I MacBook possiedono 2 porte USB 3.0 e la stessa quantità si trova, più o meno, anche negli altri computer portatili. Generalmente sono sufficienti ma può capitare di dover collegare una terza o una quarta periferica e un HUB diventa strettamente necessario. Sulle postazioni stazionarie da scrivania è sempre meglio adoperare quelli alimentati che assicurano maggiore continuità e sicurezza, mentre per i portatili usati in mobilità si deve optare per soluzioni autoalimentate.
Inateck, azienda specializzata in periferiche hardware, ha realizzato un HUB abbastanza compatto (3x2x11cm) e molto leggero che consente di ottenere quattro porte da una sola, senza richiedere alimentazione aggiuntiva. Tre di queste sono disposte nell’area superiore mentre una è laterale, così da risultare frontale all’utilizzatore (a seconda della disposizione, ovviamente).
L’HUB che non dispone di alimentazione aggiuntiva deve concentrare i suoi sforzi nel bilanciare quella fornita dal BUS di sistema e i prodotti che lo mettono maggiormente in crisi sono i dischi autoalimentati da 2,5″. Ho provato a collegarne tre nelle porte superiori più una pendrive USB 3.0 (SanDisk Extreme) e vengono riconosciuti regolarmente tutti e quattro. Ovviamente questa è solo metà dell’opera perché il consumo energetico cresce quando i dischi vengono realmente utilizzati.
Ho provato ad avviare due copie incrociate di dati, utilizzando tutti e quattro i dispositivi e questo ha causato l’interruzione di uno dei processi (ma non lo scollegamento dalle unità). Poi ho attivato le copie progressivamente, dai dischi esterni a quello interno, ed ho così accertato che l’HUB regge correttamente fino a due dischi in uso simultaneamente oppure due più la pendrive.
In realtà si può spingere anche fino a tre dischi ma in questo caso una delle tre unità va un po’ in sofferenza e rallenta. La capacità di bilanciamento si è dunque dimostrata ottima, sopratutto perché nella situazione di criticità ha interrotto la copia ma non scollegato le unità.
Conclusioni
L’HUB 4 porte di Inateck è costruito con plastiche leggere e risulta maneggevole e pratico. La forma di parallelepipedo lo rende piuttosto semplice da trasportare e le porte sono ben distanziate. Oltretutto sono disposte sul lato lungo e le periferiche con spinotti larghi o i dongle esterni, come i decoder TV, non rischiano di urtare ciò che gli sta affianco. Per essere autoalimentato si è dimostrato molto efficiente nel gestire il massimo carico, andando ad interrompere eventuali processi di troppo senza scollegare le unità. Ha superato egregiamente i nostri test realizzati su un MacBook Air 11″ 2013. Ovviamente le prestazioni possono variare a seconda del computer in uso e, giusto per precisare, l’HUB viaggia alla velocità dell’USB 3.0 solo se la porta cui si collega è USB 3.0, ovvero funziona anche su USB 2.0 ma, ovviamente, a velocità ridotta. Il prezzo di vendita è un’attrattiva in più dato che attualmente si trova su Amazon a soli 16,99€.
PRO
Leggero e dalla forma regolare
Le porte sono ben distanziate
Offre quattro porte autoalimentate partendo da una sola
Regge fino a 2/3 copie simultanee a seconda dei dischi
Prezzo vantaggioso
CONTRO
L’estetica non è il suo punto forte