L’anno scorso Sony ha portato a segno un colpo molto ben riuscito nel settore delle compatte prosumer grazie alla RX100. Un tempo eravamo sommersi dall’offerta di fotocamere punta e scatta con sensori da 1/2,3″ ma, come spesso ripetiamo, l’avanzata degli smartphone ha quasi completamente cancellato questo segmento. Oggi chi è interessato ad una compatta cerca una qualità nettamente superiore ed è per questo che si sono diffuse maggiormente le soluzioni con sensori più grandi, da 1/1,7″ o 2/3″. In questo mercato spumeggiante ma parzialmente carente di novità è arrivata Sony con una fotocamera piccola come le altre ma con sensore da 1″. Grazie a questa rivoluzione, accompagnata da un valido obiettivo Zeiss, ha ottenuto l’onore di reginetta delle compatte ed anche un voto molto positivo nella nostra video recensione. Quando si tratta di novità Sony non è seconda a nessuno e quest’anno non ha smesso di innovare in questo segmento presentando l’evoluzione RX100 M2. Le caratteristiche basilari del prodotto sono rimaste invariate, dopotutto continua ad essere un successo già così, ma sono stati apportati numerosi miglioramenti al progetto, ottenendo così una fotocamera ancora più matura e completa.

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Caratteristiche di base

Il grande sensore da 20MP è il punto di partenza e nella Sony RX100 M2 rimane della stessa dimensione da 1″ ma guadagna la retroilluminazione. Si tratta di fatto del più grande sensore BSI mai progettato. L’obiettivo è lo stesso Carl Zeiss 28-100mm f/1.8-4,9 stabilizzato, in grado di offrire una buona escursione ed un’ottima luminosità a 28mm, mentre il corpo è sostanzialmente inalterato nelle forme. Tra le aggiunte il display inclinabile, il modulo Wi-Fi/NFC integrato, la slitta accessori ed una gamma di sensibilità espansa fino a 12.800 ISO.

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Corpo ed ergonomia

Pur rimanendo particolarmente compatta il display inclinabile ha causato un leggero aumento dello spessore, che passa da 35,9 a 38,3mm. Di fatto non si tratta di una grande differenza, sono meno di 3mm, e si ha il grande vantaggio di poter inclinare lo schermo per inquadrature più comode e per contrastare fastidiose sorgenti di luce diretta. L’ergonomia continua a non essere un punto di forza dal momento che la superficie frontale è completamente piatta, senza un minimo di impugnatura. Si possono appoggiare le dita intorno alla sporgenza dell’obiettivo ma il peso di 281 grammi (aumentato rispetto i precedenti 240) si fa sentire, rendendo l’utilizzo ad una mano leggermente scomodo. Sotto questo punto di vista ha tutti i vantaggi e svantaggi di una vera compatta, facile da trasportare anche in tasca e al tempo stesso non particolarmente comoda da impugnare, ma la costruzione è davvero molto solida e qualitativamente ineccepibile. Intorno all’obiettivo è presente un anello che ha funzionalità diverse a seconda del modo di scatto impostato, passando dai parametri nei modi manuali e a priorità, allo zoom in quelli automatici. Le si può anche associare un parametro personalizzato e in modalità fuoco manuale consente di gestire la messa a fuoco.

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Display

Lo schermo basculante è uno dei principali punti di novità di questa edizione ed il suo vantaggio è piuttosto concreto. Data soprattutto l’assenza di un mirino, la possibilità di inclinare il display diventa una grande comodità. La diagonale è sempre di 3″ così come la risoluzione di 1,2 milioni di punti e la tecnologia White Magic che consente di ottenere immagini più brillanti. Leggibilità e definizione sono particolarmente apprezzabili e la luminosità automatica reagisce abbastanza bene in ogni circostanza. Per i casi in cui vi sia luce ambientale particolarmente intensa vi è anche il modo “Tempo Soleggiato” che porta la brillantezza al massimo per consentire una buona lettura anche sotto luce diretta. Display basculante significa inclinazione verso l’alto o verso il basso ma anche impossibilità di auto-ripresa. Tuttavia non ci possiamo lamentare perché incernierandolo lateralmente il corpo sarebbe diventato molto più ingombrante. Semmai una carenza che si nota è l’assenza del touch screen. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine con molte altre fotocamere e viene quasi istintivo puntare il dito per determinare la messa a fuoco o per inserire la password della rete Wi-Fi, peccato che questa caratteristica non sia presente.

