Recensione: Fujifilm X-M1, la più piccola mirrorless di casa con sensore X-Trans

xm1-front

Oggi proponiamo, per la prima volta su SaggiaMente, la recensione di una Fujifilm. La XM-1 è il modello più abbordabile della casa con sensore X-Trans ed ha una serie di caratteristiche molto interessanti. Abbiamo avuto in dotazione sia l’ottimo 18mm f/2 (28mm equivalente) che il 16-50 f/3.5-5.6, su cui offriremo delle considerazioni generali durante la recensione.

xm1-top

Caratteristiche Principali

Il sensore è quello che siamo abituati a vedere nelle Fujifilm serie “X” e offre un buon numero di megapixel senza strafare, sono 16, disponibili con una gamma di sensibilità da 200 a 6400 ISO in RAW, mentre le estensioni 100, 12800 e 25600 sono solo in JPG. Da segnalare il display orientabile, che in mancanza di mirino è molto utile, e la doppia ghiera, una orizzontale superiore e una verticale posteriore.

xm1-size

Corpo ed ergonomia

La X-M1 è una mirrorless molto compatta, con il 18 f/2 ho trovato una portabilità elevata e si può veramente dimenticare (in senso positivo!) di averla al collo. Con il 16-50, ottica in kit, le dimensioni ovviamente aumentano ma sono comunque ridotte considerando la versatilità di questa lente. Si utilizza anche con una mano, ma sempre preferibilmente con due, soprattutto per poter orientare efficacemente lo schermo quando la si guarda dall’alto verso il basso. Non risulta sbilanciata, grazie alla leggerezza degli obiettivi (il 16-50 è in plastica, attacco compreso, mentre il 18 è in metallo ma molto compatto), nonostante ciò non si ha mai la sensazione di avere tra le mani qualcosa di poco curato o cheap. La sensazione delle finiture e dei materiali è buona, il design è sicuramente apprezzabile e anche il rivestimento in similpelle fa la sua figura.

xm1-display

Display

Aspetto importante in una mirrorless senza mirino è il display, in questo caso da 3″ e 920k punti. Buona la luminosità e l’angolo di visuale, consiglio di aumentare la luminosità manualmente e lasciarla sempre vicina al massimo, può rendere l’immagine più luminosa di quella effettivamente fotografata ma è necessario mantenere una buona leggibilità. Per avere l’esatta luminosità della scena è meglio tenere l’istogramma in tempo reale a schermo.

xm1-ghiere

Controllo, impostazioni, menu

Il maggior pregio della X-M1 è la presenza di due ghiere, molto utili in qualsiasi situazione per gestire contemporaneamente l’apertura e la velocità di scatto. Quella sul retro può anche essere premuta ed ha la funzione di selezionare. Quando montiamo un obiettivo fornito di ghiera dei diaframmi, come il 18 f/2, possiamo utilizzare quest’ultima e, di fatto, avere anche abbondanza di selettori rispetto a quelli che effettivamente servono. Sicuramente un controllo ben congegnato per un corpo di queste dimensioni. Sempre dall’immagine qui sopra potete notare il pulsante fntenendolo premuto possiamo modificare velocemente le preferenze tra una serie di opzioni, decisamente complete.

xm1-menu_fn

Forse si sente la mancanza di un fn2 ma non è un dramma, la configurazione che preferisco è con il tasto fn impostato su ISO e il pad direzionale per le altre funzioni. La parte anteriore è senza pulsanti, sarebbe stato comodo posizione un eventuale secondo tasto funzione in questa zona, facilmente raggiungibile con l’impugnatura standard anche ad una mano.

xm1-menu_iso

L’Auto-ISO è funzionale e permette di selezionare anche la velocità di otturatore minima, però non ho trovato la possibilità di farla variare in rapporto alla focale. Il menu rapido è decisamente utile in quanto diminuisce drasticamente il numero di volte in cui entreremo nel menu standard.

xm1-menu_q

Non mancano tutte le impostazioni manuali e la classica ghiera PASM, con una serie di controlli gestiti automaticamente per gli utenti meno esperti. Tra le dotazioni software troviamo il Focus Peaking, che ormai non manca in quasi nessuna mirrorless. Per chi non lo conoscesse si tratta di una funzione che permette di evidenziare a display le zone a fuoco, semplificando molto la MAF manuale. Qui sotto potete vedere come si presenta su X-M1 direttamente da un video di Fujifilm.

