Recensione: Kit Slider One 80 di Shootools, stile italiano per TimeLapse d’autore

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Come promesso ad inizio estate è giunto il momento di recensire il rail Camera Kit Slider One 80 di ShooTools. Prima di iniziare a parlare del prodotto e delle sue notevoli caratteristiche, trovo doveroso ringraziare Andrea, Marketing Manager per ShooTools, e anche tutto il team che ci ha seguito con particolare attenzione. Antepongo alla recensione i ringraziamenti per rimarcare che uno dei punti di forza di questo prodotto è proprio la preparazione e la disponibilità dell’assistenza tecnica, cosa, a mio avviso, oggi non sempre così scontata.

ShooTools, benché abbia nome e sito web anglofoni, è in realtà una società italianissima che produce attrezzatura professionale per il mondo del video. Con la ormai dilagante diffusione di reflex e mirrorless che consentono di realizzare filmati dal look professionale, il settore del video sta vivendo un momento di grande rilancio. È in questo contesto che ShooTools, azienda giovane e creata da persone con molta esperienza nel settore della fotografia e del video, mette in campo prodotti nuovi, ben costruiti, ma soprattutto adatti sia a professionisti che amatori che vogliono sfruttare il potenziale creativo di videocamere e DSLR.

shootools

One 80 è un camera slider motorizzato molto compatto che sa garantire un’estrema maneggevolezza abbinata ad una buona escursione di movimento. Quello da noi scelto è la versione KIT, ovvero un pacchetto completo che comprende:

  • slider lungo 84 cm
  • motore e cinghia
  • controller di movimento
  • cavi di connessione
  • sacca morbida in cordura imbottita per contenere cavi e controller
  • sacca morbida in cordura imbottita per contere il rail

Shootools realizza due distinte categorie di sliders. La serie “One” è dedicata ad un utilizzo con reflex e videocamere di dimensioni contenute, è disponibile in tre diverse lunghezze (60cm, 80cm, 150cm) e può essere usata manualmente o motorizzata tramite l’apposito kit. La serie “Pro” è più professionale, senza compromessi in termini di tenuta e funzioni, è disponibile in due lunghezze (100cm, 150cm) e permette tre tipi di movimentazione: manuale su carrello, manuale a manovella e motorizzata con il kit opzionale.

Vediamo nel dettaglio le parti che compongono il Camera Kit Slider One 80, e le analizziamo in riferimento all’esperienza che ho avuto modo di maturare su terreni differenti. Oltre ai test domestici indoor, lo slider è stato testato sul monte Diavolezza (Canton Grigioni, CH a 2978 metri s.l.m.), presso il passo Rolle, precisamente alla capanna Segantini (2170 metri s.l.m) e lungo tutti i 4700km del tour estivo in Namibia.

Slider

Il binario ha un profilo speciale a bassa flessione disegnato ed estruso in esclusiva per ShooTools. Il carrello è in alluminio ricavato dal pieno, e condivide con il binario la medesima qualità costruttiva e rigidezza. Le ruote del carrello, che consentono un fluido scorrimento lungo tutto il binario, sono realizzate in tecnopolimero e ciascuna nasconde all’interno due cuscinetti in acciaio per un totale di 8 cuscinetti. La soluzione costruttiva di utilizzare delle ruote è sicuramente più costosa che impiegare dei pattini a strisciamento ma consente notevoli vantaggi. Il pattino ha molti difetti: si usura velocemente, non garantisce l’omogeneità della carrellata, si impunta con l’aumentare del carico, ha tolleranze troppo alte, deve essere lubrificato per garantire fluidità. Le ruote si sono comportate egregiamente anche nel deserto del Namib, dove c’è un incessante vento che solleva una finissima sabbia rossa che sa infilarsi in ogni dove. Pur essendo in possesso di ruote di scorta, non ho avuto la necessità di doverle sostituire. Sono ancora intatte e potete notarlo nelle stesse immagini presenti nella recensione, che sono state scattate al rientro. Da notare inoltre che le ruote sono registrabili finemente per ottimizzare la scorrevolezza, aggiustandole a piacere con una semplice chiave a brugola.