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Controllo ed impostazioni

Nella parte superiore scorgiamo la ghiera dei modi di scatto che include l’automatico, automatico superiore (che determina da solo la migliore scena da impostare), i metodi PASM, MR (che corrisponde ad un metodo personalizzato dall’utente), filmato, panorama e scene. Più avanti il piccolo pulsante di scatto a doppia corsa, intorno al quale è presente un selettore per controllare lo zoom, il quale risponde sempre con la stessa velocità di movimento (non aumenta premendo di più e non va lentamente se lievemente sollecitato). Sempre in cima si trova il piccolo pulsante on/off che include un piccolissimo LED di notifica che si accende per un istante segnalando l’accensione.

La zona posteriore non subisce alcuna modifica e riprende la classica struttura con ghiera/pad direzionale, ai cui estremi sono disposti quattro tasti operativi. Poco più in alto, più o meno in prossimità del pollice, si trova il pulsante rosso per la registrazione video, accessibile con qualsiasi modo di scatto. L’anteprima dell’esposizione è in tempo reale e i filmati possono essere registrati anche in manuale, sia in AVCHD che in MOV, con qualità fino al FullHD a 50fps @ 28Mbps.

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Come per il precedente modello le operazioni di modifica sui parametri si possono eseguire sia con i controlli fisici disponibili che tramite il quick menu, attivabile con il pulsante Fn. Questo mostra una serie di icone, una per ogni parametro, con un elenco completamente personalizzabile dall’utente, fino ad un massimo di sei funzionalità diverse. La ghiera posteriore comanda il principale parametro a secondo del modo attivo e permette l’accesso a quattro scorciatoie utilizzandola come un pad direzionale. In alto si modificano le info visibili sul display, a destra il flash, in basso la compensazione di esposizione e a sinistra il modo di avanzamento. Come si può notare non ci sono accessi diretti per ISO o bilanciamento del bianco ma le frecce direzionali possono anche essere personalizzate (non tutte). Io ad esempio ho inserito la sensibilità al posto del flash, che mi interessa meno, ed ho posizionato il bilanciamento del bianco insieme ad altre funzioni, come la messa a fuoco, in corrispondenza del tasto Fn. Per quanto riguarda il tasto centrale del pad può anche essere personalizzato ma di base ha l’ottima funzione di attivare rapidamente il tracking AF quando il metodo è impostato su multipla, così da poter ottenere una messa a fuoco più precisa anche lavorando con AF completamente automatico. Non è proprio come lo spot flessibile, che si può comunque attivare a discrezione dell’utente, ma consente di scegliere facilmente il punto di messa a fuoco e reinquadrare senza problemi, pur mantenendo il riconoscimento dei volti che non funziona con il metodo spot.

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L’anello sul barilotto dell’obiettivo, se impostato su standard, può essere usato per il secondo parametro in modalità manuale mentre duplica il parametro principale nei modi programmati e lo zoom in quelli automatici. Purtroppo non funziona da compensazione di esposizione in P-A-S ma si può anche assegnargli una specifica funzione dal menu, che rimarrà invariata con ogni modo, scegliendo tra: compensazione esposizione, iso, bilanciamento del bianco, stile personale, effetto immagine, zoom, velocità otturatore, diaframma o niente. Tutto sommato funziona bene ma sarebbe stato preferibile che di default nei metodi semi-automatici controllasse direttamente la compensazione di esposizione. La stessa è comunque facilmente attivabile con una pressione in basso del pad direzionale.

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Il menu è organizzato in modo molto chiaro e preciso, con sezioni divise in pagine. Vi si trovano una grande quantità di personalizzazioni dei controlli fisici, come già descritto, e tutte le impostazioni sono facilmente localizzabili. In basso, vicino al tasto di accesso per la riproduzione, vi è un punto interrogativo che abilita delle istruzioni semplici su come ottenere il massimo dalla nostre fotografie. È una via di mezzo tra una guida in linea ed un manuale fotografico, molto essenziale ma potenzialmente utile per i neofiti. Per tutti gli altri potrebbe essere superfluo e per questo sarebbe stato utile prevedere nel menu la possibilità di assegnarli una funzione specifica: sarebbe stata la posizione perfetta per la sensibilità, ad esempio.

