Recensione: Sigma 18-35 f/1.8 DC HSM Art, l’obiettivo che mancava

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Di questi tempi avrete sicuramente sentito parlare del nuovo corso di Sigma, affermazione nata in seguito alla presentazione delle linee Art, Sport, Contemporary, e confermata dalla resa dei recenti obiettivi. Il 35 f/1.4 ha fatto da apripista ed ha conquistato molti fotografi per la sua estrema qualità ad un prezzo ragionevole, ma Sigma ha dimostrato di saper andare dove altri non erano mai arrivati presentando il 18-35 f/1.8 DC HSM, primo zoom con questa luminosità, seppure adatto al solo formato APS-C.

Specifiche
Lunghezza focale 18-35mm (27-53mm equivalente)
Baionette Canon ED, Nikon F (DX), Sigma SA
Massima apertura f/1,8
Minima apertura f/16
Numero di lamelle 9 (arrotondate)
Elementi (gruppi) 17 (12)
Minima maf 0,28m
Peso 810 g
Dimensioni 121mm x 78mm
Diametro filtro 72mm

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L’obiettivo è disponibile con attacco Nikon, Canon, Sigma e si presenta con l’elegante estetica della serie Art, tutto nero con chiare serigrafie bianche e logo “A” impresso in una piccola placca circolare argentata. La qualità costruttiva è davvero eccellente ed appare solido e compatto come solo i migliori obiettivi sanno essere. Sul barilotto si alternano parti in metallo con altre in plastica rigida di buona qualità e le due ghiere sono davvero incredibili: scivolano via con una precisione millimetrica, non fanno alcun gioco e sono al tempo stesso morbide e consistenti.

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Lo zoom avviene internamente, il frontale non ruota e la messa a fuoco agli ultra suoni (HSM) è coadiuvata dalla scala delle distanze posta all’interno di una piccola finestrella. La ghiera compie solo 1/3 di giro per passare da 28cm ad infinito e, grazie alla sua precisione, la MAF manuale risulta estremamente comoda. L’asticella del peso si ferma sopra gli 800 grammi e la lunghezza senza petalo supera i 12 centimetri, per cui è richiesto un corpo di qualità per ottenere un buon bilanciamento. Si può montare su qualsiasi reflex APS-C ma per una migliore maneggevolezza è opportuno possedere almeno una 60D/70D in casa Canon – meglio la 7D – o le Nikon D7000/D7100. Di lato l’unico selettore fisico presente consente di passare da AF ad MF.

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Il 18-35 su un sensore APS-C standard offre lo stesso angolo di campo di un 27-52,5mm su Full Frame, che diventano 28,8-56mm su Canon per via dei sensori leggermente più piccoli. È uno degli zoom più corti che si trovano in commercio ma l’unico a mantenere una luminosità di f/1.8 su tutte le focali. Spesso si accosta ad uno zoom standard un fisso luminoso, specie su APS-C dove col buio anche un obiettivo f/2,8 può richiedere ISO troppo elevati per la resa dei sensori. In questi casi è facile che si scelga la lunghezza focale equivalente alla normale, quindi il Nikon 35 f/1.8 o il Canon 35 f/2, obiettivi che risultano pressoché inutili possedendo uno zoom come il Sigma 18-35 DC HSM Art che arriva a 35mm mantenendo l’apertura f/1.8. Il limite più evidente è nei ritratti, dove un equivalente 50mm non può rendere altrettanto bene di un 85mm o un 100mm. Certo, ci si può avvicinare di più ai soggetti, ma questo ne riduce spesso l’espressività, limita il nostro raggio d’azione e deforma i visi per via della prospettiva. Con uno zoom del genere si spazia dal ritratto ambientato al mezzo busto ma il meglio lo si ottiene nel reportage dove si hanno le più importanti lunghezze focali a disposizione: 28 / 35 / 50.

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La vignettatura a 18mm è presente a TA ma si riduce già a f/2,2 e a f/2.8 risulta minima, fino a sparire a f/4. Impostando la lunghezza focale a 24mm notiamo una caduta di luminosità un po’ più vistosa ad f/1.8 che si affievolisce rapidamente a f/2.8. A 35mm la vignettatura arriva più in profondità e a TA risulta invadente, ma è più diffusa, per cui già a f/2,2 è molto leggera e ad f/2.8 quasi invisibile.

vignettatura

Vignettatura | 18mm | 24mm | 35mm

Per quanto riguarda la distorsione l’obiettivo si comporta davvero bene con un difetto che inizia a barilotto a 18mm e finisce a cuscino a 35mm, ma sempre piuttosto contenuto. Le ultime edizioni di CameraRaw e Lightroom possiedono già gli automatismi per correggere ma procedendo manualmente ho identificato una distorsione correggibile con +6 a 18mm e -4 a 35mm mentre è quasi inesistente alla focale intermedia di 24mm.

distorsione

Distorsione per focali
Foto originali 18mm 24mm 35mm
Correzione Camera RAW distorsione +6 distorsione -0,5~ distorsione -4

Se i test finora riportati hanno dimostrato una buona resa, il grafico MTF faceva ben sperare anche sul fronte della nitidezza dal quale si preannunciavano prestazioni davvero interessanti per l’apertura e le lunghezze focali in gioco.

