Surface Pro e fotografia digitale: un matrimonio difficile ma possibile

Ho avuto modo di testare il Surface Pro per un breve periodo di tempo ed ho concentrato la mia attenzione sull’esperienza utente relativa alla gestione delle applicazioni per il fotografo.

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Dopo aver installato Photoshop CS6 e Lightroom 5 trasferire le foto risulta un’operazione veloce utilizzando la porta USB 3.0, soprattutto se si utilizza una fotocamera che supporta questa velocità di trasferimento (come la D800). Purtroppo non è disponibile lo slot SD, sostituito da uno MicroSD che è consigliabile tenere sempre occupato da una scheda veloce e di capacità visto che lo spazio interno disponibile non è elevato.

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Archivio

Il modello da 128GB è utilizzabile in ambito fotografico, Windows 8.1 occupa 28GB e ne rimangono quindi circa 100 per l’utilizzo pratico. Con una certa parsimonia sono sufficienti, i problemi possono sorgere nel medio lungo termine se non abbiamo una buona metodologia di archiviazione e backup esterno per liberare periodicamente la memoria. La versione da 256GB è, per ora, disponibile solo in USA presso i MS Store, sarebbe stata una scelta decisamente buona per i professionisti o amatori più esigenti.

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Capacità di calcolo e prestazioni generali

Sotto l’aspetto delle prestazioni non ci sono da segnalare problemi importanti, la scheda grafica HD4000 è la medesima degli Air 2012 (testato dal punto di vista fotografico qui). Il processore è un i5 dual core da 1.7 Ghz, sufficiente per la maggior parte delle applicazioni, mentre i 4GB di memoria RAM sono accettabili e l’SSD è un valido supporto per la memoria virtuale in caso di necessità. Durante i test, sia con LR5 e PS non ho notato evidenti problemi di gestione del rendering in tempo reale e ritengo l’intera impostazione hardware più che sufficiente per gestire anche un numero importante di Mpx (ricordiamo che la D800 crea file RAW da 36Mpx e oltre 70MB).

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Portabilità

Sicuramente il vantaggio maggiore è la portabilità anche se paragonata agli ultrabook, decisamente più completi, o tablet  basati su tecnologia ARM, più leggeri, non ne esce benissimo. Dopotutto si tratta di un dispositivo dalle dimensioni relativamente generose (27,5 x 17,3 x 1,3 cm) e dal peso non trascurabile (907 gr.). In pratica basta aggiungere circa 2mm per lato e 100 gr per ottenere un MacBook Air 11″.

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Display e utilizzo pratico

Lo schermo con risoluzione Full HD in 16:9 (1920 x 1080) offre delle buone prestazioni, la migliore impressione è stata quella della fedeltà colore, buona per un tablet. L’aspetto più negativo riguarda i riflessi, che purtroppo limitano l’utilizzo professionale a situazioni di luce controllata e portano ad aumentare molto la luminosità in esterni o con luce naturale proveniente da dietro. Il problema maggiore riguarda l’area utile, nonostante i 10,6” non siano pochi per un tablet, risultato limitativi per un utilizzo soddisfacente di LR o PS a causa dei controlli di piccole dimensioni e comandi non proprio facilmente raggiungibili. La frustrazione aumenta considerando anche il touch screen nell’equazione.

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Non è facile utilizzare tutte le funzioni senza il supporto della tastiera, considerando che queste applicazioni non sono state concepite per un utilizzo con il tocco. Agganciando la tastiera al dispositivo è possibile sfruttarla per le shortcut e il trackpad (scomodo per via della ridotta ampiezza) per gestire il mouse. Decisamente più utile la penna, che permette un controllo più gradevole e preciso, ma risulta stancante con il tablet a 45° per via del braccio sempre in posizione rialzata. Il supporto di monitor esterni permette di eliminare i problemi d’input del Surface ma questi si ripresenteranno, inevitabilmente, ad ogni utilizzo fuori casa.

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Conclusioni

A livello hardware i tempi sono maturi, limando ancora il peso e magari riducendo la cornice a favore della portabilità o delle dimensioni dello schermo, si migliorerebbe un prodotto che già oggi risulta buono per quanto riguarda l’utilizzo amatoriale o semi-professionale. Quello che non convince è l’aspetto software, troppo legato alla logica desktop. Da una parte alcune applicazioni si riescono ad utilizzare bene (Word non ha particolari problemi), ma altri programmi specifici, come appunto LR e PS, soffrono molto l’approccio touch e uno schermo poco ampio. Speriamo che i produttori software comprendano questo potenziale mercato, per ora esistono applicazioni rivolte a un pubblico molto amatoriale come Photoshop Express che però sono dotate un’interfaccia decisamente più utilizzabile.

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Ringrazio l’amico Marco di batista70 per avermi permesso di testare il prodotto. Qui la sua recensione completa.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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