Il carrello è dotato di una pinza in gomma che, aderendo al binario, consente il bloccaggio statico in qualsiasi posizione, estremamente utile e fondamentale in fase di trasporto. Consiglio infatti di bloccare sempre il carrello in centro al binario durante il trasporto, onde evitare bruschi contatti contro le sponde del binario.

carrello

Il binario è dotato alle estremità di fissaggi che consentono di ancorarlo ad ogni tipo di cavalletto, stativo, piastre a sgancio rapido. Per connettere il binario ai supporti è presente una piastra con base in sughergomma che aumenta l’attrito e riduce i graffi, e presenta degli appositi fori filettati universali da 1/4″ e 3/8″. Complessivamente sono molto soddisfatto della parte meccanica del prodotto, si tratta di un’accoppiata binario-carrello di ottima qualità, leggeri, ma capaci di sorreggere una portata massima di ben 30kg. Non ha avuto nessun problema a sorreggere la mia attrezzatura (Canon 5D mk2 con battery grip + 16–35mm f/2.8 L II / 70–200mm f/2.8 IS II) anche con angolazioni superiori ai 30°.

Gruppo motore

Il motore è il componente principale del prodotto in esame, perché è si occupa della movimentazione del carrello su cui è montato il corpo macchina. Garantisce una velocità minima di 24 mm/s e una velocità massima di 100 mm/s. Lo spostamento più piccolo che il motore può effettuare sulla cinghia in dotazione è di circa 0,4 mm. Durante il movimento in modalità Time-Lapse il motore è molto silenzioso, mentre durante la modalità carrellata si percepisce un sibilo meccanico che cresce insieme alla velocità di scorrimento. Chiaramente trattandosi di componenti meccanici è abbastanza scontato che gli ingranaggi emettano rumore quando si movimentano, quindi è buona cosa in fase di setup preoccuparsi di verificare che il microfono sia installato in posizione e con i settaggi adatti a non catturare il leggero sibilo del motore.

motore

All’aumentare dell’angolazione del binario il motore tende ovviamente a sforzare di più e, a parità di potenza di movimentazione impostata sul controller, può variare lo spostamento risultante tra una configurazione orizzontale ed una inclinata. In parole povere, anche qui bisogna prestare attenzione in fase di setup, poiché se in orizzontale il motore impostato con una potenza X genera uno spostamento Y, in una posizione inclinata può generare uno spostamento Y lievemente differente a seconda che il carrello stia salendo o scendendo. Da notare che, per chi lo desidera, sono disponibili motori con diverse riduzioni. Per quanto riguarda l’assemblaggio, risulta facilmente montabile e smontabile sulla piastra che lo collega al carrello, grazie a due manopole comodamente avvitabili a mano. La piastra di colore rosso su cui poggia il motore presenta alle sue estremità due sensori di fine corsa che interromperanno il movimento quando il carrello sarà prossimo al termine del binario.

Bisogna prestare attenzione a questa piastra perché i sensori di fine corsa di cui è dotata sono uno dei componenti più delicati del prodotto. È bene quindi, come già detto, assicurasi di fissare il carrello in centro al binario in fase di trasporto al fine di evitare che i sensori di finecorsa urtino contro le sponde. Il fatto che il motore sia facilmente smontabile è comodo anche per chi è interessato a passare ad una gestione totalmente manuale del rail.

Controller

Il controller è il dispositivo che ci consente di governare il gruppo motore-carrello. Le sue dimensioni sono dovute dalla presenza al suo interno di una batteria NiMH che alimenta sia il controller che il motore. Si tratta quindi di una soluzione interessante perché riduce il numero di attrezzatura che bisogna trasportare. All’interno è implementato il sistema di gestione dei movimenti per carrellate e Time-Lapse, con possibilità di intervento su direzione e velocità. È possibile gestire manualmente le rampe di accelerazione e decelerazione, sia in fase di carrellata che di Time-Lapse.

Per connettere controller e motore si usa un comune cavo Ethernet, che ne determina il movimento e al tempo stesso lo alimenta; la reflex invece si collega al controller attraverso il tradizionale cavo di scatto remoto, disponibile per ogni tipologia di sistema. Il controller incorpora un accumulatore ricaricabile che garantisce fino a 12 ore di autonomia, 1.800 carrellate o 48 ore consecutive in modalità time lapse. Nella mia esperienza giornaliera sono sempre riuscito a fare più di 3 Time-Lapse da più di 1000 scatti l’uno e diverse carrellate senza rimanere a corto di batteria. Fino ad ora non ho avuto mai l’occasione di far scaricare completamente la batteria del controller quindi non saprei certificare l’effettiva durata massima, in tutti i casi si tratterebbe di un valore indicativo poiché varia a seconda dell’attrezzatura e delle impostazioni usate. Durante il tour in Namibia ero solito, per scrupolo, caricare ogni due giorni il rail, quindi si può stare tranquilli che, in una uscita giornaliera intensa, non si rimane senza batteria.