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Qualità d’immagine

Con le altre fotocamere compatte la RX100 M2, così come la precedente RX100, non può neanche confrontarsi in termini di qualità d’immagine. Il sensore da 1″ la posiziona su una categoria completamente diversa al punto che può essere paragonata ad una buona reflex APS-C. Il test sul sensore di DxOMark ha evidenziato un’ottima gamma dinamica ed un’altrettanto valida profondità colore, con l’unico tallone d’Achille nella resa ad alti ISO. Dopotutto la differenza di dimensione del sensore è piuttosto pronunciata e già questi risultati rappresentano un vero e proprio primato, nettamente superiore alle mirrorless di Nikon che pure utilizzano sensori da 1″.

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Le fotografie catturate dalla Sony RX100 M2 sono davvero incredibili, specie considerando che si tratta di una compatta. Rispetto la prima edizione il profilo immagine standard è un po’ meno inciso, offrendo un look più naturale, ma mantiene i dettagli in modo superbo. I colori sono ricchi, profondi e saturi al punto giusto per ottenere immagini brillanti ma al tempo stesso realistiche. Particolarmente riuscito è lo sviluppo JPG on camera il quale riesce a ripulire in modo egregio il rumore anche a 12.800 ISO (il valore massimo disponibile) offrendo immagini perfettamente usabili anche in stampa. Guardando i RAW il rumore inizia ad essere presente ad 800 ISO ma in modo particolarmente discreto perché considerando i 20MP dell’immagine la trama è davvero molto sottile. A 1600 ISO diventa leggermente più pronunciato ma solo a 3200 ISO intacca visibilmente la quantità di dettaglio catturato. I 6400 ISO in RAW mostrano una grana più spessa e con un pronunciato rumore cromatico ma il risultato nel JPG è ancora più che soddisfacente. A 12.800 ISO il risultato del JPG è davvero sbalorditivo, con un’immagine che mantiene ancora gran parte della sua profondità colore originaria e rimane usabile anche nelle stampe. Di seguito un rapido test delle sensibilità più indicative, ovvero da 800 ISO a salire, con la possibilità di preview rapida del crop al 100% in JPG/RAW e la possibilità di scaricare i JPG completi.

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Sensibilità
Preview ISO 800 1600 3200 6400 12800
Download JPG 800 1600 3200 6400 12800

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AF / Raffica / Metering / Bilanciamento del bianco

La messa a fuoco avviene per ricerca di contrasto ed è piuttosto veloce in condizioni di luminosità normale. Quando la luce diventa insufficiente entra in funzione l’illuminatore ausiliario, così si riesce a mettere a fuoco efficacemente anche in penombra. Le modalità impostabili sono multipla, spot flessibile e centro. Multipla è la posizione base ed è sufficientemente intelligente da valutare quasi sempre con efficacia il punto di messa a fuoco. In questa modalità funziona anche il rilevamento automatico dei volti e con una pressione del tasto centrale si può impostare il punto di riferimento per il tracking dei soggetti, anch’esso molto performante rispetto ad una tradizionale compatta. In tutti i casi lo scatto a raffica non è molto veloce e si attesta su circa 2,5fps sia in JPG che in RAW, con un buffer che si satura dopo circa 10 scatti. La valutazione esposimetrica può essere configurata nei tradizionali metodi multipla, centro e spot, così da soddisfare anche le più particolari condizioni di scatto. Nella modalità predefinita, ovvero multipla, risolve adeguatamente la maggior parte delle situazioni senza tendenze a sovra- o sotto-esporre. Davvero molto efficace il bilanciamento del bianco automatico, che può anche essere impostato su kelvin, con step di 100°, e su personalizzato, scattando al volo una fotografia su una zona di colore neutro.

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Flash

Una delle aggiunte nella RX100 M2 è la slitta accessori, nella quale si può collegare il mirino opzionale oppure un lampeggiatore esterno. La piccola fotocamera è comunque dotata di un flash integrato a popup, che si solleva quando attivo o se richiesto nei modi automatici. La potenza è minima ma può essere d’aiuto per schiarire i soggetti e si solleva dal corpo quanto basta per non avere coni d’ombra causati dall’obiettivo. Poche ma sufficienti le impostazioni previste, con sincronizzazione lenta, seconda tendina e compensazione di esposizione.

