Apple potrebbe dirci come stiamo non solo attraverso i polsi, ma pure dalle orecchie

L’attenzione ai sensori biometrici appare sempre più alta, in quel di Cupertino. Applicazioni, smartwatch e… Auricolari. Proprio i futuri Earpods potrebbero aiutarci a tenere sotto controllo lo stato del nostro corpo, soprattutto durante attività come la corsa dove l’utile si unirebbe al dilettevole, ossia l’ascolto di musica. Si tratta di un brevetto non recentissimo, depositato in via provvisoria nel 2007, e di recente confermato definitivamente, come rinvenuto da AppleInsider.

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All’interno delle piccole casse, qui rappresentate nella loro vecchia versione, sarebbero posizionati svariati sensori, deputati alla raccolta di informazioni come battito cardiaco, temperatura corporea, sudorazione e altro ancora, il tutto facilitato dal contatto diretto con la pelle. Uno o più accelerometri si occuperebbero di rendere più efficaci i rilevamenti in movimento. Un’altra versione, ma con medesime finalità, prevede l’apparato biometrico collocato all’estremità di una clip in caso di auricolari in quel particolare formato; non viene scartata inoltre l’ipotesi di inserirli nella sezione coi pulsanti del controllo volume. Quanto raccolto verrebbe infine trasferito in tempo reale sul dispositivo, in modo da tenerne traccia.

E se a tutto questo ci aggiungessimo pure qualche “colpo di testa”? Nello stesso brevetto Apple ha previsto pure delle cuffie ad archetto che grazie agli accelerometri sarebbero in grado di interpretare movimenti del capo come comandi per interagire con gli iDevices. Si tratterebbe naturalmente di operazioni semplici, ad esempio alzare o abbassare il volume o cambiare traccia riprodotta, e per evitare operazioni involontarie si potrebbe richiedere la pressione di un pulsantino, probabilmente inserito lungo il cavo di collegamento tra cuffie e riproduttore, in modo da mettere sull’attenti questa sorta di “Siri dei movimenti”. Poiché non sembra previsto qui il contatto tra sensori e pelle, le funzionalità biometriche potrebbero non essere incluse, a meno che non si predisponga una soluzione alternativa.

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Un approccio diverso rispetto all’iWatch? Noi saremmo propensi a definirlo complementare. Auricolari e orologio potrebbero spartirsi i compiti oppure effettuare rilevazioni da raffrontare per avere un quadro della situazione più chiaro dando il tutto in pasto alla futura app Healthbook. Naturalmente, per quanto i brevetti siano un riscontro ufficiale degli sviluppi di un’azienda, non è affatto detto si tramutino in prodotti nella realtà di tutti i giorni. Vista la tematica, però, è difficile credere che quanto visto sia considerato nei laboratori di One Infinite Loop a soli scopi cautelari contro possibili invenzioni equivalenti della concorrenza. Presto o tardi avremo modo di capire se questo lavoro porterà i suoi frutti.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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