Nokia “Normandy”: un androide (mascherato) in viaggio verso Redmond?

Una situazione piuttosto controversa, quella che rischia di profilarsi. Microsoft acquista la divisione Dispositivi e Servizi di Nokia per rafforzare Windows Phone, e si ritrova tra le mani pure uno smartphone Android. Sembrerebbe quasi una trama per un romanzo Sci-Fi. Eppure “Normandy”, di cui si parla già da settimane, non è una fantasia, è in sviluppo attivo e la sua cancellazione non è affatto scontata. Le più recenti conferme sono arrivate proprio oggi, mostrando l’interfaccia grafica del dispositivo.

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Quanto pubblicato dal popolare e affidabile @evleaks non solo ci mostra le apps ufficiali di Viber e Skype in azione, ma attraverso la schermata di blocco dà un’idea dei ritocchi fatti dagli ingegneri software finlandesi ad Android, con richiami sia a Windows Phone sia soprattutto alle più recenti versioni dei “semi-smartphone” Asha; lo stesso vale per il menu delle applicazioni, già trapelato in precedenza. Ma non si tratterebbe semplicemente di un profondo intervento estetico, come nel caso (ancora per il momento) della TouchWiz di Samsung. La via scelta è più simile a Fire OS di Kindle, mettendo l’ecosistema Google al di fuori della sua stessa creatura. Il motivo sarebbe del resto comprensibile: mantenere Play Store e Services su “Normandy” comporterebbe pericoli per la strategia basata principalmente su Windows Phone. Un’esperienza d’uso più controllata diminuisce invece tali possibilità.

Ma di che hardware potrebbe comporsi questo prodotto Nokia? “Normandy” è destinato alla fascia bassa di mercato, proprio come gli Asha, ai quali sembra ricollegarsi fortemente sul piano estetico, con scocche multicolore e unico pulsante Indietro frontale. La sopraccitata serie rappresenta la parte più tradizionale rimasta dell’azienda, con telefoni compatti, semplici da usare e che fanno il loro dovere senza troppi fronzoli. Il cugino basato su Android 4.4.1 si concederà comunque qualcosa in più, se i benchmark comparsi su AnTuTu saranno attendibili: uno schermo da 4″ a risoluzione 854×480, fotocamera da 5 Megapixel priva di flash e un SoC Qualcomm Snapdragon al cuore di tutto. Pressoché certa, se mai vedrà la luce, la versione dual-SIM dal momento che è alla base di tutte le immagini sinora comparse.

A questo punto viene da chiedersi: converrebbe davvero a Microsoft portarsi il nemico in casa? Se da un lato è vero che i servizi Google rimarrebbero in maggioranza fuori, dall’altro ci troveremmo comunque davanti a uno smartphone Android con tutte le potenziali conseguenze del caso non appena la community di XDA ci mettesse le mani sopra. Ciò non è permesso dal più limitato sistema operativo proprietario degli attuali Asha, consentendo così di non impensierire in alcun modo i prodotti Windows Phone entry-level come il Lumia 520. Un punto di vista più strettamente commerciale non vedrebbe invece così di cattivo occhio la questione: non appena l’acquisizione sarà conclusa, a Redmond disporranno del marchio Nokia in licenza per 10 anni su tutti i telefoni che non saranno basati su Windows Phone. Risulterebbe un modo per trarre economicamente vantaggio da un brand che, nonostante le vicissitudini, rimane nel cuore di tanti (incluso chi sta scrivendo), comprovato anche dalle ottime vendite della serie Lumia.

Detto questo, allo stato attuale delle cose le possibilità di commercializzazione rimangono abbastanza basse. Vero, non tutte le formalità finanziarie e legislative per il passaggio di mano sono state completate, perciò fino al via libera definitivo Nokia deve proseguire a trattare come sua la divisione Dispositivi, includendo dunque lo sviluppo di progetti come “Normandy”. Ma guardando le cose realisticamente è ormai questione di qualche mese al massimo e appare difficile Microsoft gradisca una dote del genere, per i punti a sfavore già esposti nelle prime righe del paragrafo precedente.

Vi sarebbe ancora una possibilità, anch’essa paventata dalle più recenti indiscrezioni: che in realtà Nokia non lasci del tutto il settore smartphone. Il team al lavoro su “Normandy” potrebbe infatti non essere parte dell’acquisizione, consentendo quindi al prodotto di arrivare sugli scaffali indipendentemente dalle volontà di Microsoft. Un’ipotesi affascinante e non del tutto campata in aria, se consideriamo che dal 2016 Nokia tornerà libera di produrre telefonini per conto suo. Ma può “Normandy” attendere altri due anni per fare capolino in via ufficiale? In un contesto dalle rapide evoluzioni come quello tecnologico, farlo è molto arduo e rischioso. Ciò aprirebbe a sua volta la porta a ipotesi su una rimozione della clausola restrittiva già menzionata o potenziali modi individuati per aggirarla senza incorrere in rischi legali, così come a congetture sulla volontà di disfarsi di Stephen Elop e prodotti ad esso legati piuttosto che la telefonia mobile in sé, e così via. Un ciclo di riflessioni apparentemente infinito.

Troppi elementi, anche contraddittori, per potersi fare un’idea compiuta. È pressoché certo che “Normandy” esiste, molto meno che lo si potrà mai toccare con mano. Vedremo se nel corso delle prossime settimane, in particolare al Mobile World Congress 2014 di febbraio, arriveranno ulteriori sviluppi sulla vicenda.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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