Il martedì è il giorno preferito da Apple per gli aggiornamenti hardware "silenti" e quello di oggi ha interessato gli iMac. Pur essendo un rinnovo intermedio, di quelli che interessano solo la componentistica interna, si tratta di un passo avanti decisivo su molti aspetti.
Per prima cosa fa il suo debutto sui desktop all-in-one di Cupertino la nuova tecnologia Intel Haswell, che vuol dire prestazioni migliori e consumi ridotti. Il 21,5" ora parte dall'Intel Core i5 da 2,7GHz nella versione base per arrivare a quello da 2,9GHz in quella top di gamma e su questa, in opzione con +200€, si può avere anche un i7 da 3,1GHz. Tutte le CPU sono quad-core ed usufruiscono del Turbo Boost 2.0 per incrementare rapidamente le prestazioni fino al 25% in più in caso di necessità. Sul 27" si parte con un i5 quad-core da 3,2GHz, quello da 3,4GHz equipaggia la top di gamma e in opzione c'è un i7, sempre quad-core, da 3,5GHz. La RAM è da 8GB di base per tutti ma mentre il 21,5" può ospitare massimo 16GB (+200€) sul 27" abbiamo due slot in più raggiungendo i 32GB.
Un altro ambito in cui si registrano interessanti novità è quello grafico. Il 21,5" si poggia sulla recente Intel Iris Pro offrendo prestazioni che, a detta di Apple, sono nettamente superiori alla precedente soluzione. Per tutti gli altri Mac ci si basa su GPU NVIDA, la GeForce GT 750M con 1GB per il 21,5" top di gamma e la GTX 775M per il 27", con 1GB nella versione base e 2GB di GDDR5 in quella più costosa. Su quest'ultima, sempre in opzione con 150€ aggiuntive, si può anche installare la GTC 780M con ben 4GB di memoria dedicata. Su tutta la gamma abbiamo quindi il doppio di memoria video e processori aggiornati.
Purtroppo Apple non ha trovato la forza di osare sul Fusion Drive che rimane ancora una opzione da ben 200€ su tutta la gamma (per il modello da ~1,2TB). Senza di questo si ottiene il classico disco rigido da 1TB su tutti i computer, da 2,5" @5400 rpm sul 21,5" e da 3,5" @7200 rpm sul 27". Inutile sottolineare l'assurdità di questa scelta, consigliamo a tutti di valutare attentamente prima dell'acquisto se mettere almeno un Fusion Drive o, ancora meglio, un SSD pulito affidandosi ad archiviazione di massa esterna. In tutti i casi si registrano miglioramenti importanti anche su questo fronte dal momento che Apple parla di un 50% in più di prestazioni è presumibile che si sia adottata la soluzione già vista sui MacBook Air 2013 (recensione), ovvero di utilizzare il collegamento diretto sul BUS PCIe invece del classico SATA 3 da 6Gbps.
Altra grande novità riguarda la connettività senza fili grazie al Wi-Fi 802.11ac già presente su MacBook Air e nelle recenti basi AirPort Express e Time Capsule.
In ultima analisi andiamo a vedere i prezzi italiani e scopriamo un'altrettanto gradita novità: un taglio di 50€ su tutta la linea. L'iMac 21,5" base parte ora da 1.329€ mentre il 27" da 1.849€.
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