MTF

La prova con il grafico ISO12233 ha dimostrato prestazioni di elevata qualità a 18mm con una decadenza davvero minima sia sull’estero che in angolo. A 24mm andiamo molto bene al centro mentre per avere massima nitidezza ai bordi dobbiamo raggiungere f/4. Alla massima escursione di 35mm l’immagine è più soffice verso gli angoli, in modo particolare a f/1.8 ma anche fino ad f/4. Anche in questo caso le prestazioni si sono rivelate più che soddisfacenti, specie considerando che si tratta di un obiettivo zoom e che DxOMark ha certificato come T1.8 effettivo.

nitidezza

ISO12233 18mm 24mm 35mm
Apertura f/1,8 f/1,8 f/1,8
f/2,2 f/2,2 f/2,2
f/2,8 f/2,8 f/2,8
f/4,0 f/4,0 f/4,0

Altro aspetto da considerare valutando il Sigma 18-35 DC HSM Art è la Profondità di Campo. Sovente ci si riferisce al mondo dei sensori APS-C, e più in generale a tutti quelli inferiori al Full Frame, etichettandoli come incapaci di offrire lo stesso “sfocato” che ritroviamo nei classici zoom standard 24-70 f/2,8. In effetti questo era vero finché gli zoom più luminosi su APS-C rimanevano f/2,8, sapendo che la PdC si riduce insieme alla dimensione del sensore a parità di angolo di campo e distanza del soggetto (maggiori dettagli), ma Sigma ha letteralmente scardinato questo assunto con questo obiettivo che offre una PdC corrispondente grosso modo a quella di un f/2,68 su Full Frame. L’unico limite è che queste lunghezze focali, dal grandangolo al normale, non consentono di staccare più di tanto il soggetto dallo sfondo ma l’ambiente risulta molto tridimensionale.

Profondità di Campo

PdC 18mm 24mm 35mm
Apertura f/1,8 f/1,8 f/1,8
f/2,8 f/2,8 f/2,8
f/4,0 f/4.0 f/4.0

Visto che ci siamo siamo diamo un’occhiata anche al bokeh che si ottiene con le 9 lamelle arrotondate:

bokeh

Bokeh | f/1,8 | f/2,2 | f/2,8 | f/3,5 | f/4 | f/8 | f/11 | f/16

In ultima analisi sfruttiamo il focus chart per evidenziare eventuali problemi di aberrazione cromatica. I test sono stati eseguiti su tre lunghezze focali (18, 24, 35) e due aperture (f1,8/f4,0) e la quantità di CA evidenziata si è dimostrata molto semplice da correggere con Lightroom in modo del tutto automatico.

focus

Aberrazioni cromatiche | 18mm | 24mm | 35mm

voto 4,5Conclusioni

Dopo quasi un mese in compagnia di questo obiettivo devo dire di esserne veramente soddisfatto. L’ho utilizzato sia sulla piccola 100D (recensione) che sulla 70D, dove risulta più equilibrato in termini di ergonomia. Durante l’uso si è dimostrato sempre pronto e la messa a fuoco sufficientemente rapida. È certamente una lente che mancava nel panorama APS-C, una che rappresenta un deciso freno verso il Full Frame per chi cerca qualità, luminosità e ridotta PdC, insieme alla crescente qualità dei sensori. Sigma si è trovata una nicchia davvero interessante con questo 18-35 f/1,8 e la soddisfa non solo nei numeri ma anche nei fatti, con un obiettivo di elevata qualità sotto ogni punto di vista: costruzione, fuoco, ghiere, ottica. Il peso e la lunghezza possono renderlo troppo importante per dei corpi APS-C entry-level, ma non sono certamente quelli i suoi compagni ideali. Si fatica davvero a trovare qualche elemento da inserire nella colonna dei contro, qualcuno dice che manca la stabilizzazione ma per le focali in gioco e con questa apertura sarebbe stata sostanzialmente un di più, un inutile aggiuntiva su costi, dimensione e peso. Forse avrebbe offerto una marcia in più per il video a mano libera ma Sigma ha fatto bene a localizzarlo in un range di prezzo alto ma comunque basso per la qualità in gioco. Essendo unico si sarebbe potuto osare con il prezzo ma il Sigma 18-35 DC HSM Art si compra a meno di 800€ con garanzia italiana di 3 anni della Mtrading, una cifra decisamente interessante in relazione all’apertura ed alla qualità. Si tratta senza mezzi termini del nuovo punto di riferimento per gli zoom normali nel settore APS-C. L’unico aspetto dove si sarebbe potuto fare di più è nella tropicalizzazione, qui assente.

PRO
+ Costruzione eccellente
+ Design raffinato
+ Ghiere fluide e molto precise
+ Scala distanze a vista
+ Distorsioni ed aberrazioni contenute
+ Elevata nitidezza al centro con tutte le focali
+ Caduta ai bordi minima a 24mm,  leggermente pronunciata a 35mm
+ Rapporto prezzo/qualità vantaggioso
+ Messa a fuoco nella media

CONTRO
- Un po’ corto
- Non è tropicalizzato

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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