Fleksy per iOS, prove tecniche di tastiere di terze parti

Da tanti anni su Android è disponibile una libertà di scelta che da sola per alcuni può addirittura “valere il prezzo del biglietto”: quella di adottare tastiere di terze parti in luogo di quella offerta da Google come predefinita. Un’opportunità sfruttata sia dagli OEM come Samsung sia da piccole e grandi software house. Pensiamo alla popolarissima SwiftKey, ad esempio, o a Swype di Nuance che spesso viene preinstallata direttamente sugli smartphone (sempre qui l’esempio è Samsung, che la propone come alternativa alla sua tastiera). Chiunque può crearsi una propria tastiera e renderla disponibile, gratis o a pagamento, tramite il Play Store. Nulla ci impedirebbe di creare una SaggiaTastiera, se lo volessimo e soprattutto sapessimo fare.

Su iOS non si può dire lo stesso, purtroppo: che la si ami o la si odi, la tastiera di sistema di iOS è l’unica finora ammessa e concessa da Apple, con le varie conseguenze e gli strafalcioni automatici che sappiamo (quelle su Android non sono però immuni dal fenomeno, beninteso; sono spesso più accurate ma non infallibili). Nel corso degli anni si è più volte parlato di una possibile apertura da parte della società di Cupertino, mai concretizzatasi. Tuttavia si inizia a intravedere qualche crepa in questo grande muro. Ciò grazie a Fleksy, recentemente venuta alla ribalta per il suo design e le funzionalità e che ha iniziato lo scorso anno il suo percorso su iOS come mini-applicazione di scrittura, prima di sbarcare anche su Android sotto forma di tastiera vera e propria alcuni giorni fa.

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Attraverso un Software Development Kit, i suoi produttori danno la possibilità alle altre apps di integrarla direttamente, scavalcando così la restrizione posta da Apple a livello di sistema operativo/Store. Per usufruirne, basta sceglierla all’interno delle impostazioni della specifica applicazione. A inaugurare questo nuovo corso ci sono 4 prodotti: Blindsquare, GV Connect, Launch Center Pro e Wordbox. Altre arriveranno nel corso dei prossimi tempi, fornendo così agli utenti una migliore e più omogenea esperienza d’uso. L’accesso all’SDK non è libero, ma va richiesto dallo sviluppatore e poi approvato da quelli di Fleksy. Una volta ottenuto il via libera, l’app interessata potrà fornire la tastiera gratuitamente o tramite acquisto in-app.

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Image from The Verge.

Riuscirà Fleksy nell’obiettivo di fornire alla sua maniera una tastiera virtuale alternativa per iOS, arrivando magari a convincere Apple ad allentare la presa? Ci vorranno tempo e pazienza, sempre posto che a One Infinite Loop decidano di abbozzare. Non sorprenderebbe se decidessero di modificare ad-hoc le regole di approvazione delle apps sullo Store per stroncare sul nascere questo potenziale business, già in passato non si sono posti questioni morali nel farlo per altre situazioni. Da parte nostra, auguriamo fortuna e successo a Fleksy per la coraggiosa iniziativa intrapresa, auspicando che “pesi massimi” come SwiftKey possano interessarsi in modo da creare una sana competizione come su Android.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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