Amazon è da tempo il maggiore retailer del pianeta, con dei numeri che non lasciano spazio a fraintendimenti. Fino all’anno scorso il secondo era Staples, rivenditore di prodotti da ufficio, ma con un distacco così marcato da apparire incolmabile. Quest’anno Internet Retailer (che analizza i trend del commercio online) ha modificato la logica con la quale genera la sua classica, inserendo nel conteggio anche la vendita di contenuti digitali, sempre più importanti nel business moderno. Questo cambiamento ha fatto salire ancora di più Amazon, che offre la vendita di musica, libri e video in digitale, ma ha portato all’ascesa anche un altro brand: Apple. Con il suo secondo posto ed un fatturato di 18.3 miliardi di dollari, l’azienda di Cupertino dimostra con i fatti di non essere solo un rivenditore di hardware. Grazie ai contenuti offerti dai suoi vari store online, Apple ha raggiunto una posizione di rilievo nel digital delivery, seconda solo ad Amazon. Il grafico proposto dal Wall Street Journal evidenzia questo ottimo risultato: seppure molto distante dalla prima in classifica, Apple ha chiuso un 2013 in crescita del 24% anno su anno.
Ulteriori miglioramenti si potrebbero avere negli anni futuri se Angela Ahrendts, da qualche giorno nuovo Vice Presidente Senior del settore vendite (anche online), dovesse riuscire a confermare le sue ottime capacità già dimostrate in Burberry. Apple non deve dunque il suo attuale successo solo ad iPhone ed iPad, ma è riuscita ha ottenere una posizione di rilievo anche nella vendita di contenuti digitali online, che siano musica, film, libri o applicazioni.