Troisi: Chell ch’è stato è stato… basta, ricomincio da tre…
Arena: Da zero!…
Troisi: Eh?…
Arena: Da zero: ricomincio da zero.
Troisi: Nossignore, ricomincio da… cioè… tre cose me so’ riuscite dint’a vita, pecché aggia perdere pure chest? Aggia ricomincià da zero? Da tre!

Il dialogo appena riportato è tratto dal noto film di Massimo Troisi Ricomincio da tre che, credo, abbia visto la maggior parte di noi. Mi è balzato subito in mente quando ieri notte ho scoperto che Tapbots aveva rilasciato la terza versione del suo celeberrimo client Twitter, Tweetbot, non come aggiornamento per chi possiede già la versione 2, ma come nuova app a € 2,49 come prezzo lancio.

Credo che tale decisione sia stata presa sia a causa della scarsità dei token che Twitter concede agli sviluppatori dei client alternativi sia dai mesi di lavoro che ha richiesto la riprogettazione in toto dell’app per uniformarsi al nuovo stile e alle nuove funzioni di iOS 7. Tapbots, dunque, ha ricominciato da zero o da tre?

La prima cosa che balza immediatamente anche all’occhio meno attento é il cambio radicale dell’interfaccia grafica: niente più gradienti scuri, niente più bottoni spessi e in rilievo e niente più fronzoli: tutto é stato appiattito e le due uniche tonalità presenti sono il bianco, che predomina in ogni schermata, e il nero. Le icone sono state stilizzate in stile iOS 7 e a volte risultano di difficile individuazione.

Persino la schermata di configurazione é decisamente più minimale tanto da risultare confusionaria: il font bianco su fondo azzurro tende a destabilizzare anche l’occhio più allenato, nonostante si limiti unicamente ad importare le credenziali di accesso degli account

Dopo aver autorizzato il proprio account Twitter, l’app si preoccuperà di mostrarci due schermate che ci introdurranno all’utilizzo della nuova app: con un tap prolungato su link e avatar si aprono dei menu contestuali per le operazioni veloci e con uno swipe verso sinistra su un tweet si visualizzano le informazioni su di esso e tutte le reply se inserito in una conversazione. Niente più triplo tap per le repliche veloci e niente più swipe verso destra per visualizzare le conversazioni in maniera pulita. Due mancanze che per le mie abitudini sono incolmabili, visto che, tra l’altro, la nuova versione per iPad non é ancora arrivata e quella vecchia utilizza gli altri meccanismi. Fortunatamente é rimasta la possibilità di modificare gli ultimi due tab in basso con le opzioni che ci risultano più utili semplicemente premendo per qualche secondo sulle icone.

Infine, non si può non notare l’estrema somiglianza di Tweetbot 3 con il suo concorrente Twitterrific: a parte la barra degli strumenti inferiore, sembra di trovarsi innanzi alla stessa app. Inoltre, non può che risultare fastidioso sia il dover reimpostare le preferenze per le notifiche degli account, sia la regolazione della grandezza del font che avviene tramite la funzionalità di carattere dinamico di iOS 7, costringendoci così a cambiare le dimensioni dei caratteri a tutto il sistema.

Conclusioni

Tweetbot, dunque, ricomincia da zero: sembra di essere tornati alla prima versione dell’app che riscosse molto successo al lancio. Sono passati tre anni da allora, ma tutta la strada fatta é andata persa in nome dell’estrema semplificazione di funzionalità e interfaccia. Flat significa piatto, non povero. Tuttavia, non me la sento di dare un voto troppo basso, visto che, solitamente, Tapbots aggiorna le proprie app velocemente e con le migliorie richieste dai propri utenti. Staremo a vedere.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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