Apple rinnova la licenza di sfruttamento esclusivo di Liquid Metal per un anno

Apple è  molto attenta alla scelta dei materiali con cui creare i propri prodotti, scegliendo materie primi nobili e pregiate come l’alluminio anodizzato, il vetro (in specie, il Gorilla Glass) e la pelle italiana per le cover dell’iPad 2, 3 e 4 (la dicitura è però sparita con l’avvento di iPad Air e iPad mini).

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È da qualche anno che Apple detiene la licenza per l’uso esclusivo di Liquid Metal, una particolare lega molto più duttile e resistente dell’alluminio e a base di zirconio, ma che, sino ad oggi, è stata utilizzata solo per produrre le graffette per l’espulsione del vano sim da iPhone e iPad. Provate a prenderne una in mano: di primo acchito vi sembrerà di sollevare un oggetto così leggero tanto da essere poco resistente, ma qualora tentiate di piegarla o di curvarla semplicemente, noterete la sua elevata resistenza, superiore di ben tre volte alle leghe tradizionali.

Nonostante gli anni trascorsi, Apple non ha mai saputo sfruttare la lega per la produzione di nuovi dispositivi: c’è chi pensava che avremmo avuto iPad Air e iPhone 5 in Liquid Metal, ma è rimasto deluso.

La licenza per lo sfruttamento esclusivo sarebbe scaduta quest’anno, ma Apple ne ha richiesto ed ottenuto il rinnovo per un altro anno solare: se pensiamo che il vetro zaffiro è molto più resistente del Gorilla Glass ma anche molto più pesante, il Liquid Metal sarebbe il contraltare ideale per produrre dispositivi più leggeri e resistenti della concorrenza.

Del resto, secondo quanto riportato da 9to5Mac.com poche ore fa, anche Samsung e LG sarebbero pronte a lanciare dispositivi in vetro zaffiro che risulterebbero più leggeri di iPhone e iPad visto la loro scocca in policarbonato: dunque, se Apple vorrà ancora distinguersi nell’utilizzo dei materiali e realizzare prodotti leggeri e resistenti e con schermi più grandi (come i vociferati iPhone da 4.7″ e da 5.5″ e iPad da 12″), dovrà imparare a sfruttare la lega di metallo liquido a dovere.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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