Mentre le compatte tradizionali faticano a vendere, quelle destinate ad un mercato prosumer stanno vivendo una seconda giovinezza. Dopotutto abbiamo sempre lo smartphone con noi e se proprio destiniamo altro spazio ad una fotocamera questa deve avere quel che si dice una marcia in più. Le mirrorless piacciono ma possono spaventare chi non è intenzionato a farsi un parco ottiche e preferisce avere un unico prodotto compatto e in grado di offrire una buona escursione focale. In questo segmento sta facendo incetta di consensi la Sony RX100 (recensione) che oggi si trova ad un prezzo concorrenziale per via della successiva RX100 MkII. Olympus vi si inserisce con prepotenza e convinzione con la sua ultima nata, la Stylus 1.
La prima cosa che colpisce è il suo look, con linea che mantiene il fortunato stile vintage ed una struttura che ricorda quasi una reflex. Abbiamo una bella impugnatura, controlli fisici evoluti e ben distribuiti, nonché un ampio mirino elettronico a completare un quadro strutturale alquanto positivo. All'interno campeggia un sensore retroilluminato che è quasi la metà di quello della RX100, essendo da 1/1,7", ma racchiude tutta l'esperienza di Olympus con i sensori di piccolo taglio e promette meraviglie con i suoi 12.800 ISO di sensibilità massima disponibile.
Molto ben progettati anche display è mirino, il primo è un'unità orientabile da 3" con 1 milione di punti mentre il secondo è derivato direttamente dalla E-M5 (recensione) ed ha ben 1,44 milioni di punti. Non manca la connessione Wi-Fi per il controllo remoto e la condivisione delle fotografie, ma l'aspetto che attira maggiore interesse è tuttavia un'altro: l'obiettivo.
All'interno della Olympus Stylus 1 vi è uno zoom 28-200mm che offre una luminosità costante di f/2,8 a tutte le focali e che comprende una stabilizzazione ottica. Si tratta di una escursione notevole ma il pregio maggiore è proprio nell'ampia apertura mantenuta anche a 200mm. Ma non finisce qui perché all'interno vi è anche un filtro ND in grado di oscurare fino a 3 stop, permettendoci quindi di scattare più facilmente a tutta apertura per giocare sulla PDC (profondità di campo). La macchina è molto completa ma è l'obiettivo l'elemento predominante, soprattutto considerata la compattezza del corpo. Ma per ottenere un tele così spinto con questa apertura e dimensioni contenute è stato necessario utilizzare un sensore non troppo ampio ed è questo l'unico elemento debole della catena se si pensa che dovrebbe offrire prestazioni simili a quello della XZ-2 (recensione).
Con componentistiche così complete non stupisce il prezzo, che dovrebbe essere di poco inferiore ai 700€.