controller

Modalità di funzionamento

Il funzionamento motorizzato del rail, nelle due modalità disponibili Time-Lapse e Sliding, è gestibile attraverso il controller, che presenta nella zona superiore vicino il display:

  • due spie in cima che indicano se il motore è in modalità Time-Lapse oppure in modalità Sliding (carrellata);
  • tre spie inferiori che indicano la durata della pausa dell’intervallometro (secondi, minuti, ore);
  • una spia laterale che indica lo stato della batteria;
  • un display centrale che indica direzione (+/-) e passo di scorrimento;

nella parte inferiore (zona manopole)

  • due manopole retroilluminate che consentono la selezione dei parametri;
  • una legenda per avere sempre sott’occhio il funzionamento del controller.

In entrambe le modalità di funzionamento bisogna settare dapprima lo spostamento o la velocità del carrello, con un indicatore che va da +99 a –99. Il minimo spostamento del carrello di 0,4 mm è settabile impostando l’indicatore su S +/- 1, mentre lo spostamento massimo su S +/- 99. Nella sola modalità Time-Lapse si può impostare il tempo di pausa, da 1 secondi a 99 ore per ogni scatto; il sistema gestisce lo scatto remoto delle fotocamere più diffuse ed è in grado di garantire, grazie alla tecnologia Shoot-Move-Shoot, il perfetto sincronismo tra lo spostamento del carrello e lo scatto. Dopo un breve periodo di apprendimento il controller risulterà davvero molto semplice da utilizzare, bisognerà invece maturare un po’ più di esperienza per determinare gli spostamenti ed i tempi di pausa adatti ad ottenere il risultato che si desidera.

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Non esiste una formula esatta per stimare il numero di step possibili lungo il binario, perché questi possono variare a seconda della tensione della cinghia, del peso caricato, dell’angolo di inclinazione e dal valore di spostamento S impostato. Finora per calcolare quanti step compirà il carrello lungo il rail ed avere un’idea della durata del Time-Lapse ho seguito questo processo:

  1. impostare i parametri S (spostamento) e P (pausa) con un valore che potrebbe essere coerente con il risultato desiderato
  2. lanciare una breve sessione di prova contando quanti step compie il carrello in 1cm, ovvero grosso modo la distanza che c’è tra tre solchi consecutivi della cinghia
  3. moltiplicare il numero di steps per la lunghezza del binario in modo da ottenere una stima del numero di steps totali
  4. moltiplicare il numero di steps per la pausa impostata per ottenere una stima della durata del Time-Lapse
  5. ripetere con nuovi valori se il risultato non è conforme a ciò che si desidera.

Prometto che nonappena avrò avuto modo di studiare una formula più precisa vi farò sapere, ad ogni modo ShooTools garantisce con lo slider da 80cm si ottengono 1493 scatti impostando il minimo spostamento.

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Portabilità

Realizzare un video o un Time-Lapse con look professionale richiede spesso attrezzatura pesante: stativi, stabilizzatori, dolly, rail, spallacci… Per chi lo fa di professione è chiaramente un fattore meno rilevante ma per chi, come me, si diletta più per passione che per lavoro, spesso la portabilità gioca un ruolo fondamentale nella risposta alla domanda “lo porto con me o lo lascio a casa?”. Prima di acquistare lo slider One 80 ci ho riflettuto molto perché comprare un dispositivo da diverse centinaia di euro per poi lasciarlo a casa perché troppo ingombrante o pesante sarebbe stato un vero spreco. Dopo due mesi di utilizzo devo dire che lo slider si è rivelato più comodo di quanto immaginassi. La sacca morbida che viene data in dotazione contiene molto bene tutto il materiale necessario e lascia spazio anche per altra attrezzatura, oppure per dei vestiti qualora si sia in procinto di affrontare una bella notturna.

