Google I/O 2014: presentato Android “L”, le piattaforme Wear, TV, Auto e altro ancora

Una lunga presentazione, oltre 2 ore e mezza alternatesi tra momenti davvero interessanti e altri decisamente meno. Il keynote inaugurale della conferenza I/O 2014 di Google è terminato da poco, e c’è tanto di cui parlare. Protagonista assoluto è stato senza dubbi Android “L”, prossima versione del sistema operativo mobile che inaugurerà in via ufficiale il nuovo Material Design.

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Forte attenzione ai contenuti, ampio uso di colori e transizioni: questi i punti cardine di un’iniziativa che coinvolgerà non solo Android, ma anche Chrome OS e le web apps. Un cambiamento che delinea una nuova dedizione all’aspetto grafico e all’esperienza d’uso da parte dell’azienda di Mountain View e in particolare di una delle sue punte di diamante, il designer Matias Duarte. I più maliziosi ci vedranno certo dei richiami sia a iOS 7/8 che a Windows Phone, ma al di là di ciò si tratta di qualcosa attesa da diverso tempo, che darà ad Android un avvenire fatto da interfacce più chiare e coerenti, tenendo testa anche qui ai concorrenti.

Android “L” presenta ovunque il nuovo stile: dai nuovi pulsanti software inferiori alle notifiche migliorate, visualizzabili sulla schermata di blocco e con la possibilità di effettuare un’azione senza entrare prima all’interno della relativa app. Si potrà avere un sistema di priorità, gestito in proprio o lasciando il compito al sistema. Ma il lavoro, ovviamente, non si è fermato al solo aspetto: Personal Unlock semplificherà uso e gestione del dispositivo in contesti sicuri per l’utente. Ad esempio, se il telefono si collegherà alla rete Wi-Fi di casa, non richiederà il codice di sblocco schermo in quanto sa che non ci si trova in un ambiente pubblico. Google Now sarà in grado di interagire con tutte le applicazioni installate e la schermata del task switcher si espande anche alle schede di Chrome e altri contenuti, come documenti recentemente aperti.

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Il runtime ART, introdotto sperimentalmente in KitKat, sostituirà definitivamente Dalvik con miglioramenti sulle prestazioni. Nuove estensioni grafiche permetteranno di creare titoli da dettagli più ricchi, avvicinando ulteriormente il mondo mobile a quello delle console. Project Volta si rivolgerà invece al consumo energetico, con una nuova modalità di risparmio e accorgimenti tecnici per ottimizzare l’impatto sulla batteria. 5.000 API aggiunte e altre funzionalità minori, menzionate nell’immagine sottostante, attenderanno coloro che da domani vorranno provare la Preview su Nexus 5 e Nexus 7 2013. L’approccio adottato si avvicina a quello di Apple, con un rilascio finale rimandato all’autunno. Un buon modo per affinare il prodotto e dare tempo sia agli sviluppatori sia agli OEM di essere maggiormente preparati.

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Accompagnerà “L” il nuovo programma Android One, destinato a portare nei mercati emergenti un’esperienza più vicina a quella dei Nexus. Produttori come gli indiani Karbonn, Micromax e Spice sono coinvolti, con dispositivi sotto i $100. Caratteristiche che potrebbero essere comuni nella famiglia Android One saranno display da 4,5″, slot micro SD, radio FM e supporto dual SIM. Sarà preinstallato Android stock, con aggiornamenti curati direttamente da Google. Almeno per ora non sembra scrivere la parola fine per Nexus e Google Play Edition, ma in futuro con l’espansione anche nei mercati già sviluppati non si può escludere soluzioni Android One di alta gamma.

Non tutte le novità arriveranno però attraverso Android “L”. Google Play Services rimane un’importante asso nella manica, che a breve aumenterà ulteriormente in utilità e funzionalità. Per la sicurezza sono previste migliorie allo strumento antimalware, distribuzione di patch senza attendere rilasci minori del sistema, possibilità di gestire meglio i dati personali a cui possono accedere le singole apps e un meccanismo di protezione che prevede il ripristino da remoto alle condizioni di fabbrica per prevenire accessi non autorizzati al contenuto dei dispositivi. Ciò si inserisce in un contesto che strizza maggiormente l’occhio all’utilizzo aziendale di Android, tra cui si annovera la possibilità di mantenere separati i contenuti privati da quelli lavorativi, una funzionalità parzialmente basata sulla tecnologia preesistente Samsung Knox (e già utilizzata da BlackBerry con Balance) e che sarà disponibile per qualsiasi device con Ice Cream Sandwich o superiore. Le applicazioni Documenti, Fogli e Presentazioni saranno inoltre in grado di modificare nativamente i documenti Office. Google Drive for Business fornirà spazio di archiviazione illimitato a un costo di $10 al mese per singolo dipendente.