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Wi-Fi ed NFC

Il wireless on-board è ormai una caratteristica sempre più frequente, sia nelle mirrorless che nelle reflex. Nel mondo delle compatte è ancora piuttosto raro da vedere ma la RX100 M2 è qualcosa di più. Grazie all’app gratuita PlayMemories ci si può agganciare facilmente alla fotocamera e controllarla in remoto dallo smartphone o dal tablet. Se poi si possiede un terminale con NFC la procedura diventa praticamente istantanea perché basta poggiarlo sulla base, dove è presente il TAG NFC, e partirà sia l’app relativa che la connessione già pre-configurata. Via Wi-Fi si possono scattare foto e registrare filmati, tuttavia le impostazioni di scatto sono praticamente ridotte all’osso e si lavora essenzialmente in modalità completamente automatica, un po’ come avveniva con le QX10 e QX100 (recensione). Peccato perché la reattività del display remoto è piuttosto buona, con visualizzazione ritardata di circa un secondo, e consente di avere una preview anche durante la cattura dei filmati.

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Batteria, memoria e collegamenti

In basso si trova lo sportellino per la batteria, il quale contiene anche il vano per la memoria, compatibile sia con le SD/SDHC/SDXC che con le Memory Stick Duo/Pro Duo/Pro-HG Duo. L’autonomia è nella media, con una durata sufficiente per oltre 300 scatti. Purtroppo continua a non essere presente un caricatore da corrente separato e per la ricarica è richiesta la connessione diretta della fotocamera ad un alimentatore. Come già sottolineato in situazioni analoghe si tratta di un aspetto negativo perché rende difficoltoso l’utilizzo con più di una batteria e oltretutto non comodo come un tradizionale caricatore. Per quanto riguarda i collegamenti sono essenzialmente due, entrambi disposti sul lato destro. Uno è rappresentato dall’USB, utilizzata anche per la ricarica, mentre l’altro è il mini HDMI che consente di collegare la fotocamera ad un TV per la riproduzione dei contenuti.

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voto 4,5Conclusioni

Sony ha sicuramente apportato migliorie significative alla sua RX100 con la versione M2, che vanno dal display inclinabile al sensore, passando per il Wi-Fi e la slitta accessori. Non si tratta di un progetto completamente nuovo, e per questa ragione anche il vecchio modello mantiene elevata la sua attrattiva, tuttavia ci sono sufficienti elementi per preferire questa seconda edizione. Come compatta è decisamente fuori dalle righe, offrendo una qualità fotografica spesso paragonabile a quella di una reflex. La resa ad alti ISO è un po’ sottotono se confrontata con fotocamere di tale calibro ma nel suo settore è come un faro nella nebbia. Ci sono aspetti negativi qua e là, come l’ergonomia carente e le limitazioni sulle funzioni wireless, tuttavia offre un bundle di esperienza d’uso e qualità nient’affatto comune per una compatta di queste dimensioni. Si può avere sempre in tasca ed al tempo stesso portare a casa fotografie eccellenti, in parte per merito del sensore in parte per l’incisività dell’obiettivo. Certo il prezzo di circa 600€ non è a buon mercato ma le sue qualità riescono a controbilanciare la richiesta in modo perfetto. È la compagna ideale per chi usa reflex e non rinuncia alla resa fotografica anche quando deve viaggiare leggero ed è tranquillamente in grado di sopperire alle esigenze di chi preferisce un controllo completamente manuale. Tra le sue peculiarità la doppia ghiera, vasti e personalizzabili controlli fisici ed il focus peaking per chi si diletta con il fuoco manuale (seppure l’anello dell’obiettivo abbia un’escursione troppo lunga). C’è tutto quello che serve e anche di più, proponendosi come una fotocamera incredibilmente completa in relazione alle sue dimensioni.

PRO
+ Ottima qualità d’immagine
+ Resa ad alti ISO da primato nella sua categoria, specie valutando i JPG
+ Obiettivo inciso, luminoso e con focali comode un po’ per tutto
+ Anteprima dell’esposizione in tempo reale
+ Focus peaking per la MAF manuale
+ Ricca di controlli fisici e personalizzazioni
+ Video con controlli manuali ed esposizione in tempo reale
+ Autofocus veloce, ottima resa del continuo nei video
+ Slitta per accessori
+ Compatta e ben costruita
+ Display dalla buone resa e inclinabile
+ Modulo Wi-Fi ed NFC incluso

CONTRO
- Batteria ricaricabile solo tramite la fotocamera
- Poche impostazioni via Wi-Fi
- Massimo macro ottenibile sul grandangolo 28mm
- Escursione della ghiera di messa a fuoco troppo lunga

DA CONSIDERARE
| Display non touchscreen
| Ergonomia tipica da compatta

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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