La visibilità delle zone a fuoco non è perfetta in situazioni di forte luce esterna, ma è comunque utilizzabile.

Wi-Fi

Questa è la prima fotocamera che recensisco dotata di Wi-Fi per condividere le foto con smartphone e tablet, vediamo come funziona.

Wi-Fi_Fuji

Sul campo (nel vero senso della parola!) funziona bene e velocemente, basta rivedere la foto che vogliamo inviare, dopo aver premuto il tasto Wi-Fi scegliamo se inviare un’immagine da sola o sceglierne altre (con limite a 30 foto o 2GB), poi diamo l’ok e viene creata una rete Wi-Fi che dobbiamo trovare con l’iPhone (o Android). Una volta collegati alla Wi-Fi della X-M1 basta entrare nell’applicazione PhotoReceiver di Fujifilm e inizierà il download. Possiamo scegliere in che qualità inviare le foto, anche a 16Mp, cioè piena risoluzione (ovviamente in JPG). Preferibilmente selezioniamo l’opzione 3M che invia immagini compresse a 3Mpx di ottima qualità per l’utilizzo su smartphone e condivisione. Il tempo di attesa, anche per la piena risoluzione, è di pochi secondi. Ho utilizzato diverse volte il trasferimento tramite Wi-Fi, per condividere rapidamente gli scatti con gli amici sia tramite e-mail che social network, veramente ben fatto, veloce e utile. Unico appunto riguarda il timeout di connessione, a volte se ci mettiamo troppo tempo a collegarci alla rete Wi-Fi creata dalla fotocamera ed entrare nell’App la connessione termina e dobbiamo ripetere l’operazione, ma dopo 2 volte abbiamo la rapidità necessaria per risolvere questo inconveniente.

AF, metering

Sono 49 le aree AF selezionabili, più che sufficienti per comporre senza vincoli di posizione la nostra scena. Troviamo una serie di opzioni molto complete, come il riconoscimento dei volti, il tracking, l’AF singolo o continuo, tutte derivate dalle fotocamere di livello superiore assicurando un funzionamento più che soddisfacente.

Af_fuji

La velocità e affidabilità dell’AF è più che buona, l’unico problema l’ho avuto mettendo a fuoco in situazioni medio-ravvicinate quando l’obiettivo della MAF risultava ristretto, ad esempio l’occhio in un ritratto ravvicinato, anche selezionando l’area AF più piccola a volte la messa a fuoco ricadeva sul sopracciglio. Però, per essere onesti, è un difetto praticamente presente in ogni fotocamera e può capitare anche con alcune Reflex. Auspico delle innovazioni in questo senso, magari introducendo un punto AF che sia, appunto, quasi puntiforme così da risultare più efficiente in situazioni come queste (le Panasonic lo hanno e si chiama proprio messa a fuoco precisa). Riguardo al metering non ho particolari appunti, è ben calibrato e presenta le classiche modalità multi, average e spot dove la prima è di gran lunga la più utilizzata (nel mio caso), come potete vedere supera bene la prova del gatto in controluce.

Fuji_metering

Sia luci che ombre sono recuperabili, nonostante la condizione di controluce molto evidente.

Qualità d’immagine

La X-M1 condivide il sensore con le sorelle maggiori, dotato della tecnologia X-Trans offre un dettaglio molto buono grazie all’assenza del filtro low-pass. Nonostante ciò non si occorre nel moiré grazie ad una disposizione casuale del filtro a mosaico. La resa ISO è molto buona, possiamo notarlo da un dettaglio (al 100%) del test del gatto, scattata a 400 ISO con il 18mm f/2 a tutta apertura.

ISO400_GATTO

Da sottolineare che si tratta di un crop al 100% di una foto a ISO 400, pesantemente recuperata sia sulle luci che sulle ombre e scattata a tutta apertura con una lente molto luminosa. Praticamente qualunque fotocamera e lente si comportano bene in situazioni ottimali, ma qui notiamo una buona definizione con rumore molto contenuto nonostante la situazione tutt’altro che ottimale. Anche il 18mm f/2 si dimostra un obiettivo fantastico, con il campo di visuale equivalente a circa 28mm e grazie alla sua compattezza è un must-have per gli appassionati di street photography e non solo.

