OCZ in bancarotta, se la compra Toshiba per i suoi SSD

Nel primo anno del boom degli SSD consumer, OCZ aveva assestato un colpo da maestro con il riuscitissimo Vertex 2. Quell’unità aveva venduto tantissimo in tutto il mondo ed era la prima ad offrire ottime prestazioni ad un prezzo contenuto. Dalla nostra ricerca condotta nel 2012 abbiamo scoperto che moltissimi nostri utenti si erano affidati ad un Vertex 2 ma ancora di più aveva scelto il terzo modello, fiore all’occhiello di una nuova tecnologia di controller. Ben 5 delle prime 10 posizioni erano di OCZ ma le vendite del quarto modello di Vertex non sono cresciute come ci si aspettava.

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Un player importante si stava facendo largo nel 2012, lo stesso che ha giocato così bene le sue carte da essere leader nel mercato consumer nel 2013. Ci riferiamo a Samsung, che ha fatto un splendido lavoro con l’830 e che è riuscito a migliorarsi con la triade di 840 (scopri le differenze con i modelli PRO ed EVO). Il mercato degli SSD è piuttosto ricco ma ormai si sono ridotti i margini e il numero di aziende che riescono a realizzare dei modelli vincenti si sta restringendo con il tempo. OCZ si è messa in cattiva luce con un balzello di produzione sul Vertex 2, che ha causato del malcontento diminuendo le prestazioni, e poi ha continuato a perdere terreno su Samsung e gli altri sia nel 2012 che, ancor di più, nel 2013. Ha subito un calo del 70% delle vendite e questo ha causato grossa perdita di liquidità e, infine, la bancarotta.

Tutte le risorse e i cespiti sono stati ora acquisiti da Toshiba, che conta di finalizzare al più presto l’accordo. Grazie a questa mossa il gigante informatico che produce già NAND Flash ed SSD per alcuni costruttori, inclusa Apple, potrebbe riuscire ad uscire dal mercato OEM per arrivare in forze su quello consumer. Questa è la fine per OCZ ma il suo know-how potrebbe presto rivivere all’interno di una nuova linea SSD di Toshiba.

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Foto: SSD Toshiba all’interno di un MacBook Air.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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