E anche iOS ha finalmente la sua SwiftKey (in un’app)

Quando parlammo di Fleksy, nel finale dell’articolo esprimemmo una speranza le cui possibilità di realizzazione, a dire il vero, non apparivano così ampie:

Da parte nostra, auguriamo fortuna e successo a Fleksy per la coraggiosa iniziativa intrapresa, auspicando che “pesi massimi” come SwiftKey possano interessarsi in modo da creare una sana competizione come su Android.

Ora, non vogliamo dire di essere dei veggenti o di averli ispirati, ma SwiftKey si è davvero interessata a iOS. Partiti da un tweet di evleaks la scorsa settimana, le voci su SwiftKey Note si sono fatte più insistenti, fino al rilascio odierno del prodotto.

swiftkeynote

(Ok, forse ho esagerato nel definire la tastiera di iOS un “generatore di strafalcioni”, ma in fondo volevo anche prenderla in giro affettuosamente. Alla fine, se ben utilizzata si comporta discretamente.)

L’applicazione è gratuita, sia per iPhone che per iPad, e per quanto possa essere utilizzabile proficuamente, è soprattutto una sorta di “versione Demo” della tastiera SwiftKey, che mostra quanto potrebbe offrire in termini sia di funzionalità sia di predizione se Apple rimuovesse i vincoli sulle tastiere virtuali di terze parti. Esattamente come la più libera (e a pagamento) versione per Android, SwiftKey presenta un algoritmo piuttosto sofisticato, in grado di prevedere con buona accuratezza la parola successiva, migliorandosi nel corso del tempo imparando le abitudini dell’utente, il quale può contribuire manualmente ad arricchirla con nuovi termini aggiuntivi. Se si è curiosi, un sistema di monitoraggio interno permette di accedere a varie statistiche riguardo la velocità di scrittura, la precisione e altro ancora. Comodo per i poliglotti è il riconoscimento automatico fino a un massimo di tre lingue, che cambia in tempo reale il dizionario in uso. Per chi ha uno smartphone o tablet col robottino verde un test su strada lo merita, consigliando il successivo acquisto; per chi dispone di un iDevice, SwiftKey Note è una buona prova di forza.

Parlando dell’app in sé, ci troviamo davanti a un prodotto semplice, che dubitiamo aspiri a sostituire gli altri software per appunti presenti sullo Store. Nelle note possiamo mettere un titolo, del testo e qualche effetto di formattazione, come il classico trio grassetto/corsivo/sottolineato o l’indentazione; presente pure un’opzione per l’elenco puntato. Male la mancanza della possibilità di aumentare le dimensioni del carattere, e per quanto lo screenshot sopra sia stato leggermente ridimensionato possiamo garantire che è davvero piccolo. Una volta salvata la nota, potremo ritrovarla in un’apposita sezione, pronta da condividere su Evernote grazie al supporto integrato o anche attraverso le corsie preferenziali di iOS, ossia email, iMessage e AirDrop (dove supportato). Le capacità organizzative di SwiftKey Note sono perlopiù legate alla possibilità di creare dei taccuini con un insieme di note e aggiungere delle etichette. Considerato come lo scopo principale non sia tanto nel notetaking, è comunque apprezzabile considerato il valore aggiunto di cui abbiamo parlato più sopra.

Non si parla almeno per ora di un SDK, come nel caso di Fleksy, ma nel futuro non si sa mai. Ancora una volta chiudiamo il post con la probabilmente vana speranza che Apple decida di dare una piccola ma molto gradita concessione sull’uso di tastiere terze; in fondo, la struttura dell’ecosistema di iOS dovrebbe mantenere contenuti i rischi sull’approdo di keylogger, che potrebbero essere un fondato timore dei pareri contrari. In attesa di vedere sviluppi in merito, ci chiediamo se non manchi qualcuno all’appello. Sì, guardiamo proprio a Google, del resto anche loro su Android dispongono di una tastiera, aggiornata e distribuita attraverso il Play Store come SwiftKey. Se ce l’hanno fatta loro nel porting su iOS, figuriamoci se non ci riuscirebbero a Mountain View. E poi, a pensare alla sua veste di ulteriore “cavallo di troia” nel sistema di Cupertino… Sorpresina in arrivo nelle prossime versioni di Chrome e/o Quickoffice, magari?

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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