Altro che Tesla, Apple sta cercando una solida Basis per il suo iWatch

Bisogna dire che a seguire tutto il giro di indiscrezioni, più o meno veritiere, che orbita attorno al mondo Apple difficilmente ci si annoia. Nelle ultime ore il nome dell’azienda di Cupertino è stato associato a prossime o già abbandonate operazioni di acquisizione. Una di queste coinvolgeva la produttrice di auto elettriche Tesla. Secondo il San Francisco Chronicle nel 2013 erano stati avviati dei discorsi preliminari, con Tim Cook e il sovrintendente alle acquisizioni Adrian Perica a colloquio col CEO di Tesla, Elon Musk.

In effetti, qualcosa in comune le due società ce l’hanno: pochi prodotti ma buoni, volontà di cambiare le carte in tavola nei mercati in cui operano, una leadership con la testa sulle spalle. Ma di qui a parlare di un vero e proprio ingresso della Mela nel settore delle auto elettriche ce ne passa, sarebbe un investimento pesante e pure rischioso, se si considera come ogni mossa viene attentamente ponderata e si ferma piuttosto sotto il mezzo miliardo di $ nei casi più costosi. C’è inoltre l’ostracismo dello stesso Musk a questo tipo di operazioni, preferendo sviluppare meglio il marchio e la sua nuova gamma di auto, allargandone il potenziale bacino di utenza. Più facile credere a una maggiore collaborazione per iOS in auto e/o, come fa notare 9to5Mac, a un sostegno finanziario di Apple alla nuova fabbrica che Tesla starebbe costruendo per la produzione di batterie agli ioni di litio, con capacità sufficienti a raddoppiare le attuali forniture. Una partnership di cui ne trarrebbero beneficio in molti e non comporta gli stessi rischi di un’acquisizione totale.

Dove invece a One Infinite Loop dimostrano interesse per portare a casa il pacchetto completo è nel settore degli smartwatch, un argomento sempre più caldo nel mondo Apple. L’obiettivo riportato da TechCrunch sarebbe Basis, produttrice dell’Health Tracker.

basiswatch

Sotto un aspetto non dei più accattivanti, si cela un concentrato di alta tecnologia, ricco di sensori in grado di rilevare tutti o quasi i principali parametri vitali del corpo. Oltre alle funzionalità più classiche (cardiofrequenzimetro, contapassi, contacalorie) troviamo rilevatori in grado di monitorare la qualità del sonno nelle sue varie fasi, la temperatura corporea e il livello di sudorazione. Al fine di rendere più accurato il rilevamento, l’Health Tracker è in grado di adattarsi automaticamente all’attività in svolgimento e alle condizioni ambientali del luogo. Tutti i dati possono poi essere scaricati su computer e terminali mobili (via Bluetooth) per analizzarli attraverso l’apposito software, che è in grado di suggerire potenziali miglioramenti e tenere un diario costantemente aggiornato dei cambiamenti fisici occorsi. Ogni variazione positiva viene premiata con messaggi di incoraggiamento e la progressiva successione in un sistema a livelli. L’autonomia del prodotto di Basis è di 4 giorni consecutivi prima di doverlo mettere a ricaricare.

Un progetto alquanto interessante, che sembra in linea con le intenzioni di Apple per questa tipologia di dispositivi; logico pensare quindi soprattutto a un’operazione di acqui-hire, portando alla casa madre il team di ingegneri Basis in modo da proseguire il lavoro sull’iWatch. L’eventuale collaborazione con Tesla sulle batterie, peraltro, farebbe qui molto comodo, prevedendo corposi volumi produttivi. Purtroppo per Cook, però, la concorrenza risulta nell’elenco degli invitati a questa festa. La società viene definita aperta praticamente a chiunque e trattative sarebbero in corso anche con Microsoft, Samsung e soprattutto Google. Proprio da Mountain View arriva il peggiore pericolo, se si considera che già nel 2012 ha incorporato un’altra produttrice di smartwatch, WIMM Labs, e dispone oggi delle menti brillanti del team di Nest guidato da Tony Fadell, tra i padri dell’iPod. Le cifre di cui si parla non sono eccessive, sotto il centinaio di milioni di $, quasi nulla per chi come Apple dispone di quasi 200 miliardi in cascina. Vedremo in che modo si svilupperà questa possibile asta al rialzo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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