mini è attualmente acquistabile sul sito Shardan Shop dove il KAI è venduto a 69,99€. Il prezzo è sicuramente alto analizzandolo sul fronte della qualità audio, dopotutto si acquista un Dock per iPhone 5 a poco più, ma il KAI saprà conquistarvi per la sua estrema praticità. È un jolly che avendo a disposizione si utilizza in tantissime circostanze, fuori e dentro casa.

PRO
+ Piccolo e leggero ma ben assemblato
+ Audio piuttosto forte e corposo con il cavo (nei limiti delle sue dimensioni)
+ Batteria a lunga durata
+ Possiede anche uscita audio per collegamento in cascata
+ Possibilità di controllare la riproduzione ed il volume via Bluetooth
+ Utilizzabile anche come periferica audio per i computer
+ Tasto mute
+ Collegamento Bluetooth semplice e veloce (con memoria per aggancio automatico)
+ Microfono integrato per l’utilizzo del telefono in vivavoce
+ Pratica soluzione con cavo 3,5″ arrotolato in basso

CONTRO
- Via bluetooth qualità e volume decadono di un 30-40%
- Prezzo elevato per la qualità audio (ma non per la praticità)
- Controllo volume non funziona con iPhone via cavo (solo via Bluetooth)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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