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Dal dovere si passa al piacere con Google Fit, un set costituito da API multipiattaforma che permetteranno ad apps dedicate a salute e fitness di gestire svariati dati, come battiti, pressione, calorie bruciate, contapassi e altro ancora, trasmessi dai dispositivi “raccoglitori”. Svariati prodotti, tra cui quelli di Nike e Adidas, ma anche software come Runtastic sono tra i primi partecipanti all’iniziativa Google Fit, che beneficerà senza dubbi pure da Android Wear.

A proposito di Android Wear, arrivano finalmente i primi smartwatch basati su questa variante del robottino verde. LG G Watch sarà disponibile a partire da oggi, mentre per il Moto 360 di Motorola bisognerà attendere ancora alcune settimane. La sorpresa è stata di fatto il Gear Live di Samsung, che si aggiunge agli altri orologi dell’azienda coreana, basati invece su Tizen. Preordini da oggi negli USA a un prezzo di $199, la disponibilità è fissata dal 7 luglio, perlomeno per quel che riguarda gli store online come Amazon. Parlando del sistema operativo, è stata ulteriormente migliorata la sincronizzazione con smartphone e tablet, implementando una sorta di piccola Continuity: azioni effettuate su uno avranno conseguenze automatiche sull’altro, ad esempio la chiusura di una notifica o il salvataggio di nuovi contenuti in apps che supportano Android Wear. Si potranno gestire alcune opzioni rapide del device principale anche sullo smartwatch, ad esempio l’attivazione della modalità silenziosa. Tocco e comandi vocali rappresenteranno le vie con cui si interagirà, nessun tasto fisico. Non mancherà naturalmente la possibilità di personalizzare liberamente la schermata principale, sia nello sfondo che nella visualizzazione di data e ora.

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Prevista per l’autunno è invece Android TV, la nuova piattaforma dedicata ai televisori smart. Un’interfaccia espressamente pensata, ottimizzata per l’uso con telecomando e controllo vocale, con la possibilità di usufruire in maniera rapida di contenuti dalla rete locale e/o da servizi vari, inclusi quelli esterni a Google. Grande importanza anche all’aspetto ludico, col supporto per il parco giochi già esistente su Android e pronto per l’uso tramite controller fisici; punteggi, obiettivi sbloccati e altro ancora potranno essere sincronizzati tramite Play Games, oggetto di piccole migliorie annunciate anch’esse poche ore fa. I prodotti con Android TV potranno ricevere in streaming contenuti da altri dispositivi, nonché visualizzare tramite mirroring le applicazioni aperte, inglobando dunque funzionalità previste già dalla chiavetta Chromecast. I primi televisori e set-top-box arriveranno da varie aziende, tra cui Sony e Sharp.

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Chromecast non verrà comunque abbandonata, con un aggiornamento in arrivo che porterà proprio il mirroring e non solo, come la ricezione anche da dispositivi non collegati alla stessa rete senza fili della chiavetta e Backdrop che fungerà da salvaschermo arricchito, con la possibilità di aggiungere data, ora, meteo, notizie e altro ancora su un’immagine scelta come sfondo.

Orologi, televisori e poi macchine. Android Auto è in arrivo, con la sua dashboard dedicata all’utilizzo di navigazione e altre funzionalità messe a disposizione dal telefono collegato al sistema di infotainment dell’automobile. La piattaforma sarà aperta agli sviluppatori di terze parti, in particolare per la riproduzione musicale, almeno nel periodo iniziale. Tanti produttori di auto sono già coinvolti, tra cui Fiat, Ford, Opel, Renault, Volkswagen e altre ancora, coi primi veicoli nuovi dotati di supporto ad Android Auto nei prossimi mesi.

Chiudiamo parlando di Chrome OS, che si appresta finalmente alla convergenza funzionale con Android. Non si tratta di una fusione vera e propria, quanto dell’approccio in stile Google di Continuity. Oltre a vedere sul Chromebook le notifiche provenienti da smartphone e tablet, si potrà rispondere a chiamate e SMS. Tali dispositivi saranno inoltre in grado di sbloccare il computer semplicemente ponendoli nelle vicinanze. Un’ulteriore miglioria sarà costituita dalla possibilità di utilizzare anche in Chrome OS almeno parte del vasto parco di apps native di Android, con modalità a finestra.

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Un evento pieno di novità, che esattamente come nel caso della WWDC 2014 si faranno largo nel corso dei prossimi mesi. Non vediamo l’ora di poter provare più approfonditamente le migliorie apportate, soprattutto in Android “L”. Google doveva una risposta ad Apple e Microsoft, e non si è tirata indietro. La grande battaglia degli ecosistemi prosegue, più accesa che mai.

Most of the images from Android Police. Android “L” and Android TV images, along with Material Design and Android Auto videos, from Google.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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