16_50-chiuso

Abbiamo provato anche la lente in kit, con il corpo in plastica (attacco compreso). Non trasmette certo un senso di robustezza, però è estremamente leggera e anche moderatamente compatta considerando l’escursione focale. Trovo molto interessante la scelta del 16mm come focale minima, in quanto offre ben 24mm equivalenti e non 27-28mm dei 18-55 a cui siamo abituati. Sicuramente un’ottima lente kit, ma è da considerare l’acquisto di un fisso luminoso per sfruttare al meglio le doti di compattezza e qualità della X-M1.

xm1-liveview

Ora è il momento del test ISO, notare bene che il valore di 100 è disponibile solo scattando in JPG, come anche 12800 e 25600, e non sono stati inseriti per questo nella tabella riepilogativa.

File Sensibilità
JPG 200 400 800 1600 3200 6400
RAW 200 400 800 1600 3200 6400

Test_iso_200_jpg

La resa ad alte sensibilità è buona, ISO 3200 è sicuramente utilizzabile mentre 6400 è il limite anche per le immagini destinate al web o alla stampa ridotta. Notiamo anche che in JPG la riduzione rumore è di buona efficacia, ma consiglio di lasciarla su bassa o media se vogliamo preservare maggiori dettagli.

Batteria, memoria, collegamenti

La batteria è, secondo gli standard CIPA, capace di 350 scatti, in linea o di poco superiore alla media nella categoria. Come spesso capita nell’uso normale si fanno molte più foto, ma è un parametro utile nella comparazione. È decisamente improbabile rimanere a corto di batteria durante una giornata di scatti anche intensa, l’importante è limitare l’uso del flash considerando anche l’ottima resa ISO e la presenza di uno stabilizzatore molto buono (negli obiettivi “OIS” come il 16-50).

xm1-battery

Il vano SD è insieme alla batteria, un po’ scomodo se montiamo la fotocamera su cavalletto, ma visto il tipo di corpo non c’è da lamentarsi troppo. Sul lato troviamo anche un attacco USB 2.0 e una porta mini HDMI.

Conclusioni

La Fujifilm X-M1 è una fotocamera molto valida e condivide lo stesso DNA delle sorelle maggiori, anche dell’ammiraglia X-PRO1. Le mancanze, come il mirino, si fanno ovviamente sentire ma sono ben equilibrate dalla riduzione di peso, ingombro e prezzo. La disponibilità di un parco ottiche di qualità e la volontà di Fuji di continuare a proporre nuovi obiettivi è un fattore che va tenuto in considerazione in fase di acquisto. Come, però, va tenuta in considerazione l’uscita della X-A1 che condivide la stessa estetica ma è equipaggiata da un sensore più classico, con filtro low-pass e schema Bayer, sempre APS-C e da 16 Mpx. Il voto di 4 stelle rispecchia in pieno le buone caratteristiche del prodotto, però ho dovuto tenere conto del posizionamento di prezzo, circa 200€ più elevato rispetto la sorellina X-A1. Sicuramente il sensore X-Trans è ottimo e ormai si è raggiunto un livello molto buono di compatibilità con il motore di Camera RAW (Lightroom e Photoshop) ma l’attrattività della X-M1 è sicuramente ridotta una volta presentata la più economica X-A1. Per approfondire potete confrontare alcuni scatti delle due fotocamere in questo articolo di fujirumors, ricordando che tutte le caratteristiche, a parte il sensore e il rivestimento similpelle, sono identiche.

PRO
+ Corpo compatto, leggero e con buone finiture
+ Ottimi controlli manuali e doppia ghiera
+ Ottima definizione d’immagine e qualità generale fino ad ISO 3200
+ Funzione Wi-Fi realmente utile e usabile
+ Schermo orientabile utile per avere tutto sotto controllo in qualsiasi posizione

CONTRO
- ISO 100, 12800 e 25600 disponibili solo in JPG

DA CONSIDERARE
| La zona anteriore poteva ospitare un utile secondo tasto funzione
| La X-A1 ha un livello qualitativo simile ma ad un prezzo inferiore

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.