Il Kit completo pesa circa 3kg, che è poco più che una 5D mk2 con battery grip e 70–200mm. Certamente è un’aggiunta a tutta l’attrezzatura che si deve considerare, ma nulla che non si sia disposti a fare per portare a casa delle belle riprese. In ogni caso dubito che troverete soluzioni equivalenti in termini qualitativi che offrano medesima solidità e funzioni in un peso molto altrettanto contenuto. Per quanto riguarda invece la trasportabilità, lo slider da 80 calza bene nel bagagliaio dell’automobile e sono riuscito a farlo stare anche nella valigia (o meglio Duffle Bag) che ho portato nel mio viaggio in aereo. La dimensione da 80 regala preziosi centimetri rispetto alla versione da 60 ma rimane molto più portabile della versione da 150. È un giusto compromesso per chi ama viaggiare ma non sa rinunciare al materiale fotografico di qualità.

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Consigli per l’utilizzo

In fase di montaggio è fondamentale:

  • fare attenzione al piccolo cavo che connette il motore alla piastra, ha una porta molto piccola e si potrebbero rompere dei pin
  • scegliere una testa con buone proprietà di serraggio ma non troppo pesante e ingombrante (es: Markins Q3 Traveler)
  • stringere molto bene la testa che monta la macchina fotografica onde evitare l’urto della lente contro il rail o contro il motore.
  • tendere bene la cinghia di movimentazione per evitare problemi di scorrimento e rendere fluido l’avanzamento del motore.

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Di seguito potete vedere il video di unboxing del Camera Kit Slider One 80 e, a seguire, qualche breve bozza di timelapse e carrellata che anticipano il reportage di Ethnologies.it #NamibiaOnTheRoad che è attualmente in fase di editing.

voto 4,5Conclusioni

Il Camera Kit Slider One 80 è, come spero di avervi fatto comprendere, un prodotto professionale che non va confuso né confrontato con soluzioni entry level o comunque di livello inferiore. Oltre all’indiscussa qualità, nel giudizio complessivo vanno anche valutate la possibilità di sfruttare garanzia italiana di 5 anni sulle parti meccaniche, la disponibilità di assistenza telefonica e via mail costante, l’assenza di tasse di importazione. Sicuramente il prezzo di 990€+IVA può spaventare ma sono più che giustificate dalla realizzazione e dalle funzioni del prodotto. In tutti i casi bisogna considerare che è anche possibile acquistare il solo slider One 80 senza motorizzazione per 380€+IVA, ottimo per i video in configurazione manuale, ed aggiungere il motore in seguito, raggiungendo così la configurazione del kit qui recensito. Il prezzo è sicuramente indice di un target evoluto, sia di appassionati che professionisti, ma è comunque inferiore a quello di alternative di pari livello. Ovviamente la qualità dello Slider One è molto elevata e non può minimamente essere confrontato con prodotti di dubbia provenienza o che adottano soluzioni costruttive meno costose (come pattini a strisciamento).

PRO
+ Costruzione estremamente solida
+ Garanzia italiana di 5 anni, limitata a 2 anni sulle parti elettriche
+ Motore facilmente smontabile e sostituibile
+ Capacità di carico di tarda in orizzontale di 30Kg
+ Piedini in metallo forniti insieme allo slider, facilmente installabili e regolabili
+ Possibilità di sfruttare lo slider in modalità completamente manuale
+ Guide e ruote di ottima fattura garantiscono assenza di intoppi e attriti in modalità Slider, ideale quindi anche per l’utilizzo video
+ Trasportabilità elevata grazie ad un peso totale di soli 3Kg
+ La batteria ricaricabile integrata nel controller consente di portarsi appresso meno materiale
+ La modalità Shoot-Move-Shoot garantisce che lo scatto remoto sia sincronizzato con lo spostamento

CONTRO
- I contatti di fine corsa sembrano fragili, meglio stare attenti nei trasporti
- In modalità Sliding il motore emette rumore meccanico, quindi nell’utilizzo in modalità video bisogna verificare che il microfono non catturi il disturbo

DA CONSIDERARE
| Il motore posto vicino alla testa può ostacolare la fotocamera in certe angolazioni

Matteo Maggioni

Ho 26 anni e ho frequentato ingegneria industriale presso il Politecnico di Milano. Appena posso mi trovate in giro nelle falesie e nei siti boulder di Lombardia e Svizzera. Fotografia e video sono passioni che coltivo da diversi anni. Mi piace scattare foto alle persone e lo stile che mi contraddistingue è il reportage.

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